A SAN TEODORO, DAL CENTRO AL PORTO | Manuele Mossoni

LA QUALIFICAZIONE URBANA NEI CENTRI A FORTE VALENZA TURISTICA San Teodoro / Italy / 2009

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La tesi dal titolo”A San Teodoro, dal centro al porto; la qualificazione urbana nei centri a forte valenza turistica” nasce da un duplice interesse, unito analiticamente agli aspetti disciplinari dell’architettura e del territorio: da una parte allargare la conoscenza e capire cos’è successo al luogo dove sono nato e dove vive la mia famiglia; dall’altra cimentarmi con un “problema” particolarmente sentito a San Teodoro, e cioè la qualità dell’ambiente urbano nella difficile situazione di “città delle vacanze”, in quanto sovraffollata nel periodo estivo e pressoché disabitata nelle altre stagioni.
Alcune questioni di fondo definiscono il tema, prima di analizzare quelle specifiche:
a) La crescita dei centri costieri è diventata in questi anni spesso caotica, veloce e disorganica, lasciata alla intraprendenza del singolo che, spesso, si discosta dai bisogni della comunità e priva di una visione unitaria degli interventi e delle trasformazioni in atto.
b) L’approccio progettuale, soprattutto per sistemi urbani a stretto contatto con un delicato ecosistema, deve diventare sistemico e non episodico, i danni difficilmente si possono cancellare. c) Riorganizzare lo spazio comune, quello verde, vanno ripensate le nuove agorà, reali luoghi di aggregazione, di incontro umano e culturale. Senza un approccio più ampio e globale si rischia di creare delle rigidità già evidenti nella attuale spazio urbano.
d) Il turismo, spesso troppo invasivo, non solo trasforma i luoghi e il paesaggio, ma diviene un fatto sociale, muta la mentalità e mette in crisi i rapporti tra la gente imponendo comportamenti estranei ad una cultura di una determinata zona.
e) Bisognerebbe soffermarsi su quale può essere lo sviluppo più sostenibile, per la popolazione, per il territorio e per l’economia, le trasformazioni che hanno portato questa Gallura, aspra e selvaggia, per anni “distante” da ogni forma di convivenza, a trovarsi ,in un arco temporale relativamente breve, a fare i conti con il “pieno”caratteristico delle città o comunque delle metropoli.
Queste trasformazioni che hanno cambiato l’assetto di un territorio ed in particolare , San Teodoro, trasformando e definendo nuovi caratteri del territorio:
Il mare, che rappresentava un pericolo per l’arrivo improvviso dei pirati, da tener lontano da ogni forma abitativa, oggi diventa la ricchezza grazie proprio a chi arriva dal mare per portare quel turismo che dura pochi mesi, ma ossigena la realtà economica sarda, sempre lontana dagli importanti flussi di sviluppo.
La laguna, ieri luogo da evitare per la presenza della temibile anofele, che porta la malaria ,oggi diventa oggetto di interesse naturalistico, luogo di itinerari a cavallo o a piedi.
La zona costiera, fatta di piccole insenature ma anche di lunghe spiagge di sabbia granitica, un tempo luogo di pascolo del bestiame, oggi diventa luogo del divertimento, del tempo libero, grazie alle grandi bonifiche degli anni cinquanta, che hanno permesso di ridare alla comunità terre altrimenti inospitali .
I piccoli e rudimentali porti, in sperdute insenature , prima utilizzate per il contrabbando del bestiame, oggi diventano nelle politiche urbane, porticcioli turistici che attirano gli amanti della nautica da diporto.

