Nuovo Policlinico di Milano | Boeri studio (Boeri, Barreca, La Varra)

Milan / Italy / 2024

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La Ca’ Granda ha negli anni costruito quella porzione di città compresa tra via Sforza e la Rotonda della Besana. La costruzione di un frammento della Sforzinda del Filarete, alla metà del XV secolo, ha avviato un processo di sviluppo urbano che ha visto l’addensarsi, entro una porzione di territorio relativamente ristretta, di un numero cospicuo di funzioni eccezionali caratterizzate spesso da edifici con forte valenza simbolica e monumentale. Oltre alla Ca’ Granda e alla Rotonda della Besana, la presenza dei manufatti del Palazzo di Giustizia, del complesso ecclesiale di San Barnaba, della Scuola Umanitaria, del complesso sanitario di via Pace e della caserma di via Lamarmora, rappresentano una collezione unica di elementi “fuori scala”. Questo insieme di manufatti ha costituito una parte di città composta di grandi oggetti poco interconnessi tra loro, tutti però caratterizzati da un complesso rapporto con lo spazio pubblico e da una forte identità architettonica.


In questo quadro, il recinto dell’Ospedale Maggiore costituisce, nel suo insieme, un altro importante elemento complesso e fuori scala. Ma, diversamente dagli altri, risulta meno introverso. L’insieme dei padiglioni ha costituito nel tempo uno spazio ad uso pubblico poroso e frammentario, continuamente sottoposto a adeguamenti, riconversioni, modificazioni. Il sistema dei padiglioni ha prodotto una parte di città unitaria ma composta da oggetti di scala minuta, singoli edifici posti in relazione tra loro da uno spazio aperto attraversato da pedoni, automobili, merci, addetti e pazienti.


Il progetto proposto cerca di mettere in relazione i due principali caratteri morfologici presenti nell’area: lo spazio aperto collettivo e permeabile della città dei padiglioni, e la natura introversa e autonoma della città dei “grandi oggetti” esterni al recinto.


Il recinto e i padiglioni
1° lotto d’intervento
Il 1° Lotto di Intervento, composto nel Progetto Definitivo 2010 da Central Building, Polo di Piazza Umanitaria e Torre Sforza, si riconfigura in questa revisione progettuale e si concentra nel solo Central Building, differendo i secondi due interventi a tempi successivi.


Il progetto proposto interviene nel delicato sistema attuale costituito da un recinto e da numerosi singoli padiglioni introducendo una diversa logica d’intervento che si basa su tre principali caratteristiche.


1. Innanzitutto, la nuova struttura ospedaliera denominata Central Building è costituita da un edificio integrato, che mette a sistema il complesso dei servizi sanitari e non sanitari richiesti nel DPP e nel Concorso internazionale svoltosi nel 2007 (il Polo Medico e il Polo Materno Infantile, integrati dall’attività chirurgica). I due poli condividono, oltre ad alcuni servizi non sanitari, le sale operatorie e i servizi per la diagnostica. Sia il Polo Medico chirurgico sia il Polo Materno Infantile, avranno poi al loro interno – rispettivamente nei corpi in linea posti a Nord e a Sud – i principali servizi specifici quali i nuclei di degenza, i servizi per l’emergenza, le terapie intensive. Come gemelli siamesi i due corpi di degenza hanno in comune alcune infrastrutture ma manifestano anche una identità propria.


Il collegamento tra il Central Building e gli altri padiglioni, è garantito dalla riqualificazione dei percorsi sotterranei esistenti, in corrispondenza del piano -1 del Central Building.


È soprattutto attraverso questa rete di percorsi che il Central Building potrà offrire una parte importante dei suoi servizi (sanitari e non sanitari) alla rete degli altri padiglioni, rilanciando l’intera struttura ospedaliera come un sistema fortemente integrato e razionale; in particolare Guardia Pronto Soccorso, Sacco e Monteggia risulteranno in continuità con i nuovi e ampi percorsi progettati per il Central Building.


2. In secondo luogo, la costruzione del nuovo complesso ospedaliero, valorizza la valenza pubblica del recinto dell’Ospedale Maggiore come spazio collettivo attraversabile, caratterizzato da funzioni urbane di servizio (commerciali, terziarie) aumentando la permeabilità dello spazio pubblico esterno e ponendo una particolare attenzione alla continuità degli spazi verdi, alla loro prossimità ai luoghi di cura interni alle strutture sanitarie e ai luoghi di sosta e di attesa nello spazio aperto all’interno del perimetro. Ognuno dei grandi edifici che, nel tempo, ha caratterizzato questa parte di città, ha sempre accompagnato all’idea della “grande dimensione” (Ca’ Granda, Rotonda Besana, Umanitaria, San Barnaba, Caserma Lamarmora), la costruzione di uno spazio aperto che, con il variare delle funzioni ospitate, ha assunto, di volta in volta, il carattere di uno spazio privato, semipubblico, pubblico, collettivo.


