Torre di Maiano | Simone Micheli Architectural Hero

Fiesole / Italy / 2017

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Ieri come oggi: la bellezza senza tempo della Torre di Maiano
Sir John Temple Leader, un facoltoso inglese figlio di Industriali londinesi e profondo amante del viaggio, si trasferì nel 1844 a Firenze con sua moglie Maria Luisa de’ Leoni. Qui comprò, a pochi chilometri dalla città, i territori che si estendono sulle colline tra Fiesole e Firenze, dove la fattoria di Maiano fin dal 1400 ha posto le sue origini, ed a questi decise di dare nuovo valore. Rimboschì e risanò le aree verdi, ricostruì il Castello di Vincigliata, ampliò la Villa di Maiano ed ingrandì il Borgo; sulle rive del torrente Mensola costruì il Parco Romantico della Regina innalzando le sponde della Cava delle Colonne, costruendo il Laghetto, trasformando i percorsi degli scalpellini in sentieri botanici meravigliosi da attraversare. Questi luoghi, purtroppo in parte dimenticati prima dell’arrivo di Sir Temple Leader, avevano già accolto illustri personaggi come Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Benedetto e Giuliano da Maiano, Boccacio, Vasari, Lorenzo il Magnifico ed ora riacquistavano nuovo splendore. Il parco Romantico della Regina deve il suo nome alla regina Vittoria d’Inghilterra che dopo avervi fatto visita il 12 Aprile 1883 ufficialmente l’inaugurò. L’antica Cava deve invece il suo esser nota alle preziose colonne della Cappella dei Principi di San Lorenzo, a Firenze, realizzate con la pietra serena da essa estratta. E come questa, moltissime altre grandi opere furono realizzate dagli antichi maestri del passato con la pietra serena estratta dalla Cava. Alla morte di Temple Leader l’opera di ristrutturazione continuò senza interruzioni per mano dei suoi molteplici successori che, comprendendo le potenzialità e l’antica bellezza del luogo, non posero termine alle operazioni di riqualificazione di un territorio già meraviglioso. Nel 1961 Lucrezia Corsini, sposata con il Conte di origine veneta Giacomo Miari Fulcis ereditò l’intera area, oltre 270 ettari, proseguendo l’opera di trasformazione: oggi la Fattoria di Maiano è in un luogo fiorente, polo attrattivo volto alla sperimentazione ed alla ricerca che abbina attività le attività agricole con l’ospitalità, lo sport con una ristorazione di altissimo livello.


