Restauro della chiasa San Sebastiano di Regalbuto | STUDIO TECNICO CUSMANO

Regalbuto / Italy

0
0 Love 50 Visits Published

COROGRAFIA


La Chiesa insiste sull'omonimo slargo di San Sebastiano con il prospetto principale rivolto ad Est. Essa è sede ed oratorio della confraternita di S. Sebastiano.


  


NOTE STORICHE


E' costituita da un organismo di pietrame anche di grossa pezzatura e malta di calce idraulica naturale. E' del tipo monoabsidale ad una navata con copertura a botte lunettata in corrispondenza delle aperture (volta vera in pomice e gesso) a cui e appoggiato il tetto a due falde. Annesso alla Chiesa vi è un locale più basso dove e ricavata la sacrestia ed un ampio locale utilizzato un tempo dai confrati come oratorio - la copertura è anch'essa a botte lunettata con sovrastante tetto in legno ad una falda. A sinistra per chi guarda il prospetto principale sorge il piccolo campanile con la parte terminale in mattoni pieni rossi, a base quasi quadrata e loggiato su tre lati.


Si può ipotizzare una datazione di inizio della costruzione intorno alla prima metà del XVII secolo (1600). I motivi che portano a questa conclusione sono molteplici; il più importante fra tutti è il disorientamento della Chiesa. Orientare le Chiese significava costruirle in modo da avere l'abside rivolto ad oriente (est) dovuto al simbolismo dato a fenomeni come il Sole , ai punti cardinali e soprattutto alle grandi religioni e le loro origini. Bisognava rivolgersi ad oriente per la preghiera, in tutte le religioni, ed esso era un punto di riferimento importante; il fatto era legato principalmente, come detto, al sole, che nasce ad oriente (la luce di Cristo) e tramonta a occidente (le tenebre ed il Male). Per tale motivo le chiese venivano costruite in modo tale che il sacerdote ed i fedeli pregassero rivolgendosi ad oriente – difatti prima il sacerdote rivolgeva le spalle ai fedeli è questo è stato in auge fino agli anni 60' prima della riforma del Concilio Vaticano II. Tale caratteristica di costruire le chiese orientate con l'abside ad “Est” a partire dal 1600 è stata sempre meno rispettata.


Quali sono le Chiese orientate a Regalbuto? La vicina chiesa dei Cappuccini è una di queste. Le altre chiese orientate sono ad esempio la chiesa di San Calogero e la Chiesa del Crocifisso entrambe costruite prima del XV secolo.


La scritta che troviamo sulla parte superiore del grande arco che separa la navata con l'abside ha un significato molto profondo: "DE DESIDERIUM PAUPERUM EXAUDIVIT DOMINUS" cioè: il desiderio dei poveri ha esaudito il signore. L'Autore ha voluto mostrare la prontezza di Dio nell'esaudimento; cioè Dio esaudisce le richieste dei poveri e degli umili quanto ancora sono oggetto del desiderio, prima che questi li richiedano tramite una preghiera, conforme alle parole della Scrittura: "E avverrà che prima che essi chiamino, io risponderò".


Il pavimento seicentesco riveste tutta la superficie della Chiesa ed è costituito da mattonelle di forma quadrata 20 x 20 cm con colori predominanti in diagonale blu cobalto e bianco;questo è un'altro motivo che porta a datare la chiesa come anno di costruzione dopo il XVI secolo, difatti quasi tutte le mattonelle maiolicate di colore blu risalgono al primo quarto del 1600. Sull'altare ed ai bordi della navata il pavimento di colore arancio, verde, bianco e blu sicuramente risale al secolo successivo.


Tali mattonelle venivano anche dette “di Mursia”; con questo termine a volte veniva indica la provenienza da Murcia (città della Spagna meridionale), nel nostro caso indica un tipo di produzione siciliana difficilmente distinguibile da quella spagnola.


Nell'area presbiteriale, soprelevata rispetto alla navata di due gradini e separata da questa da una balaustra, troviamo un'altra opera che merita particolare attenzione che è l'altare seicentesco in legno dorato policromo. L'altare interamente intagliato contiene due belle statuine, teste d'angelo e putti a tutto rilievo.


