Restauro della "Domus de Janas di via Nazionale" e valorizzazione dell'area archeologica | marco terzitta

Sedini / Italy / 2003

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Nel Progetto che si va ad illustrare si è proposto di raggiungere finalità di vario ordine, sia spaziale che tecnologico, che possono essere sintetizzate nei seguenti punti: --Garantire maggiori condizioni di stabilità al terreno in generale ed in particolare alla parte inferiore della roccia con il consolidamento delle strutture presenti e della stradina di epoca secentesca. --Rendere accessibile l’area sottostante la Domus che può rappresentare uno spazio di sosta per i visitatori che abitualmente usufruiscono di uno spazio angusto per i momenti di attesa. --Rendere più accogliente la sosta anche con l’abbattimento delle barriere architettoniche, adeguando le pendenze per il raccordo dei vari piani, soprattutto in ottemperanza alle prescrizioni della legge 13/1989 ed al relativo regolamento sull’abbattimento delle barriere architettoniche. --Operare una generale revisione del sistema di pendenze per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche, allontanando entro un sistema di smaltimento in fognatura. --Intervenire sotto il piano stradale per realizzare le sottostrutture a rete necessarie per realizzare il passaggio dei cavidotti elettrici. --Predisporre un nuovo impianto di illuminazione della Domus che sia rispondente alle istanze del risparmio energetico, della riduzione dell’inquinamento luminoso e che valorizzi il monumento anche durante le ore notturne, utilizzando corpi illuminanti e sostegni di adeguato standard qualitativo sia per quanto riguarda i materiali sia per le tecnologie costruttive e per le caratteristiche del flusso luminoso.

Obiettivi

Glì obiettivi raggiunti con questo intervento sono essenzialmente di due ordini: Rendere pienamente fruibile un bene storico-artistico che è ormai diventato simbolo della comunità e patrimonio culturale collettivo. E l’altro di dare un impulso ad un processo parzialmente avviato, di sfruttamento turistico del monumento. I due obiettivi si compenetrano e hanno creato reciproci effetti positivi, innescando un processo sinergico. L’interdipendenza dei due obiettivi è evidente, basti pensare al fatto che è ormai acquisita, a tutti i livelli, la necessità di attribuire ai monumenti recuperati e resi fruibili delle funzioni, anche diverse da quelle per le quali furono concepite, compatibili con le caratteristiche del bene. Lo sfruttamento economico del bene può infatti, se compatibile, garantire interventi continui di manutenzione ordinaria, i quali sono da preferire ad interventi nel tempo più consistenti e dispendiosi. Nel dettaglio, gli interventi in progetto hanno avuto i seguenti obiettivi che come detto sopra sono strettamente correlati Si è messa in sicurezza l’area circostante il monumento; Si è migliorata l’accessibilità dell’area esterna del monumento che è orientato ad un utilizzo di tipo museale; Si è illuminato il monumento con la messa a norma degli impianti esterni; Al monumento si è dato un maggiore “respiro” con la realizzazione di uno spazio esterno attrezzato per la sosta dei visitatori; Si sono innescati benefici effetti economici sul territorio comunale che risulta classificato “Comune svantaggiato” con provvedimento dello stato.

