Riqualificazione di Piazzale Santa Croce - 2° classificato ex aequo

Concorso ''Stanze Pubbliche all'Aperto'' Parma / Italy / 2009

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La trasformazione degli spazi urbani, la conoscenza e l’evoluzione della città, la scelta dei valori che permettono la crescita e il rinnovamento sono da sempre compito dell’architettura.

Le scelte che si compiono, anche ad una scala minuta come quella che proponiamo nel progetto per Piazza Santa Croce, definiscono le proprie ragioni seguendo logiche conoscitive e sottendono il valore culturale della ricerca applicata alla città costruendo il senso nuovo degli spazi. Temi necessità luoghi, sono affrontati in questo progetto, la volontà è quella di costruire attraverso interventi puntuali un nuovo scenario urbano che di volta in volta possa sottolineare i diversi aspetti della città. Il senso vero del progetto è quello di difendere le differenti memorie, di attribuire un valore contemporaneo alla scelta delle qualità da ricercare e di raccontarle nella nuova composizione.

Nell’antichità l’area di Piazza Santa Croce, nella forma precisa del bastione si presenta come un “tappo” principalmente di natura difensiva che protegge la città di Parma dall’arrivo dalla Via Emilia senza manifestare nessuna volontà di apertura verso l’esterno, nel corso degli anni e con la costruzione della nuova porta quest’immagine cambia radicalmente e piazza Santa Croce anche attraverso la collocazione dei due caselli daziali diviene essa stessa la Porta per chi arriva attraverso la Via Emilia da Piacenza e prima ancora da Milano, crocevia necessario e primo luogo di socialità. Obiettivo dell’intervento è comprendere quale storia racconti Piazza Santa Croce, quale sia la sua natura e in che maniera sia possibile raccontarla un’altra volta attraverso forme architettoniche che consentano contemporaneamente un recupero e un rinnovamento; farla rivivere in nuove forme, forme che non solo siano memoria del sovrapporsi dei segni della città nelle diverse epoche ma forme che si facciano carico di far diventare Piazza Santa Croce un nuovo luogo collettivo ridato alla città di Parma.


E’ per questo motivo che l’intervento per Piazza Santa Croce affida la sua forma a due segni precisi, la ricostruzione, anche se solo nel suo sedime a terra e attraverso l’arredo urbano e il verde, del limite delle antiche mura e contemporaneamente la riproposizione nel centro della piazza attuale di un luogo centrale, luogo della socialità protetto dal traffico veicolare, luogo che anche nella sua forma circolare ripropone la morfologia dell’antica piazza risalente al Settecento già allora snodo delle vie extra perimetrali. Il progetto si compone quindi di tre parti un percorso alberato ciclo pedonale, (una sorta di pubblico passeggio), un concatenarsi di vasche e giochi d’acqua attraversabili da due passerelle e un piccolo luogo centrale, una sorta di piccolo anfiteatro che accoglierà l’opera già presente nella piazza di Pietro Cascella.

Nello stratificarsi dei segni urbani la città di Parma mantiene in alcune sue parti il segno delle sue antiche mura,segno che cinge tutta la città e che avrebbe la potenzialità per divenire almeno in alcune sue parti un pubblico passeggio ciclo pedonale nel verde per tutti gli abitanti. Nelle immediate vicinanze di piazza santa croce, il vallo delle mura ad oggi non ha alcun disegno unitario che ne possa valorizzare la sua natura. La collocazione longitudinalmente alla piazza di filari di alberi unitamente alla fascia a prato e un percorso pavimentato in questo senso costituiscono un segno preciso nel disegno urbano quasi a voler ricostruire-segnare l’antico vallo delle mura che definivano la città di Parma fino al parco Ducale e di cui ne rimane traccia solo attraverso un frammento nelle immediate vicinanze della Piazza. Nella nostra idea, un“pubblico passeggio” ridonato alla città di Parma che trova la sua conclusione all’interno del parco ducale non lontano dalla stessa Piazza Santa Croce. La “testa” della piazza arrivando dal centro di Parma si costruisce della fondamentale presenza vivificatrice dell’acqua, prima attraverso un basso fontanazzo, una vasca d’acqua che fa fuoriuscire su tutti e quattro i lati l’acqua che scorre lentamente quasi a farsi memoria del vicino fiume Parma e poi nella vasca centrale percorsa da due passerelle che permettono di attraversare la piazza, vasca che contiene al suo interno giochi d’acqua, getti continui quasi a segnare già da lontano, di giorno e di notte, la porta della città per chi venendo dalla Via Emilia, raggiunge il centro di Parma. L’acqua assieme al verde diventano poi anche occasione necessaria di integrazione degli elementi naturali in ambito urbano (materiale vegetale e acqua), a vantaggio anche della varietà ecologica dell’ambiente, del paesaggio sonoro e della qualità dell’aria.

Al centro, nel sedime della antica piazza così come rappresentata nel Settecento, attraverso la ricollocazione della scultura di Pietro Cascella che diventa nodo di congiunzione tra il sistema di percorsi d’acqua e il luogo centrale verso la Via Emilia è stato progettato un piccolo anfiteatro, ribassato luogo dello stare, luogo di incontro protetto dal traffico veicolare e circondato dal verde, ma anche possibile luogo per piccoli eventi temporanei
Architettura e Arte. Intendiamo il rapporto tra arte e architettura come la necessaria collaborazione per sottolineare le ragioni di un luogo. Arte e architettura concorrono in questo progetto a segnare i segni della città e al tempo stesso permettono la configurazione di luoghi contemporanei atti alla socialità. Questo nuovo modo di immaginare l’arte nella città contemporanea prevede il suo utilizzo come cassa di risonanza di temi urbani o sociali che l’architettura in prima battuta evidenzia e cerca di soddisfare. Arte e architettura collaborano per sottolineare le qualità e le ragioni storiche dello spazio che rendono prezioso o comunque per sottolineare temi contemporanei che necessitano una presa di coscienza generale. Una sequenza di panche costruite da muri forati da grandi lettere che formano delle parole, alle quali incastrare sottili piani orizzontali come delle sedute.

Un unico tratteggio fatto di frasi, parole che accompagna tutto il pubblico passeggio. Questo modo di utilizzare l’arte, all’interno del contesto, impone all’architetto e artista di rinunciare all’esibizione personale per prestare la propria opera a un’idea collettiva di qualità urbana, alla riqualificazione della città.

COMPONENTI DEL GRUPPO

Massimo Ferrari (Capogruppo),Marco Iacopini, Claudia Tinazzi, Francesca Gandolfi

COLLABORATORI
Giovanni Bonaretti
Stefano Sala
Brighenti Tommaso

CONSULENTI
William Xerra, consulente artistico del gruppo
Roberto Dassoni, consulente del gruppo
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    Project details
    • Year 2009
    • Client Comune di Parma
    • Status Competition works
    • Type Public Squares
    Archilovers On Instagram
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