La Genesi del progetto di recupero della Torre di Maiano
Sorge, accanto al Laghetto delle Colonne, un’antica torre ottocentesca in stile neogotico che Sir John Temple Leader fece costruire tra il 1870 ed il 1894. La torre, dalle fattezze meravigliose e dal fiabesco apparire, è rimasta per lungo tempo un luogo disabitato, segreto, nascosto, difficile da visitare ma elemento imprescindibile nel panorama visivo offerto ai visitatori. Fu nel 2015 che dalla fusione degli intenti e dalla commistione delle visioni dell’architetto Simone Micheli e del Conte Miari Fulcis, attuale proprietario della Fattoria, prese vita BIG DREAM IN A LITTLE TOWER un progetto etico ed intelligente che si propose di ripristinare l’uso di questo segreto luogo di incontro, trasformando la torre in una magnifica suite, elegante, raffinata; una trasposizione materica di una concezione di lusso nuova, empatica, tangibile. Uno spazio in cui arte, cucina e relax potessero fondersi completamente insieme dando vita ad un luogo sperimentale, ad un’opera d’arte esperibile fuori dal tempo, in grado di generare un efficace ed esteso volano comunicativo; trasformandosi in centro di attrazione e catalizzatore dell’attenzione. Il progetto fu presentato durate la Milano Design Week del 2015 assumendo i tratti di una mostra virtuale in cui il visitatore, attraverso l’utilizzo di un’App mobile, ha avuto la possibilità di entrare all’interno del progetto che sarebbe stato realizzato, attraversando i nuovi spazi che avrebbero composto la Torre delle Colonne, all’interno della Fattoria di Maiano. Il visitatore ha così avuto modo di esplorare il progetto vivendo un’emozionante esperienza. L’esibizione ha ottenuto un enorme successo di pubblico durante le giornate del fuorisalone e così passo dopo passo la commistione degli intenti che aveva unito fin dagli esordi le opinioni dei due sue primi fautori, Simone e Francesco, si fece sempre concreta e si trasformò in reale operazione di riqualificazione dell’antica Torre. “L’intenzione connessa al recupero della Torre è quella di offrire un’ esperienza che diventa memoria, regalando un meraviglioso dono non soltanto alla città, ma anche al ricordo dei suoi visitatori. E’ il mio approccio universale all’architettura: fare in modo che le mie opere esprimano una densità di significati ed emozioni, capaci di penetrane nel profondo dell’individuo, concedendo a quest’ultimo la possibilità di vivere in maniera piena ed anticanonica la propria quotidianità.” Simone Micheli Un’idea tanto audace quanto geniale ha dato origine ad un progetto destinato a lasciare un segno indelebile all’interno della memoria dei suoi fruitori, restituendo al territorio un gioiello di rara e pregevole bellezza, per avere così la splendida possibilità di vivere un’incantevole tentazione dalla quale lasciarsi coinvolgere e rapire sospesa tra storicitá e futuro. Grazie all’intelligente e prezioso intervento di selezionate aziende di rilevanza internazionale che hanno contribuito a dare forma concreta all’idea, sarà possibile godere di un autentico capolavoro a vita nuova restituito.


L’immutata bellezza della Torre di Maiano
Simone Micheli firma gli interni della Torre del Laghetto delle Colonne, generalmente conosciuta come Torre di Maiano, trasformandola in un’ospitale opera d’arte permanente immersa un’aurea di affascinante alterità che avvolge il visitatore e dolcemente lo trascina verso esperienze sensoriali oniriche ed ultradimensionali. La torre diventa quindi un non-luogo abile nell’offrire all’uomo che vi soggiorna una prospettiva differente attraverso cui cogliere i significati profondi dell’esperienza, liberando la mente da i dettami della consuetudine.


“Il progetto della Torre di Maiano è caratterizzato da un approccio sinestetico, multisensoriale, che collega con intensità il fruitore all’opera.” Simone Micheli


