HANS CHRISTIAN ANDERSEN MUSEUM | Doriano Lucchesini

HOUSE OF FAIRYTALES

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Nei suoi viaggi, Andersen, vedeva e ricordava nei piccoli schizzi, luoghi e paesaggi in sintonia con la propria esperienza del mondo reale e della sua parte fantastica ed immaginifica.

Per questo motivo, quando abbiamo iniziato a fare questo progetto abbiamo pensato che sarebbe stato un risultato importante ottenere un’immagine che un viaggiatore, di passaggio nella città, avesse potuto ricordare o, come faceva Andersen appuntare con uno schizzo su un pezzo di carta.

Nello stesso tempo abbiamo pensato che la attribuzione di forza evocativa all’immagine architettonica del progetto non potesse essere una semplice fantasia: doveva legarsi alla città di Odense, alla sua condizione storica ed urbanistica.

Abbiamo allora diviso il lotto in parti, di una dimensione simile a quella delle particelle urbane che suddividevano gli isolati della città storica, e su questa griglia, fortemente legata alle misure urbane, abbiamo distribuito le funzioni, i volumi e gli spazi.

Il giardino e gli spazi aperti sono legati alle volumetrie dal disegno del suolo e sono integrati nella composizione complessiva attraverso le regole della griglia.

I nuovi corpi edilizi sono stati assimilati, nella dimensione e nelle forme, a quelli della città storica: sono simili per l’impronta al suolo, per le altezze, per la pendenza e l’ andamento delle falde. La griglia, i percorsi e le geometrie li muovono e li modellano con forme omologhe ma non identiche a quelle dell’intorno al quale si legano con una propria immagine fortemente identitaria.

In questo modo pensiamo che lo spazio del nuovo museo possa diventare un pezzo di una città possibile: disegnata sulle dimensioni degli uomini che la abitano, con spazi di relazione per la vita sociale, aperta e libera. Le forme dei corpi edilizi richiamano una dimensione fantastica dell’architettura, con altezze ed immagini fatte per accogliere l’uomo, parte di una città potenziale ma possibile in una concezione urbana rinnovata.

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    Nei suoi viaggi, Andersen, vedeva e ricordava nei piccoli schizzi, luoghi e paesaggi in sintonia con la propria esperienza del mondo reale e della sua parte fantastica ed immaginifica.Per questo motivo, quando abbiamo iniziato a fare questo progetto abbiamo pensato che sarebbe stato un risultato importante ottenere un’immagine che un viaggiatore, di passaggio nella città, avesse potuto ricordare o, come faceva Andersen appuntare con uno schizzo su un pezzo di carta.Nello stesso tempo abbiamo...

    Project details
    • Year 2013
    • Status Completed works
    • Type Museums
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