Martina | deltastudio

Martina, together with her family, chose the lake, the countryside. Here, among the rows of hazels, they manage the family farming activity. The old farmhouse is renewed, expands, becomes a home, becomes a refuge. Simple and compact, it accepts the needs of a modern life in close contact with nature.

The house plan harmony is guaranteed by the subdivision of the space into three bands. The most convivial one, facing south, overlooks the fields getting lost in the panorama of the lake. A more technical intermediate band houses the kitchen, the courtesy service and the pantry. To the north, the most intimate one for the night.

The interior becomes essential. Materials and colors interact with the external landscape. The light enters from the large windows of the living room and crosses the slots of the old original building illuminating the kitchen. The surrounding nature penetrates into the rooms as a manifesto of what pushed the owners to leave the city.

The different surfaces design the living area. The desire to break the rigor and the silence of minimal furnishings materializes in the joints of the materials and in the staircase net. We move over material-changing floor, from the ceramic to the cement, to the parquet of the sleeping area. Here essential rooms, almost monastic, tell the peasant tradition of the rural context that houses the house.

The space, the biggest one, is for the little girls. A room to be shaped over time, where the game will become study, then intimacy to continue to grow together. An independent alcove for small women who grow up with love for the green, the lake, the land.

ITA

Martina, insieme alla sua famiglia, ha scelto il lago, la campagna. Qui, tra i filari di noccioli, gestiscono l’attività agricola di famiglia. Il vecchio casale si rinnova, si amplia, diventa casa, si fa rifugio. Semplice e compatto, accoglie le necessità di una vita moderna a stretto contatto con la natura.

L’equilibrio della pianta è controllato con la suddivisone dello spazio in tre fasce. A sud quella più conviviale che affaccia sui campi, perdendosi nel panorama del lago. Una fascia intermedia, più tecnica, ospita la cucina, il servizio di cortesia e la dispensa. A nord quella più intima per la notte.

L’interno si fa essenziale. Materiali e colori dialogano con il paesaggio esterno. Dalle grandi vetrate del soggiorno la luce entra e attraversa le feritoie dell’originale impianto illuminando la cucina. La natura tutta intorno penetra negli ambienti a manifesto di ciò che ha spinto i proprietari a lasciare la città.

Le diverse superfici disegnano la zona giorno. Negli incastri dei materiali così come nella rete della scala c’è la volontà di rompere il rigore ed il silenzio degli arredi minimali. Dalla ceramica, al cemento si passa al parquet della zona notte. Qui camere essenziali, quasi monastiche, raccontano la tradizione contadina del contesto rurale che ospita la casa.

Lo spazio, quello più grande, è per le bambine. Un ambiente da plasmare nel tempo, dove il gioco si farà studio, poi intimità per continuare a crescere insieme. Un’alcova indipendente per piccole donne che crescono con l’amore per il verde, il lago, la terra.