Il senso di appartenenza al luogo, ha spinto la curiosità anche verso aspetti meno disciplinari della conoscenza, ma non per questo meno significativi come ad esempio: le tradizioni, le usanze e i vecchi luoghi ormai persi; attraverso le voci di chi conosce le antiche storie, le ha sentite raccontare dai propri anziani ed ha avuto desiderio di scriverle e raccontarle. Quegli anziani che ricordano ogni strada realizzata perché è la strada che ha permesso loro di evitare km di fatiche in più, quel ponte che ha permesso di evitare le difficoltà morfologiche, che isolavano e chiudevano ad ogni contatto.
L’evoluzione sociale, economica e territoriale a portato alla luce un nuovo organismo che muta e plasma la sua morfologia in base alle esigenze, in questo caso turistiche.
Il paese di San Teodoro nel periodo estivo ruota attorno ad un piccolo centro che manca di una vera piazza e un sistema integrato di spazi pubblici attrezzati. Il centro risulta particolarmente congestionato, sia di giorno che di notte, soprattutto in agosto, il flusso turistico estivo non è adeguato per il sistema della viabilità, strade e parcheggi. Il traffico determina diverse strozzature durante alcuni momenti della giornata come il rientro dal mare o l’uscita dalle discoteche. Il centro, congestionato nelle ore notturne, soprattutto vicino al mercatino denominato “Coclearia”dal nome antico di San Teodoro in epoca romana, ha incentivato ad attivare politiche urbane per il miglioramento delle condizioni del centro storico e della qualità urbana. Nel 2006, per volontà dell’amministrazione comunale di San Teodoro viene pubblicato un bando di concorso con in oggetto la riqualificazione del centro storico che prevede: l’ideazione di una proposta architettonica che evidenzi l’utilizzo nella zona tra piazza Gallura e via Emilio Lussu di un’area prevalentemente pedonale, sede di un mercato estivo serale e numerosi locali commerciali di forte richiamo, lo studio progettuale per la realizzazione di una piazza dove attualmente sorge la sede centrale del municipio con la previsione di una eventuale demolizione della struttura esistente. Contemporaneamente si ripropone un nuovo progetto per il completamento del porto turistico, intervento previsto molti anni fa, interrotto per mancanza di fondi pubblici. Il completamento del porto, con i relativi servizi e dotazioni, integrate da una modesta volumetria residenziale, può essere l’occasione non solo per una migliore infrastrutturazione, ma anche per un riequilibrio complessivo dell’intera struttura urbanistica, restituendo qualità urbana ed ambientale specifica agli insediamenti sorti nell’area, secondo una logica centro - percorso al mare – quartiere del porto, che recupera una tipologia tradizionale anche se non specificamente locale. La costruzione del primo step del porto, incominciata circa 10 anni fa, si è bloccata alla costruzione dei frangiflutti . L’aspettativa legata al completamento della costruzione del porto ha modificato lo sviluppo delle aree adiacenti, tutte le zone di espansione edilizia, a ridosso dell’area portuale, sono state sviluppate in sua funzione. L’arrestarsi dell’intervento ha provocato delle ricadute negative in tutta l’area e ingenti interventi di riqualificazione e di espansione sono stati in parte bloccati . Il completamento del porto potrà essere il volano per un completo ripensamento urbanistico e per un progetto di più ampia visione per la riqualificazione dell’interno centro urbano. Nell’ambito di questi ipotesi di riorganizzazione la “ Via del mare” assume un significato particolare per i numerosi compiti che deve assumere:
• Collegare il centro con il nuovo porto ricucendo parte del tessuto urbano che li separa.
• Creazione di un nuovo asse pedonale capace di dare un’area pedonale dal centro al nuovo porto.
• Intervenire non solo nell’area di progetto, ma indirettamente con i suoi servizi e infrastrutture riqualificare le aree limitrofe incentivando riqualificazioni di iniziativa pubblica e privata
• Consentire nuovi canali preferenziali alternativi all’uso dell’auto,e la creazione di aree per il parcheggio delle autovetture e aree che consentono il noleggio di mezzi alternativi.
Gli elementi analizzati saranno frutto di riflessione per i caratteri dell’ipotesi progettuale dell’area.
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    Project details
    • Year 2009
    • Work started in 2010
    • Client San Teodoro
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / Bridges and Roads / Port Areas / Parking facilities / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Restoration of old town centres / Landscape/territorial planning / Single-family residence
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