STRUTTURA PER IL RICOVERO DEL BESTIAME E IMPIANTO OLIVETO | ALFREDO ZAPPELLA

La localizzazione a monte dei terrazzamenti si rende necessaria oltre che per garantire la necessaria distanza dagli edifici residenziali esistenti, per la difficile accessibilità da valle, dovuta alla modesta sezione stradale della Via degli Alpini nel suo ultimo tratto che non consentirebbe il normale passaggio dei mezzi agricoli. Si ritiene quindi necessario spostare più a monte la struttura, realizzando, in sostituzione del tratturo esistente, una nuova strada agro-silvo-pastorale con accesso da monte a quota 452,00 ml. s.l.m. nei pressi dell’area comunale adibita a pic-nic.
La struttura per l’allevamento del bestiame e per la conservazione dei foraggi si adagia sul declivio nel suo ultimo tratto, a circa 411,00 ml. s.l.m., si sviluppa su due livelli (oltre piccola porzione interrata per la stagionatura dei formaggi) riprendendo i caratteri delle “stalle” tradizionali che avevano gli ambienti adibiti a fienile sopra quelli che ospitava il bestiame. I due livelli sovrapposti sono serviti da due percorsi di servizio: uno a 411,00 ml. s.l.m. che garantisce l’accesso alla stalla vera e propria e, l’altro, a 417,00 ml. s.l.m. che garantisce l’accesso al fienile soprastante, che poi trova la sua naturale continuazione nella nuova strada agro-silvo-pastorale.
Avendo la nuova struttura la necessità di avere delle dimensioni tali da garantire la funzionalità degli ambienti che ospita, si è ritenuto opportuno realizzarla a cavaliere di due gradoni consecutivi, in modo da mitigare l’impatto dovuto alla discreta altezza, facendola percepire in parte come interrata. Seguendo la stessa logica di ridurre il più possibile l’impatto ambientale si propongono l’utilizzo di materiali più comuni alla tradizione costruttiva del luogo (pietra a vista, strutture in ferro e legno, laterizio) ad eccezione del manto di copertura che, vista la sua notevole estensione, è previsto in materiale metallico pre-verniciato, così come adottato nella esperienza costruttiva delle “stalle” in Regioni come il Trentino Alto Adige, dove i tetti “verdi” si sostituiscono a quelli più comuni in laterizio molto più impattanti.
Altri elementi architettonici, quali i portici, vengono inseriti per mitigare l’aspetto esterno del fabbricato, svuotandolo verso valle a garanzia di un aspetto meno violento nei confronti della natura circostante rispetto ad un più comune capannone prefabbricato.
Per il funzionamento delle strutture si rendono inoltre necessarie la realizzazione di tutta una serie di reti tecnologiche e sottostrutture di servizio quali: una vasca seminterrata per la raccolta temporanea della lettiera, una vasca interrata per la raccolta dei liquami, una cisterna interrata per la raccolta delle acque meteoriche, un bacino di raccolta dell’acqua potabile a valle dotato di opportune pompe per alimentare le cisterne in quota che alimentano gli impianti idrici necessari per il corretto funzionamento della struttura.