  


CARATTERISTICHE GEOMETRICHE E FUNZIONALI


Il complesso ecclesiastico in oggetto, presenta un impianto volumetrico e planimetrico determinato dall'aggregazione, di tre volumi principali e precisamente:


La chiesa propriamente detta (con presenza del corum), che con il suo sviluppo longitudinale diviene corpo architettonico dominante dell'intero complesso. Essa presenta una configurazione planimetrica a pianta rettangolare con terminazione ad abside;


Un volume più basso, adiacente alla navata, adibito in tempi passati a oratorio dei confrati dove è ricavato un piccolo vano con accesso dall'abside, adibito a sacrestia, ed un locale trasformato, forse negli anni sessanta, a deposito con accesso dalla via Dante;


Torretta campanaria posta sul lato opposto all'oratorio. L'accesso al campanile avviene mediante una piccola scala a chiocciola in muratura che consente inoltre l'accesso anche al corum;


Gli orizzontamenti di tutto il complesso sono realizzati con volte reali a botte a tutto sesto (locale ex oratorio e sacrestia, navata della chiesa).


La copertura è di tipo tradizionale a due falde nella navata della Chiesa con pendenza del 35%-40% circa; nel volume più basso adibito un tempo ad oratorio la copertura è ad una falda con pendenza verso la Via Dante. La torretta campanaria a una copertura in legno a due falde.


  


DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA FABBRICA PRIMA DELL'INTERVENTO


Le strutture verticali


Le murature in oggetto sono composte da pietra rustica di varia granulometria (pietrame calcareo informe proveniente da cave presenti nel territorio) di idonea consistenza legata con malta di calce e sabbia di cava. L'apparecchio si compone prevalentemente di elementi grossi, irregolari, posti di punta e da elementi medio-piccoli e frammenti di laterizio, con funzione di riempimento di vani o di ripianamento, per un migliore assestamento degli elementi più grandi indispensabili e per una riduzione della presenza di malta nel paramento.Realizzata la costruzione dell'ossatura muraria, essa è stata rifinita sulle superfici utilizzando malta ricca di calce. E' inoltre da precisare che la muratura è ascrivibile al XVII secolo.


  


Le strutture di orizzontamento


La struttura di orizzontamento della Chiesa è costituita da volta reale, cioè con funzione  portante in agglomerato di pomice o pietrame locale minuto e gesso.


La geometria della volta è a "dammuso" a tutto sesto.


Il procedimento costruttivo procedeva stendendo uno strato di malta gessosa, spessa mediamente cm 2, su centine lignee, preventivamente poste in opera, e disponendo quindi via via più strati successivi di materiale leggero (pomice e pietrame calcareo), misto a malta di gesso molto liquida, fino a conferire alla struttura lo spessore desiderato.


Particolare attenzione si poneva nella realizzazione del volume strutturale d'imposta, avente funzione di ripartizione delle sollecitazioni trasferite dal guscio conglomerico all'appoggio. Questi si presenta suddiviso in tre zone di pari spessore: una inferiore costituita da impasto di frantumi di pomice e malta abbondante; una mediana realizzata sempre con frantumi di pomice ma di dimensioni superiori ai precedenti; una superiore costituita sempre da elementi di pomice e pietrame calcareo leggero di pezzatura maggiore mista a malta.


  


Le strutture di copertura


La copertura della navata della chiesa presenta tipologia a due falde con pendenza di circa 30%, priva di struttura di supporto ( il manto di copertura è direttamente poggiato sulla parte estradossale della volta reale. Quest'ultima non presenta vistosi segni di degrado tranne qualche piccola lesione facilmente recuperabile nonostante una distribuzione non uniforme dei carichi.


L'abside presenta invece una copertura a cupola il manto anch'esso poggiato direttamente sulla volta.


La copertura del restante volume (locale sacrestia e ex oratorio) è ad un solo spiovente con pendenza verso la via pubblica “Dante” volte reale a botte lunettata con sovrastante struttura in legno del tipo spingente.