Il nuovo Central Building, si organizza anch’esso attorno a un grande spazio verde. Il corpo centrale (contenente la piattaforma dei servizi sanitari principali quali le sale parto, le sale operatorie e i servizi della diagnostica) sostiene, al quarto piano (m 18,25), un giardino di oltre 7.000 mq, accessibile sia dalla città, attraverso scale e ascensori che si snodano dalla piazza coperta sottostante in prossimità all’accesso di via Commenda, sia dalla comunità dell’ospedale (pazienti e addetti), dagli atrii dei corpi Nord e Sud.


Si precisa che il progetto risolve integralmente le problematiche inerenti le barriere architettoniche prevedendo a quota della strada tutto piano terra, in modo che sia la camera calda di Pronto Soccorso sia la galleria siano direttamente accessibili.



Criteri e scelte progettuali e varianti rispetto al preliminare
Central Building


La soluzione morfologica adottata risponde a tre criteri principali:


In primo luogo garantire flessibilità, razionalità dei percorsi e della “geografia” delle funzioni, in modo da costruire una struttura che possa, nel tempo, articolarsi per rispondere alle mutate esigenze dei processi di diagnosi e cura e di ricerca scientifica.


In secondo luogo quello di accettare la porosità e l’apertura alla città che l’ospedale oggi garantisce e che s’intende continuare a garantire anche in futuro, riconoscendo a questo un valore positivo e complementare all’attività sanitaria.


Infine, la necessità di distinguere, sia all’interno dell’ospedale, sia all’esterno, una chiara gerarchia dei percorsi, che permetta alle varie “popolazioni” che frequenteranno lo spazio di muoversi entro ambiti chiari e circoscritti.


La struttura planivolumetrica dell’edificio Central Building si compone di due corpi Lineari alti 28 metri e posti ai margini Nord e Sud dell’area d’intervento. I due corpi di fabbrica - Stecca Nord e Stecca Sud - sono connessi da un corpo Centrale - Piastra - che sale sino a quota + 18,25 m cove è realizzato un giardino in copertura.


Gli spazi collettivi e di servizio del personale (quali la mensa, gli spogliatoi) sono situati nel seminterrato.


La soluzione formale prospetta un grande “interno” urbano (il giardino in copertura) delimitato dai due corpi alti. La sezione del corpo centrale organizza in successione una serie di attività e funzioni di diversa natura. Dal parcheggio a quota – 2 alla piazza coperta con gli accessi principali all’ospedale e i servizi commerciali che si allineano sul percorso di attraversamento da via della Commenda a via Francesco Sforza alla quota della città, ai piani centrali (1° e 2°), più impermeabili, che incorporano le aree diagnostiche, le sale operatorie e le sale parto, per arrivare al 3° piano che contiene e nasconde i macchinari e alcuni piccoli patii-giardini e servizi integrati all’attività sanitaria concludendosi al 4° piano con il giardino in copertura, accessibile dai pazienti e dagli addetti, e potenzialmente, anche dalla città.


E’ opportuno segnalare che la galleria di entrata da via Commenda ha una doppia altezza. Inizialmente 8 m circa, si riduce a 4 m nella seconda parte prima di sfociare davanti alla Chiesa interna al recinto dell’ospedale. Se la prima parte ha la funzione di “porta” e di segnalare con la sua monumentalità una seconda entrata rilevante, dopo quella tradizionale da via Sforza, la parte di galleria con una altezza ridotta ospita i negozi e ha una ampiezza tale da poter permettere di allestire chioschi o postazioni commerciali-informative di varia natura, temporanee e stagionali.


All’articolazione e stratificazione del corpo centrale, si rapportano le stecche Nord e Sud, con un’organizzazione planimetrica strutturata principalmente su un sistema a corpo quintuplo con doppio corridoio centrale. I corpi Nord e Sud, dal 2° piano fino al 6°, sono prevalentemente dedicati alle stanze di degenza. I livelli inferiori vedono una composizione funzionale più articolata, con la compresenza di laboratori, dialisi, pronto soccorso, ambulatori e aree per la terapia intensiva.


A separare i corpi Nord e Sud dalla Piastra centrale, sono stati ricavati degli spazi aperti (patii) di diversa dimensione. I patii sono impostati al seminterrato tranne quello tra il corpo Sud e la Piastra centrale più prossimo a via della Commenda, prospiciente la camera calda del Pronto Soccorso Pediatrico e Ostetrico-Ginecologico, impostato al livello del piano terra.


Il corpo Nord affianca il lato lungo dell’Ospedale Mangiagalli mentre il corpo Sud prospetta, per un tratto, il Padiglione Zonda (interno all’area di proprietà della Fondazione).


La struttura “specchiata” dell’impianto si articola adattandosi a due edifici esistenti conservati, assunti come un vincolo alla nuova progettazione: il padiglione Litta a Nord e la Chiesa e l’Ex Convitto a Sud.


