Riqualificazione sito fontana Grimoaldo | daniele cucciniello

1. Premessa
Il presente documento tratta la relazione illustrativa del progetto denominato TECTA
riqualificazione del sito della fontana Grimoaldo.
Da tempo l’interesse storico della fontana Tecta, ubicata nel popoloso borgo di S. Antonio
Abate, ha suscitato l’interesse e la voglia di conoscere e far conoscere le origini di questa
antica fontana che nel passato era stata costruita proprio per dare sollievo ai viandanti che,
provenienti da Salerno, si accingevano ad entrare ad Avellino passando proprio per il borgo
situato a sud della collina della Terra.
Gli eventi catastrofici naturali del novembre 1980, ancora ascrivibili ad un passato vicino
rispetto ai tempi in cui viviamo, hanno lasciato un buco nero visibile e palpabile proprio
dove la ricostruzione post-terremoto ha cercato di dare un assetto urbanistico ancora da
divenire.
L’idea progettuale, di cui la presente relazione cercherà di dare una spiegazione esaustiva sia
sotto il profilo architettonico, sia tecnico e sia della sua concreta fattibilità, tratta proprio la
riqualificazione architettonica, urbanistica e funzionale di un sito importante come quello
della antica fontana di Grimoaldo ( detta anche fontana Tecta) che nel corso delle vicende
urbanistiche della città di Avellino ha rivestito un importante ruolo di aggregazione sociale e
di benvenuto ai viandanti di cui si accennava in precedenza.
Di fronte a tanta storia, oggi, la fontana Tecta è un non-luogo dove la gente passa distratta e
nemmeno si accorge che, forse, la propria infanzia è incominciata proprio da queste acque
che fuoriuscivano dalle sue due bocche dando al tempo stesso riparo dalla calura estiva,
dissetando e sopperivano alla mancanza di acqua corrente nelle abitazioni che prima del
terremoto del 1980 era una conferma più che una eccezione.
Basta rivedere le foto risalenti al dopoguerra per rendersi conto di quale spirito sociale
aggregante era capace di esprimere una così modesta fontana, situata in un borgo
popolatissimo e povero. Tutto questo oggi non c’è più; i panni non si lavano nè a mano e
nè all’aria aperta; l’acqua corrente arriva in tutte le nostre abitazioni! Eppure la
storica fontana di S. Antonio Abate è ancora nel suo posto. Salvata dalle innumerevoli
alluvioni e terremoti, salvata dalla furia distruttrice delle ruspe del post-terremoto…ma
caduta per mano della più terribile delle disgrazie che la storia può essere oggetto: la
dimenticanza!