Sistemazione dell’area circostante il complesso della Cisternazza di Pisano | Francesco Rapisarda

Zafferana Etnea / Italy / 2006

1
1 Love 1,803 Visits Published
LA STORIA. Dopo il tremendo terremoto del 1693 che interessò tutta la Val di Noto e gran parte dei territori del versante orientale dell’Etna, il Vescovo di Catania Don Andrea Riggio, la cui famiglia possedeva case ed ampi vigneti nel territorio di Pisano, fondò un’abbazia dedicata al culto di San Giuseppe. Nei pressi di questo complesso sacro, vicino alla casa dove il vescovo stesso soggiornava per parecchi mesi dell’anno, fu costruita anche una monumentale cisterna per la raccolta dell’acqua piovana così da soddisfare i bisogni della comunità e dei numerosi viaggiatori che in quel tempo percorrevano la Strada Regia che da Messina portava a Catania. La struttura si trovava all'interno di un complesso abitativo molto interessante, originariamente occupato da una comunità di frati domenicani provenienti da Acireale i quali utilizzavano l’acqua della cisterna per la distillazione delle vinacce, secondo una tradizione produttiva che è rimasta tuttora tipica nella zona. Per le sue grandi dimensioni essa fu subito denominata con l’appellativo di “Cisternazza” e, oltre ad essere un punto di riferimento simbolico, doveva evidentemente trattarsi di una costruzione importantissima per la vita degli abitanti.
I LUOGHI. Al Complesso della Cisternazza, situato al centro dell’abitato di Pisano nell’attuale via Armando Diaz, si accede attraverso l’originario portale in pietra lavica, la cui realizzazione è certamente contemporanea a quella della cisterna. Superato il portale ci si immette in una stradella in leggero declivio, indice di un successivo innalzamento del piano stradale rispetto alla sistemazione originaria. Dal breve percorso iniziale in cui lo sguardo, stretto fra due alti muri, è concentrato sulla magnifica base della vasca di cui si percepisce solamente il profilo inclinato, la percezione dello spazio si dilata appena si comincia a salire su per l’imponente scala in pietra lavica che da accesso al vasto piano quadrangolare attorno alla bocca della cisterna. Quest’ultima è di forma ottagonale con intagli di pietra lavica a disegno e si trova al centro dell’ampio terrazzo che risulta delimitato su due lati da sedili in muratura. Da questo spazio, che si trova ad una quota sensibilmente più alta rispetto all’intorno, continuando il percorso attraverso un ampio passaggio, si sale ancora verso un complesso abitativo formato da un gruppo di case a schiera servite, per tutta la lunghezza, da un basamento terrazzato largo circa 4 metri. Per le dimensioni e per il fatto di trovarsi completamente fuori terra, rispetto anche al volume della cisterna cui fa da sfondo, l’insieme è molto imponente e da quasi l’idea di un sistema fortificato.
IL PROGETTO. Al momento dell’intervento di sistemazione dell’area il blocco centrale della cisterna si trovava in discreto stato di conservazione, grazie anche ad un intervento della Soprintendenza di Catania che nel 1995 aveva realizzato un restauro parziale della vasca e recuperato parte del paramento murario, dei sedili e alcune porzioni dell’originaria pavimentazione. Lo stesso, purtroppo, non poteva dirsi dell'intorno. I terreni immediatamente a ridosso della struttura erano in stato di totale abbandono e in parte occupati da precarie costruzioni abusive, le auto circolavano liberamente all’interno dell’area spesso ridotta a discarica. Anche le strutture murarie del passaggio, che dal piano della cisterna conduce alle abitazioni, e dell’ampio basamento, su cui queste insistono, erano in parte crollate o invase da una fitta vegetazione selvatica. A partire dalle indicazioni del PRG che aveva destinato l’area a verde pubblico, il progetto di sistemazione dell’area è stato orientato anzitutto al recupero dei tracciati e delle strutture esistenti, al rifacimento dei paramenti murari mancanti o fortemente danneggiati, ed alla definizione di un nuovo sistema di percorsi e di sedute integrate nel verde. Dopo la demolizione di tutte le superfetazioni e la rimozione delle sterpaglie, sono stati messi a dimora esemplari già adulti di palme del tipo Phoenix Dactylifera, cespugli e arbusti tipici della zona e recuperati i due bellissimi esemplari di Juglans Regia esistenti. I percorsi pavimentati e i sistemi di seduta sono stati inseriti rispettando prevalentemente la naturale conformazione del terreno, assecondando i dislivelli mediante rampe e piani inclinati. Le sedute, intramezzate da ampie fioriere circolari, sono state realizzate in muratura ordinaria e poi intonacate con malta di cemento e calce, utilizzando come inerte le terre rosse dell’Etna. Esse riprendono, in sezione, le dimensioni e il trattamento dei materiali di quelle esistenti attorno alla bocca della cisterna. Anche il disegno della pavimentazione del passaggio di collegamento alle abitazioni, il cui fondo era completamente distrutto, è stato realizzato, in continuità, con un lastricato in pietra a semplici riquadri di “basole” che sottolineano la centralità del percorso rispetto al portale d’ingresso. I giardini che restano più in basso ai lati del complesso, sono caratterizzati da percorsi ad andamento sinuoso. In quello posto a sud, in particolare, in cui il contrasto delle masse è accentuato anche dall’ampio abside della chiesa, i percorsi si snodano attorno a questi volumi, come una ramificazione, fino a raggiungere un piccolo padiglione aperto in muratura e legno che definisce il confine con il nuovo.
1 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    LA STORIA. Dopo il tremendo terremoto del 1693 che interessò tutta la Val di Noto e gran parte dei territori del versante orientale dell’Etna, il Vescovo di Catania Don Andrea Riggio, la cui famiglia possedeva case ed ampi vigneti nel territorio di Pisano, fondò un’abbazia dedicata al culto di San Giuseppe. Nei pressi di questo complesso sacro, vicino alla casa dove il vescovo stesso soggiornava per parecchi mesi dell’anno, fu costruita anche una monumentale cisterna per la raccolta dell’acqua...

    Project details
    • Year 2006
    • Work finished in 2006
    • Client Amministrazione Comunale di Zafferana Etnea
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Urban Furniture / Monuments
    Archilovers On Instagram
    Lovers 1 users