I lati lunghi dei due corpi lineari sono affacciati esattamente a Nord e a Sud, tale disposizione consente di massimizzare l’effetto dell’irraggiamento solare sulle facciate esposte a meridione, e di avere illuminazione diffusa in quelle esposte a settentrione.


La griglia costruttiva è impostata su un passo longitudinale costante di 7,5 m.


In senso trasversale il passo è anch’esso pari a 7,5 m con alcune eccezioni. La prima è costituita dal corpo di fabbrica degli edifici della degenza. Il passo prescelto, per dare luogo a un corpo quintuplo efficiente e razionale, vede una campata centrale di 4.40 m affiancata da due campate gemelle laterali di 9.20 m.


I patii rappresentano una seconda eccezione. Il loro passo trasversale è di 13,40 m, così da distanziare i corpi Nord e Sud dalla struttura della Piastra centrale, garantendo luce e aria a entrambi i fronti. Il piano dei patii è uno spazio aperto praticabile e gradevole (pavimentato e alberato), su cui si affacciano servizi sanitari, spogliatoi, sala mensa e che sarà accessibile principalmente dalla comunità degli addetti della struttura sanitaria.


Le Stecche Nord e Sud hanno identiche dimensioni in pianta: misurano 120 x 24 m calcolata sugli assi strutturali. La superficie costruita a ogni piano è pari a circa 2.900 mq.


La Piastra ha una superficie pari a circa 7.700 mq costituita da 137 moduli strutturali di 7,5 x 7,5 m.


La nuova galleria coperta che introduce agli accessi del nuovo edificio e dei padiglioni esistenti, si sviluppa da via della Commenda per continuare, come percorso coperto fino alla Chiesa e poi sino all’accesso di via Francesco Sforza.


La galleria coperta ha un’altezza libera di 7,70 m circa nel primo tratto su via della Commenda, poi si riduce a 3,65 m nella parte più interna. Nel primo tratto al centro della piazza, un cilindro vetrato contiene gli ascensori che collegano i parcheggi sotterranei a questa quota e, quindi, al giardino pensile. Sul fronte del cilindro, visibile da via della Commenda, si potrebbero ogni giorno proiettare i nomi di battesimo dei nuovi nati per comunicare alla città dei piacevoli eventi.


Lo spazio pubblico riconfigurato dal progetto consiste in oltre due ettari. L’intervento prevede di riqualificare uno spazio aperto che, in futuro, non sarà più interessato dal passaggio o dalla sosta di automobili. Lo spazio aperto sarà vissuto da chi attraverserà pedonalmente il Policlinico per muoversi da una parte all’altra della città così come dagli addetti o dai fruitori dei servizi. II traffico veicolare sarà limitato a mezzi di servizio e d’emergenza e non sono previsti parcheggi a raso sono consentiti.


Nello spazio prevarrà la dimensione pubblica dell’incontro e dell’attraversamento: sarà un luogo dove sostare, incontrarsi, attardarsi, uno spazio in cui la vegetazione esistente sarà mantenuta o rinnovata. Lo spazio a uso pubblico sarà attrezzato e disegnato in modo da proteggere e salvaguardare i flussi lenti e segregare quelli veicolari di servizio.


Il percorso veicolare prevede che i mezzi di servizio, emergenza o di trasporto pubblico provenienti da via Francesco Sforza possano raggiungere gli ingressi dei padiglioni e, grazie a una rotonda collocata al termine, ritornare verso il varco d’ingresso.


Il medesimo impianto è proposto nello spazio delimitato dal Central Building e dal Guardia, dove una seconda rotonda organizza e indirizza i flussi provenienti dal Pronto Soccorso adulti.


Il 27 novembre 2019 è stata posata la prima pietra del cantiere, che è previsto terminare entro il 2024. Il 23 marzo 2023 è stato inaugurato l’InfoPoint del cantiere, e Barreca & La Varra ha collaborato al progetto di allestimento e alla stesura dei contenuti insieme a Stefano Boeri Architetti. I lavori sono previsti terminare entro il 2024.


anno / incarico:


 2007: concorso internazionale bandito dalla Fondazione, progetto 1° classificato


2009/2012: Nuovo Policlinico – Central Building, progetto preliminare e definitivo
2017/2018: Nuovo Policlinico – Central Building, revisione progetto definitivo e progetto esecutivo
dal 2019: Nuovo Policlinico – Central Building, direzione lavori


 ATI di progetto:


mandataria, coordinamento, impianti e strutture: Techint S.p.A.
progetto architettonico: Techint S.p.A., Boeri Studio (S. Boeri, G. Barreca, G. La Varra), ABDarchitetti, C+S associati, Labics
logistica medica: B.T.C. srl
progetto aree a verde: Land s.r.l.
mobilità: TRT Trasporti e Territorio s.r.l.

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