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All’interno del cortile del Palazzo dei Conservatori di Roma, al Campidoglio, un progetto quasi impossibile per ridar vita ad una statuaria abbandonata ed affatto valorizzata. Il concept dell’installazione si fonda sul concetto di “rivisitazione”. In primo luogo, rivisitazione dell’ambiente in cui è inserita, in quanto si trova immersa in uno spazio reale che deve essere valorizzato, permettendo al visitatore di viverlo con una nuova chiave di lettura. Il visitatore deve poter fare un’ esperienza attiva nel percorso espositivo e non essere solamente uno spettatore passivo. L’installazione deve poter dare stimoli di interazione spaziale e di movimento coinvolgendo lo spettatore e modificando la sua percezione dello spazio e di ciò che vi è presente. In secondo luogo, rivisitazione geometrica in quanto il gioco delle forme del progetto si basa sulle infinite possibilità combinatorie dell’alfabeto geometrico, e nel caso specifico dell’ellissi. L’ellisse è infatti ripresa da quella della pavimentazione della piazza michelangiolesca del Campidoglio. L’allestimento, quindi, si compone di diverse pareti ellittiche che hanno la funzione di pannelli descrittivi e di affacci sulle opere del cortile e sul palazzo stesso. Questi affacci e le descrizioni sono il modo più concreto di RIVEDERE opere già note in un ambiente già conosciuto, ma mai visto da questi punti di vista.