Nuovo Campus Universitario | Lisa GANNA

La problematica delle aree industriali dismesse è oggi di forte attualità, in quanto esse costituiscono un’ingente risorsa territoriale a disposizione della città; sono spesso di rilevanti dimensioni, per la maggior parte di antica formazione e quindi, in seguito all’espansione della città, situate in posizioni per lo più semicentrali. Queste aree costituiscono i cosiddetti vuoti urbani in cui la città regredisce; sono causa di degrado urbano, soprattutto per le aree limitrofe. Tali zone possono così divenire punti di attacco di un processo di rinnovo urbanistico di vasta portata.
La zona di Bovisa è una di quelle che presentano maggior concentrazione di aree industriali dismesse situate prevalentemente in adiacenza delle linee ferroviarie, che alla fine dell’800 avevano costituito fondamentale fattore di localizzazione industriale. La sua posizione intermedia tra centro e periferia più esterna le consentirebbe di svolgere un ruolo di cerniera molto importante per il processo di integrazione tra vari parti della città di Milano diventando così un luogo in cui potrebbero convergere funzioni e interessi che riguardano oltre che la città anche l’intera area regionale. Tutto questo potrà essere anche possibile grazie all’alta accessibilità regionale, metropolitana, urbana garantita dal Servizio Ferroviario Regionale e dal Passante Ferroviario. In base a queste caratteristiche territoriali si è pensato di collocare il nuovo Polo Universitario Tecnologico all’interno dell’enclave ferroviario di Bovisa, sede dell’ex industria del gas (AEM).