Concorso di idee per la realizzazione di un'area sportiva, ludica e ricreativa a Verrone, in provincia di Biella | Luca Riperto

In una impostazione planimetrica che conserva, nelle sue linee generali, le tracce dei percorsi esistenti, la parte edificata è stata contenuta nell'area centrale della superficie individuata dal concorso, liberando ai margini vaste aree verdi, fruibili dagli utenti dell'impianto per lo sport, il relax, il tempo libero.

L'accesso e la distribuzione avvengono lungo un asse alberato principale che, nel tratto iniziale, separa l’area parcheggio dall’area verde. Quest'ultima è suddivisa funzionalmente in due porzioni: una, con lievi dislivelli e piantumazioni sparse e attrezzata, è destinata a spazio relax; l’altra, di forma più regolare, aperta a cono visuale sull’edificio principale, è lasciata a prato, con funzione di spazio libero, occupabile per manifestazioni occasionali.

Nel secondo tratto, l'asse principale conduce ai campi sportivi, alla zona fitness all'aperto e ai percorsi ciclabili e per il jogging nonché, sul lato nord, alla parte edificata. I volumi dell'edificato sono geometrie semplici e dalle ridotte barriere visive anche grazie all'adozione di ampie superfici trasparenti che stabiliscono una continuità tra interno ed esterno. Lo stesso rapporto prospettico viene perseguito attraverso la composizione planimetrica dei singoli volumi che determina la formazione di coni visuali con molteplici punti di vista.

Le scelte formali che caratterizzano il progetto, quali le basse linee di colmo delle coperture, le ampie superfici vetrate e le aree porticate perimetrali, trasmettono sensazioni di tranquillità e accoglienza, attenuando l’impatto dell’edificato che sembra diventare più permeabile all'ambiente naturale e quindi maggiormente fruibile ed integrato.

L’impiego di materiali basici (legno, mattone, metallo) è dettato da esigenze costruttive (necessità di coprire ampi spazi) e da principi di sostenibilità, non solo dal punto di vista del comportamento energetico a costruzione ultimata ma anche della componente energetica intrinseca necessaria per la loro realizzazione, per il trasporto, per la manutenzione durante il ciclo di vita dell'edificio nonché il riutilizzo a fine ciclo stesso. L'adozione del mattone a vista inoltre ben si inserisce negli ambiti tipologici della tradizione locale.

Nel rispetto dei già citati principi di sostenibilità, per gli edifici sono state previste strategie che consentono di massimizzare gli apporti energetici naturali nel periodo invernale e di mitigare il carico termico nella stagione estiva. Sono pertanto previsti setti in laterizio con funzione di accumulo, pareti vetrate protette dall’irraggiamento diretto dagli sporti di copertura delle aree porticate, elementi strutturali orizzontali in legno lamellare per l'eliminazione dei ponti termici tra gli appoggi puntiformi, interni ed esterni, in metallo.

La copertura della zona atrio dell’edificio principale è dotata di aperture circolari, allo scopo di aumentare l’illuminazione naturale di tale spazio, racchiuso tra i due blocchi edificati principali, e di migliorare la sensazione di permeabilità verso l’esterno, indirizzando la vista anche verso l’alto.

Dal punto di vista impiantistico, è previsto, sulla falda di copertura della sala polivalente, un impianto fotovoltaico integrato, della potenza di circa 48kW di picco. Sulle coperture dei locali tecnici e degli spogliatoi sono invece previsti dei collettori solari per soddisfare il fabbisogno (almeno il 50%) di acqua calda sanitaria.

La scelta dell’impiantistica si è basata sulla frequenza e le caratteristiche di utilizzo dei diversi spazi confinati. Per il salone polifunzionale, per il quale si prevede un uso saltuario, è prevista l'adozione di una pompa di calore e distribuzione con termoconvettori. Per la sala ristorante-bar, la saletta riunioni, l’atrio di ingresso ed il blocco servizi, nell’ipotesi di un utilizzo continuativo di tali spazi, è ancora prevista una pompa di calore ma con un sistema di erogazione garantito da un pavimento radiante. Per gli spogliatoi e i locali di servizio dell’area “B”, soggetti ad un uso saltuario legato alla frequenza di utilizzo degli impianti sportivi, è prevista l’adozione di un sistema ibrido che combina una caldaia a condensazione a gas con una pompa di calore aria-acqua, anche perché tale impianto dovrà integrare, nella stagione invernale, la produzione di acqua calda sanitaria. I terminali di distribuzione saranno del tipo a termoconvettore allo scopo di assicurare immediatezza nel raggiungimento delle condizioni termo-igrometriche ideali.

La gestione dell'acqua di origine meteorica è stata affrontata in funzione delle superfici interessate al fenomeno. La pioggia raccolta dalle coperture è previsto venga convogliata in serbatoi di accumulo ad integrazione della fornitura per gli scarichi dei WC e l’irrigazione.

Per le precipitazioni incidenti sulle pavimentazioni delle aree esterne, si è previsto di ridurre al massimo l'effetto di impermeabilizzazione con l'adozione di materiali quanto più possibile drenanti. In particolare, per la pavimentazione della pista ciclabile e del percorso jogging, al fine di mantenere l’ambiente il più naturale possibile, è prevista la terra naturale stabilizzata.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con lo Studio Busca di Ivrea