Schiuma di mare e attorno. Nuovo percorso 1905-2017

Riallestimento della pinacoteca di arte moderna e contemporanea del Museo Civico di Castelbuono Castelbuono / Italy / 2017

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Il fare architettura è sempre momento complesso di sintesi e, se le ordinarie costruzioni sono già occasioni preziose, gli interventi in luoghi straordinari come il Castello dei Ventimiglia sono banchi di prova tanto importanti quanto grandi sono le limitazioni che impongono ai progettisti. Il riallestimento della collezione d’arte moderna e contemporanea del Museo Civico è solo un frammento incastonato temporaneamente nella continua evoluzione di un manufatto che non è semplicemente un museo, un simbolo o una testimonianza storica ed estetica ma, forse poeticamente, il destino dell’intera comunità di Castelbuono.


Alla base un progetto organico di ricerca scientifica per la valorizzazione del patrimonio dell’istituzione portato avanti in un gruppo multidisciplinare, guidato dalla direttrice Laura Barreca, finalizzato alla ridefinizione dell’offerta museografica e delle soluzioni allestitive della pinacoteca di arte moderna e contemporanea unitamente alla produzione della prima guida completa alla collezione del Museo. Una ricerca condotta a partire dall'allestimento del 2011 che raccoglieva le opere della Donazione Di Piazza (una collezione privata che vanta nomi come Ortega, Schifano, Cagli e De Filippi; testimonianze dell’arte Informale, del Realismo figurativo e della Nuova Figurazione in Sicilia a cavallo tra gli anni ’60 e ’70) e le acquisizioni del decennio precedente concentrate in un'unica sala. A questo nucleo si aggiungevano le più recenti opere conservate nei depositi (Mimmo Cuticchio, Laboratorio Saccardi, Seb Patane, Salvatore Arancio, Riccardo Benassi), i video mai esposti in forma permanete e il Fondo Paolo Cicero acquisito e catalogato per l'occasione. Oltre 40 opere su tavola, su tela e disegni del pittore castelbuonese attivo nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento che si è distinto come ritrattista capace d’introspezione psicologica e come abile paesaggista, dipingendo i luoghi cari, tra la costa mediterranea e il paesaggio delle Madonie. Proprio quella _scuma di mari e atturnu_, cantata dal poeta Giuseppe Mazzola Barreca, ha ispirato il nuovo percorso, i cui temi sono legati ad una riflessione sulla storia locale e l'identità mediterranea.


L’architettura di _Schiuma di mare e attorno_ consiste in una trama sottile di interventi puntuali e reversibili inserita all’interno di un sistema di segni esistente, frutto del precedente allestimento, per costruire un dialogo con le emergenze interne ed esterne al manufatto indagato nella sua globalità tramite lo strumento del progetto. Un percorso che attraversa otto sale e più di un secolo di storia dell'arte senza soluzione di continuità, con rimandi continui tra passato e presente attraverso un dialogo tra le opere intese ora come un corpus unico da cui attingere diverse storie simultaneamente.


Punto di partenza è stata l’ordinaria manutenzione della pinacoteca unitamente al recupero di spazi e strutture nella logica non più di sale consecutive ma di isole in un arcipelago: un sistema identitario dove a diverse atmosfere corrispondo diverse soluzioni, un contenitore modificato in risposta alle esigenze del contenuto che si andava delineando in corso d’opera attraverso un rapporto serrato tra curatori, artisti, conservatori e progettisti senza dimenticare il portato pratico delle maestranze locali che rappresentano un forte legame con il territorio stabilito dal progetto globale di gestione museale.


Un intervento di chirurgia insomma, dove i nuovi colori, nel rispetto imposto dei preesistenti, sono forse il segno più evidente della trasformazione insieme a quello che è stato senza dubbio il più importante intervento relativo alla luce: la sostituzione degli obsoleti apparecchi illuminanti con nuovi proiettori led su binari non è solo un principio di modernità sostenibile e flessibile ma un’esigenza di verità delle opere e dei materiali che adesso appaiono nella loro reale consistenza.


Chi conosce i luoghi non scoprirà solo opere inedite ma viaggerà in ambienti che hanno assunto un nuovo valore a cui si aggiunge la torre sud-est, chiusa da anni, eletta adesso a palcoscenico delle vicende dei Ventimiglia. Un palcoscenico limitato da quinte dove opere, architetture e visitatori diventano attori alla corte di Giovanni I, pupo di Mimmo Cuticchio, circondato dalla sue pietre, reali e figurate, e dai canti delle sue gesta.


Chi invece visiterà per la prima volta il Museo Civico di Castelbuono scoprirà un lavoro portato avanti in maniera corale e reso possibile da un attento processo di analisi e studio dell’intera collezione che permetterà la continua evoluzione di un museo che ha sempre fatto delle stratificazioni di senso, valori e interventi il suo punto di forza.

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    Il fare architettura è sempre momento complesso di sintesi e, se le ordinarie costruzioni sono già occasioni preziose, gli interventi in luoghi straordinari come il Castello dei Ventimiglia sono banchi di prova tanto importanti quanto grandi sono le limitazioni che impongono ai progettisti. Il riallestimento della collezione d’arte moderna e contemporanea del Museo Civico è solo un frammento incastonato temporaneamente nella continua evoluzione di un manufatto che non...

    Project details
    • Year 2017
    • Client Museo Civico di Castelbuono
    • Status Completed works
    • Type Museums
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