La Torre, immersa nel verde del Parco Romantico e riflessa nell’acque del Laghetto sottostante si inserisce armonicamente, divenendo elemento indispensabile alla strutturazione del paesaggio, nella visione di insieme che appare al visitatore non appena egli si addentra tra la vegetazione rigogliosa e sceglie di lasciare la propria mente libera di vagare senza scopo. Le geometrie che definiscono l’esteriorità della torre sono addolcite dal tempo e dalla vitalità della natura circostante che non pone confini al suo crescere ed avvilupparsi. Tra lo spazio fuori e l’interno non vi è un limite netto ma un passaggio continuo, uno scambio senza tregua. L’antica torre si trasforma in una suite di estremo lusso in cui, varcata la soglia, antico, presente e futuro si fondono immediatamente, così come le luci e le ombre in un gioco di rimandi che cattura la vista ed i sensi dell’uomo e crea aree nuove, dinamiche, inafferrabili, nello spazio. Le pareti sono calde e mostrano i segni del tempo, gli arredi che l’architetto Simone Micheli ha realizzato ad hoc per l’occasione sono essenziali, affascinati, puri, e perfettamente si amalgamano tra loro e con il resto dello spazio, originando uno squarcio senza tempo nel ciclo della quotidianità. Al piano terra un’accogliente ed elegante cucina prende forma; un’area linda e candida in cui la sensorialità è stimolata e l’uomo spinto a sperimentare ed assaporare gusti e aromi provenienti dal mondo intorno. Una cucina dotata di tutti i comfort e dell’atmosfera idea per preparare i piatti a regola d’arte. La tensione verso l’altro ed il desiderio di apertura dettano le norme che modellano gli spazi. Una scalinata antica, a chiocciola, una spirale avvolgente e sicura, conduce al primo piano. Qui un’accogliente area living permette ai sensi di scrollare via la pesantezza ed alla mente di ricostituire l’armonia perduta. I pensieri si fanno leggeri mentre l’ampio e morbido divano accoglie con delicatezza i corpi. Le superfici si riflettono negli specchi, deformando lo spazio ed il mondo fuori entra dentro attraverso la ripetizione delle immagini. Il balconcino che sovrasta il laghetto offre al visitatore una visuale mozzafiato del panorama esterno, facendolo sentire parte essenziale del tutto e contribuendo nella generazione di quell’aurea di bellezza luminosa e fluida, estremamente confortante e seducente. Al secondo piano l’ambiente si fa oltremodo essenziale, ideale per ospitare l’uomo in una candida suite con bagno dalle pure e rigorose geometrie. Lo spazio avvolge delicatamente gli ospiti per la notte, cullandoli dolcemente fino al mattino seguente. I frammenti in specchio sulle pareti riflettono il contrasto tra ieri ed oggi e fra l’oggi e il domani; gli arredi dalle forme fluide ma definite, leggeri, e l’illuminazione limpida e scevra modellano un unicum temporale in cui l’unica percezione esistente è del qui ed ora, dell’attimo presente. Trasparenze, aperture e nitidezza caratterizzano l’area bagno ed in questa la generazione di prospettive si moltiplica. Salendo ancora la scala a chiocciola si arriva al terzo piano, dedicato al benessere ed al relax dei sensi. Uno spazio fluido è volto alla ricostituzione dell’equilibrio perduto tra mente e corpo; La luce entra dall’esterno, riempie i vuoti e genera le superfici. Gli arredi sono morbidi ed il viola delle sedute regala energia e vitalità allo spirito. Il bagno turco multifunzionale ed un’area dedicata alla tisane caratterizzano lo spazio, definendosi come i parametri essenziali di contesto virtuoso acuito dalle scabre pareti e dall’intradosso della copertura in legno e carpenteria metallica originale. Una scala essenziale e dal tratto contemporaneo conduce verso l’esterno; qui si apre un confortevole spazio-solarium che al visitatore regala un’ulteriore coinvolgente esperienza di benessere al termine di un percorso cominciato non appena varcata la soglia la Torre. Un ultimo delicato tocco porta a compimento la lussuosa e raffinata esperienza che l’uomo ha vissuto durante il suo attraversare la Torre, nell’esperire intensamente il suo essere luogo-opera, contraddistinto da un perfetto connubio di bellezza e funzionalità.


Progetto di architettura degli interni e Illuminotecnico | Arch.Simone Micheli


Le aziende realizzatrici
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ARCA
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Callesella Contract
Casprini - Complementi d’arredo
Cyrus Company
Dornbracht
DSG ceramiche
Executive - Scale d'Architettura
Gamma | Texilia
GMC Contract & Mobili
Gobbetto
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Leonardo Laboratorio di Costruzioni
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Simas
IGuzzini Illuminazione

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    Ieri come oggi: la bellezza senza tempo della Torre di Maiano Sir John Temple Leader, un facoltoso inglese figlio di Industriali londinesi e profondo amante del viaggio, si trasferì nel 1844 a Firenze con sua moglie Maria Luisa de’ Leoni. Qui comprò, a pochi chilometri dalla città, i territori che si estendono sulle colline tra Fiesole e Firenze, dove la fattoria di Maiano fin dal 1400 ha posto le sue origini, ed a questi decise di dare nuovo valore. Rimboschì...

    Project details
    • Year 2017
    • Work finished in 2017
    • Client Conte Francesco Miari Fulcis - Fattoria Di Maiano
    • Status Completed works
    • Type Hotel/Resorts / Tourist Facilities / Interior Design / Recovery/Restoration of Historic Buildings
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