Descrizione degli interventi

Con la disponibilità delle aree e, per la quale l’amministrazione ha già provveduto a avviare le pratiche di acquisizione, si provveduto alla ripulitura di tutta l’area oggetto dell’intervento con estirpazione dei cespugli (ad azione manuale ed a macchina), ed alla preparazione del terreno, per la elevazione delle strutture, caratterizzata da scavi di piccola entità, privilegiando lo sviluppo orizzontale delle fondazioni. Le fasi sono state portate avanti sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologica per le province di Sassari e Nuoro, con le consuete modalità e tempistiche. Sono state realizzate le opere di restauro della muratura di delimitazione della stradina secentesca con riposizionamento delle porzioni di muratura mancanti e con la completa ricostruzione delle parti diroccate con tecnica “faccia a vista”. E’ stata realizzata l’impermeabilizzazione della muratura con l’applicazione di una copertina formata da un bauletto di malta di calce idraulica Anche le murature presenti verso la vallata, parzialmente crollate, sono state consolidate con l’esecuzione di un cordolo ricoperto dalla pavimentazione in pietra calcarea e dalla cordonata terminale dello stesso materiale. Si è ripavimentata un tratto della stradina che nel corso degli anni a causa di interventi di manutenzione al sistema fognario ha subito numerose sconnessioni che tuttora richiedono un intervento di sistemazione; si è utilizzata la pietra calcarea con alcuni inserti di conci di basalto e trachite con la stessa tecnica utilizzata nella pavimentazione originaria. Si è realizzato un sistema di raccolta delle acque pluviali circoscritto all’area di intervento con la messa in opera di una tubazione da 200 mm. in pvc serie pesante che si presta ad ulteriori futuri punti di raccolta delle acque . Si è realizzato un intervento di arredo urbano che interessa l’immediato intorno della “Domus” con demolizione di tratti di muri fatiscenti, asportazione di cartelli toponomastici e corpi illuminanti arrugginiti, oltre al tubo fognario a vista. Si è realizzato l’impianto di illuminazione esterna di tutta la “Domus”, con passaggio dei cavi e posizionamento dei corpi illuminanti conformemente alla normativa vigente avvalendosi anche della possibilità prevista per gli edifici di carattere storico di applicare il criterio della sicurezza equivalente (previsto dal DPR 577 del 1982 e dalle successive norme CEI fino alla CEI 64-15), per evitare negli scavi di arrivare agli strati archeologici; i corpi illuminanti sono stati posizionati ad incasso nel terreno ed in corrispondenza dei tratti di muratura recuperati. Si è illuminato il monumento con fari ad alta resa cromatica in modo da valorizzare adeguatamente le sfumature della roccia. Si è realizzata una scala con struttura muraria per consentire il collegamento della “Domus” con l’area che si intende attrezzare ed allestire per la sosta dei visitatori. Lo spazio “sottoscala” seppure di dimensioni ridotte è utilizzato per il deposito di piccoli attrezzi per la manutenzione dell’area. L’area di sosta a sud del monumento è stata pavimentata con cubetti di pietra calcarea e basalto con tecnica tradizionale “a battitura”; in corrispondenza degli spazi su cui insistono le alberature da preservare sono state realizzate delle aiuole. Si è realizzato un muretto faccia a vista sul lato verso cui si può ammirare lo splendido panorama della valle di “Baldana” e della valle del “Rio Silanis”, con funzione di parapetto e di seduta, e, nella parte centrale dello stesso lato, una balaustra in acciao inox; la stessa verrà realizzata nel’estremità sud del belvedere e nella stradina di accesso ad ovest del monumento. Un aspetto importante dell’intervento è stato il restauro delle strutture presenti sotto la Domus a sud-ovest. In questa zona erano presenti alcune stalle, due delle quali hanno resistito ai crolli e sono state consolidate; la più grande ha tutt’ora un utilizzo come deposito in quanto il consolidamento delle strutture murarie ed il rifacimento della copertura è sufficiente per la conservazione; la più piccola non avendo una dimensione che ne consenta un utilizzo pratico rappresenta una testimonianza della vita di questo luogo fino alla metà del secolo scorso, è quindi stata sistemata la copertura lignea previo smontaggio degli elementi e sono state sostituite delle parti particolarmente degradate e chiuse verso est con una rete metallica zincata che pur permettendone la vista dall’esterno ne impedisce la penetrazione di insetti. Sono state intonacate tutte le murature e ripristinata la pavimentazione con utilizzo di conci provenienti dai crolli. L’area su cui insistevano le altre stalle ormai crollate sono state ripulite dalle macerie dei crolli, e demolite le residue parti di muratura che presentavano qualche pericolo di crollo e si sono consolidate tutte le altre parti; il pavimento di questi spazi essendo costituito in parte dalla roccia lavorata (anche con formazione di truogoli), è stato preservato e la pavimentazione con conci “a spacco” ha interessato solo le parti in cui era presente un consistente strato di terra.
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    Nel Progetto che si va ad illustrare si è proposto di raggiungere finalità di vario ordine, sia spaziale che tecnologico, che possono essere sintetizzate nei seguenti punti: --Garantire maggiori condizioni di stabilità al terreno in generale ed in particolare alla parte inferiore della roccia con il consolidamento delle strutture presenti e della stradina di epoca secentesca. --Rendere accessibile l’area sottostante la Domus che può rappresentare uno spazio di sosta per i visitatori che...

    Project details
    • Year 2003
    • Work finished in 2003
    • Client Comune di Sedini
    • Status Completed works
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Monuments
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