Proposta speranza Piazza Vittorio Veneto | STUDIO TECNICO CUSMANO

PROPOSTA SPERANZA

La progettazione in senso architettonico delle riqualificazioni urbane sta lentamente diventando una prassi adottata dalle amministrazioni locali accorte che intravedono nella gestione urbana e, in senso lato, nell’utilizzo saggio del suolo pubblico e di tutti gli strumenti urbanistici, il fulcro per incrementare la vivibilità delle nostre città: è un dato di fatto che non sia più sufficiente offrire illusioni puntuali e momentanee, magari stagionali, bensì la lungimiranza impone di trovare soluzioni valevoli per chi utilizza la città in modo saltuario e per chi la vive quotidianamente. La riqualificazione dell’area di Piazza Vittorio Veneto di Regalbuto, considerata la sua odierna posizione strategica all’interno dell’assetto urbano di Regalbuto, non può prescindere da questo duplice obiettivo.

La proposta ha come tema principale quello della creazione di aree protette: inteso sia come protezione fisica dal traffico viario e quindi luogo sicuro dove anche i bambini possono muoversi in libertà, sia come protezione dal caos urbano, nel senso di isolamento dall’urbanità, come fosse un momento riflessivo e meditativo, oppure per il ritrovo e la socializzazione, o ancora per il gioco e lo svago in generale. La dimensione dell’area sulla quale intervenire non consente di “costruire” chissà quali fughe dalla città (a meno di cadere in anacronistici ed atopici esercizi di stile quasi sempre inservibili): proprio per via di questo limite, sono imposte delle scelte drastiche che consentono di ottenere senza troppi fronzoli il materializzarsi in brevi distanze di una condizione diversa da quella che ci offre oggi il luogo in oggetto; la progettualità proposta trova quindi giustificazione nel perseguimento di questo obiettivo; lo spazio disegnato non sarà più materiale urbano semplice bensì rappresentazione della città nel senso più elevato che si possa immaginare.

Se di primo acchito l’intenzione di “conservare” questo spazio sembrava la cosa più ovvia, è di seguito maturata l’idea ben più interessante di aggredire quest’area in modo tale da conferirle un carattere fortemente simbolico affinché lo spazio potesse in futuro vivere ed essere vissuto.

L’arteria oggetto dell’intervento rappresenta l'asse più importante della città: la SS. 121 che attraversa il piccolo centro di Regalbuto con gli incroci: Via Garibaldi e Via G. F. Ingrassia.

Il progetto prevede la realizzazione di una rotatoria, sormontabile al fine di consentire una facile manovrabilità anche ad mezzi più pesanti. E’ prevista la realizzazione, di percorsi pedonali per consentire l’attraversamento dell’intersezione in sicurezza anche da parte della componente più debole della mobilità.

La scelta della rotatoria è dovuta al fatto che questa è statisticamente più sicure degli incroci tradizionali (in alcuni casi si sono riscontrati sino al 40% in meno di collisioni tra veicoli) e questo effetto è ottenuto grazie al rallentamento in ingresso dei veicoli.

E’ prevista la realizzazione di due fermate dell’autobus tali da non intralciare il traffico durante il periodo di sosta diversamente di come avviene attualmente.

La situazione attuale impone la presenza nelle ore di punta di almeno due Vigili Urbani costretti a sbracciarsi per mettere d'accordo automobilisti e pedoni; la presente proposta risolverebbe questo annoso problema liberando i due Vigili Urbani così da poter essere impegnati in altri compiti istituzionali.

La proposta è tale da accontentare, inoltre, tutti gli esercizi commerciali presenti nell'area di intervento: la piazzetta del Bar “Serafino” verrà riqualificata; verrà realizzata una piazzetta per il Bar “Vittorio Veneto”; verrà realizzata una piazzetta per il Bar-panificio “La locanda”; verranno mantenuti tutti i posti auto attualmente presenti nell'area (compresi anche i tre posti al momento allocati sulla piazza); non sarà più possibile parcheggiare in maniera selvaggia nell'area.

Si chiarisce che l'idea è stata redatta con i documenti cartografici in atto disponibili, in scala 1:2000; tali documenti consentono un inquadramento generale dell’area offrendo un grado di dettaglio utile per un posizionamento di massima delle opere puntuali. Tuttavia per descrivere a livello appropriato la situazione ambientale e territoriale dell’area sarà necessario provvedere all’acquisizione di nuova cartografia tecnica in scala 1:200.