Progetto di riqualificazione della foce del fiume Akràgas | Daniele Gucciardo

agrigento / Italy / 2016

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Premessa


Il progetto si pone l’obiettivo di riqualificare l’area della foce del fiume, cioè  la parte terminale del corso d’acqua, “colonizzata” da un numero sempre più considerevole di uccelli acquatici e meta quotidiana di tanti appassionati di natura e di sport all’aria aperta, nei weekend, diventata luogo di attrazione e di svago per molte famiglie con bambini.


L’idea di progetto che Legambiente Circolo Rabat ha elaborato punta a riconsegnare dignità all’intera area in cui il fiume incontra il mare. Si vuole far leva sulla funzione ricreativa, educativa e quindi sociale che quest’area svolge in ragione della rilevante valenza naturalistica che questa riesce a conservare. Tutto ciò nonostante la spiaggia adiacente - localmente denominata “Babbaluciara” (luogo in cui si raccolgono lumache - in arabo babaluci = lumache) - sia risultata nel 2014 una delle spiagge italiane con la maggiore densità di rifiuti plastici (Indagine Beach Litter/Spiagge e Fondali Puliti).


Il luogo


Qui, nel VII secolo a.C., in epoca di dominazione greca della Sicilia,  fu costruito l'emporion – approdo marittimo – che consentiva di accedere alla città di Akràgas (in figura 2: Girgenti - odierna Agrigento) risalendo per circa 4 chilometri il fiume omonimo, garantendo alla polis siceliota "tutti i vantaggi di una città marittima" (cit. Polibio). Nel VII secolo d.C. risulta che presso l’emporio di Agrigento, nel periodo bizantino, erano presenti un monastero maschile e una chiesa, entrambi dedicati alla Madre di Dio, appartenenti forse ai basiliani. Gli scavi effettuati nel 1955 (Gabrici, Griffo e De Miro) rivolti a far luce sul porto di Agrigento nel periodo antico hanno rivelato testimonianze dal periodo imperiale romano a quello bizantino ed arabo. I resti archeologi di questi diverse epoche si trovano oggi sepolti nella porzione di agglomerato urbano di San Leone (lido di Agrigento) posto sulla sponda orientale del fiume.


Nella storia più recente questo sito ha acquisito un ruolo completamente diverso. Nonostante sia un ambiente fortemente antropizzato - in cui sono presenti numerosi individui di anatidi domestici inselvatichiti, che si riproducono all’interno del canneto lungo le sponde del fiume -  l’area presenta un notevole interesse naturalistico. In pochi anni si è avuto modo di annotare quanto sia cresciuta, per numero e varietà, la popolazione di uccelli acquatici che di fatto hanno preso possesso di questo tratto d’acqua e lo abitano in maniera praticamente stanziale, poiché vi trovano riparo e cibo. Si tratta in prevalenza di folaghe, gallinelle d’acqua, gabbiani, ma anche aironi bianchi, aironi cinerini, garzette, cormorani, zafferani, sgarze ciuffetto. Inoltre, nelle immediate vicinanze della foce inoltre nidificano i gruccioni.


Cosa prevede


1.      La sostituzione delle due ringhiere e del guard rail, (sviluppo lineare 180 m) da cui la gente in atto si affaccia per dare da mangiare agli animali, con strutture quanto più possibile “trasparenti” tipo in vetro antisfondamento e temperato, retto da struttura metallica anti ossidazione pressoché “invisibile”.


2.      La realizzazione e collocazione, parallelamente ai parapetti trasparenti, di un sistema di panchine modulare in materiale resistente alla salsedine (vetroresina, altro materiale composito, acciaio Cor-Ten) che nella forma ricordino le onde del mare e che siano adatte - in senso ergonomico - alla seduta di adulti e bambini. Ogni modulo misura circa 2 metri lineari (nell’immagine soprastante sono 3). Occorrono circa n. 90 moduli (sviluppo lineare 180 metri).


3.      La realizzazione della “Balena di Pinocchio” spiaggiata presso la foce (figura 15), cioè una struttura lunga circa 33 metri e alta 9 (testa, scheletro e coda) da utilizzare come spazio aperto o semi chiuso per l’educazione ambientale sui temi della conoscenza dell’ambiente marino e sulla sua conservazione. In questo luogo le scolaresche, ma  anche i bambini accompagnati dai genitori, potranno:


-   assistere a proiezioni di video documentari (i denti della balena sono i sedili e il video viene proiettato all’interno della testa) (figura 20);


-  giocare/esplorare con exhibit didattici (enorme conchiglia a spirale espone riproduzioni di conchiglie, spugne, stelle marine, ecc.);


-  capire quale è l’impatto delle attività umane sulla vita degli esseri acquatici (reti da pesca posizionate in alto contengono la spazzatura che viene restituita dal mare, pannelli didattici posizionati ai fianchi conterrano testi e illustrazioni);


-  attraversare un percorso sensoriale a piedi scalzi per saggiare i diversi tipi si spiagge (ciottoli, sabbie, resti di alghe ecc.) e leggere contestualmente su un pavimento trasparente ondulato la descrizione (figura 22);


-  far finta di nuotare in mezzo ai pesci attraversando un cilindro sospeso in aria attorno al quale sono posizionati riproduzioni di piante marine e  pesci;


-  giocare con la sabbia e scivolare lungo la coda della balena o arrampicarvisi sopra.


 

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    Project details
    • Year 2016
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / Exhibition Design / Furniture design
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