KEEP THE SIGN_LAVA LEARNING LANDSCAPE | silvia spina

Catania / Italy / 2014

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“Le scuole sono cominciate con un uomo sotto a un albero, che non sapeva di essere un maestro [...]. Tutti i nostri complessi sistemi di educazione, oggi delegati alle Istituzioni, s caturiscono da quelle piccole scuole , ma ormai si è dimenticato lo spirito con cui erano iniziate. [...] Si può inoltre affermare che la volontà di essere della scuola esisteva anche prima della circostanza dell’uomo sotto l’albero. Ecco perché è bene che la mente ritorni all’ inizio: perché, per qualsiasi attività umana costituita, l’inizio è il momento più meraviglioso. Poiché in esso sta tutto il suo spirito, tutte le sue potenzialità, da cui dobbiamo costantemente trarre ispirazione per le necessità attuali.” Louis Kahn in Idea e Immagine


La necessità di un rapporto diverso tra natura e paesaggio urbano porta la scuola ad essere un luogo di scambio, che ospita spazi ibridi per produrre, scambiare, diffondere cultura aprendosi all’esterno: al quartiere e alla città. Queste sollecitazioni di metodi didattici attivi convergono sulla necessità di scardinare la rigidità dell’impianto scolastico presente ad oggi per sperimentare nuovi impianti tipologici monopiano a contatto con la natura, con ambienti collettivi e spazi per le attività speciali e all’aperto. Il tentativo della tesi è quello di inserire la filosofia delle scuole all’aperto all’interno del tessuto urbano della città di Catania, che porta a relazionarsi con spazi complessi, come quelli sciarosi che insistono fortemente sul territorio catanese che introducono dentro la città delle vere e proprie riserve di terreno quasi incontaminato, selvaggio, lasciato però in un totale stato di indifferenza ed abbandono. L’angusto sito urbano potrebbe sembrare inadatto alle esigenze di un edificio scolastico, ma allo stesso tempo rappresenta uno stimolo al recupero di spazi urbani ad oggi abbandonati.


L’articolazione delle parti consente di appoggiare i volumi degli edifici sulle quote diverse del pendio, affondandole in parte nel terreno e trasformare gli accidenti naturali in risorse. Le aule monopiano si configurano come padiglioni accorpati linearmente e lo spazio tra un’aula e l’altra come un giardino per le lezioni all’aperto. Tutto il volume di attività è assorbito sotto un’unica copertura miesiana a piastra poggiata su grandi setti di sostegno, che enfatizza l’orizzontalità dell’edificio e consentendo una circolazione fluida tra interno ed esterno.


 

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    Project details
    • Year 2014
    • Status Research/Thesis
    • Type Kindergartens / Schools/Institutes
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