Parco urbano litoraneo Vittorio Emanuele III | Cristiano Fiorentino

Proposta di riqualificazione per l'area Vittorio Emanuele III / ex Convitto "Monachelle" ad Arco Felice - Pozzuoli Pozzuoli / Italy / 2016

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Abstract.


Una serie di nuove attenzioni e parziali trasformazioni per l’urbanistica ed il territorio di Pozzuoli (e più in generale quello dei Campi Flegrei) stanno prendendo concretamente forma dopo un lungo periodo di immobilismo, ed un ancor più lungo periodo di abusi incontrastati e degrado generale della qualità urbanistica, come è ben noto, perdurati dal secondo dopoguerra fino agli anni ’80, con uno stop imposto dal bradisismo.


Si torna quindi a parlare e lavorare sull’eredità del passato – nel caso del Rione Terra, in accezione positiva - come un volano per lo sviluppo turistico della città, mentre non si può dire lo stesso per situazioni anacronistiche come quella dei residui industriali puteolani, gli ex Cantieri Armstrong, poi So.Fer-Ansaldo “piccola copia” dell’ex-Italsider, ugualmente dislocata su una fascia costiera estremamente ricca e – purtroppo – deturpata, oggi motivo di forte imbarazzo per la comunità stessa e le amministrazioni. E’ proprio in questa zona, nella declinazione del più ampio masterplan elaborato da Peter Eisenman neel 2009, che tale tesi intende incentrarsi.


Nel novembre 2007 la Waterfront Flegreo Spa, proprietaria dell’ex area industriale Sofer-Ansaldo, sottoscriveva con l’amministrazione comunale il Protocollo di Intesa per la rinascita di Pozzuoli attraverso il recupero di un tratto di costa (dal molo fino al ponte Epitaffio) che mostra ancora oggi gli imponenti resti delle passate stagioni industriali. Per la redazione del masterplan destinato a restituire il mare alla città, la società sceglieva il gruppo di progetto formato da Eisenman Architects (capogruppo), Interplan Seconda Srl e AZ Studio.


Il progetto.


La proposta prevede la riqualificazione dell'intero litorale e strutture edificate pertinente all'area Vittorio Emanuele III, oggi comunemente conosciuta come "Monachelle". Gli interventi previsti sono pertanto numerosi:


1. intervento sugli ingressi (miglioramento accessi, superamento barriera ferroviaria, riqualificazione urbana e arredo)


2. intervento nell'area circostante l'ex convitto per trasformarla in parco urbano litoraneo attrezzato (pavimentazione, parcheggi, aree verdi, arredo urbano, fruizione della costa, collegamenti litoranei)


3. interventi di collegamento litoraneo con l'area dell'ex Lido Augusto / Lido Raja ad est e con l'area in riqualificazione ex Sofer ad ovest


4. recupero degli immobili e creazione di nuovi poli attrattori per lo sviluppo culturale e turistico


Cronologia e breve descrizione storica.


L'Ospizio Marino Permanente Vittorio Emanuele III fu costruito nel 1925, vicino al mare, nella ridente localitá di Arco Felice alla periferia di Pozzuoli, su suolo donato dal proprietario Tommaso Astarita (1862-1923) , banchiere, armatore ed imprenditore di Meta di Sorrento.
La generositá di questo gentiluomo napoletano diede il via all'opera che fu realizzata per i figli del popolo di Napoli con i finanziamenti di Elena di Savoia, duchessa d'Aosta, e di molte famiglie nobili napoletane.
L'istituzione, dopo il secondo conflitto mondiale, ha esteso la sua attivitá di educazione e assistenza, dalla scuola materna a quella dell'obbligo, ai ragazzi e alle ragazze poveri, orfani e abbandonati della cittá e provincia di Napoli.
L'ente Collegi riuniti Principe di Napoli, proprietario dell'ospizio marino, amministrava le rette che venivano versate dalla Regione, dall'Amministrazione provinciale di Napoli e dai Comuni per i loro assistiti nel predetto ospizio.
L'opera educativa fu assolta dalle suore francescane missionarie del Cuore Immacolato di Maria coadiuvate da assistenti laiche (don Angelo D’Ambrosio).


Un lascito ricevuto nel 1980 a seguito dello scioglimento dell’ente Collegi Riuniti “Principe di Napoli”). Dichiarata inagibile a seguito del bradisisma negli anni 1980/84, il Comune di Napoli, negli anni dal 1998 al 2008, con atto deliberativo di G. C. n. 3866 del 19 ottobre 1998, ha cercato di recuperare e ristrutturare l’immobile per realizzare un Ostello della Gioventù individuando nella zona un “polo di sviluppo per attività ricettive – turistiche“.


I lavori iniziati nel 2002 sono stati sospesi nel 2006 per un contenzioso tra l'impresa assegnataria dei lavori di realizzazione dell'Ostello e Il Comune di Napoli ma anche per la mancata autorizzazione ai lavori da parte del Comune di Pozzuoli.


L'edificio è stato inserito nel Piano di Dismissione del Patrimonio immobiliare Disponibile del Comune di Napoli approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.47 dell'11/03/2004.

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    Project details
    • Year 2016
    • Main structure Masonry
    • Client Comune di Napoli - Comune di Pozzuoli - Consorzio privati
    • Cost 12.000.000
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Waterfront / Urban Furniture / Adaptive reuse of industrial sites / Office Buildings / Multi-purpose Cultural Centres / Libraries / Archaeological Areas / Wellness Facilities/Spas / Tourist Facilities / Beach Facilities / Urban Renewal / River and coastal redevelopment / Marinas / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Building Recovery and Renewal
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