La copertura della torretta campanaria anch'essa a due falde sempre in legno spingente.


Il manto di copertura è realizzato per tutta la superficie coperta in coppi e canali (soprani e sottani).


Nonostante la semplicità dei volumi del complesso ecclesiastico, vi è una disposizione poco organizzata del sistema di smaltimento delle acque meteoriche che in origine doveva essere privo di grondaie e pluviali. Al fine di evitare interventi costosi nel ripristino di cappuccine con tegole siciliane, spesso la regimentazione delle acque piovane è stata risolta con sistemazioni di fortuna realizzando delle canalette, utilizzando tegole capovolte, nello spessore del muro.


  


Degrado dei materiali in opera


Il complesso ecclesiastico oggetto di tale studio, come visibile dai grafici allegati, presenta vistose manifestazioni di decadimento dovute principalmente alla mancanza di una costante attività manutentiva.


Come tutti i materiali carbonatici le malte (ed i materiali lapidei) infatti sono soggette ad azioni meccaniche, chimiche e biologiche.


Le prime sono dovute principalmente all'azione dell'acqua e del vento. La velocità dell'aria può aumentare il volume e la pressione del flusso idrico nella fase di imbibizione, ed inoltre, essendo portatore di polveri e particelle solide, questi esercita un'azione abrasiva sullo strato più esterno del paramento, producendo ed incrementando quelle discontinuità superficiali che consentono altri attacchi e processi degenerativi (distacchi) esponendo quindi altra materia ai fattori aggressivi.


Nelle strutture murarie di elevazione del manufatto oggetto del presente studio si registrano con frequenza episodi di alveolizzazione (degradazione dei materiali porosi), corrosione (degradazione causata dall'evolversi di un processo chimico), alterazione cromatica, deposito superficiale (accumulo di materiali estranei di varia natura), disgregazione (stato avanzato di decoesione), efflorescenza (formazione cristallina di sali solubili in superficie), fessurazioni (degradazioni che si manifestano nei materiali lapidei con la formazione di soluzioni di continuità), fratturazioni , etc. di intonaci e di paramenti lapidei; ciò avviene specialmente al piede delle murature, a causa dei fenomeni di bagnasciuga dell'acqua meteorica (ivi compresa l'acqua risalente dalle fondazioni per capillarità che provoca il deposito dei sali con conseguente disgregamento della materia), e sull'intero paramento, per imbibizione superficiale.


Si è riscontrata inoltre la presenza di vegetazione spontanea nelle cimase delle murature e su alcuni elementi decorativi in pietra delle facciate.


I fenomeni citati sono anche all'origine della diffusa polverizzazione delle malte dei giunti tra le pietre delle murature esposte per la presenza di lacune o nella maggior parte dei casi per la totale mancanza dell'intonaco; tale decadimento se non contrastato può coinvolgere l'intera sezione del muro.


I decadimenti sopra citati sono inoltre determinati dalla mancanza di un idoneo sistema di smaltimento delle acque meteoriche, che finiscono per percolare sulle superfici esterne dei paramenti.


Riguardo alle coperture queste presentano numerose e gravi anomalie statico-costruttive quali: perdita di funzionalità del manto di copertura (incapacità di proteggere il manufatto dagli agenti atmosferici), cedimenti, deformazioni e fessurazioni (compreso attacchi di natura biotica e abiotica) delle strutture di supporto lignee, dove esistenti (locali sacrestia e campanile), che provocano scivolamenti o avvallamenti delle tegole, rendendo inefficiente il manto anche se le tegole risultano perfettamente integre, con conseguente infiltrazione d'acqua in tutti gli ambienti del complesso in oggetto.


  


PROGETTO ARCHITETTONICO


Il progetto architettonico si pone come fine, oltre alla riqualificazione del manufatto in oggetto, e alla riapertura al culto della chiesa, con annessa sacrestia, alla riqualificazione dell'adiacente locale (ex oratorio), per attività polifunzionali.


Della chiesa di San Sebastiano, si era quasi perduta, se non la memoria storica, certamente l'immagine e la funzione, essendo stata per parecchi anni abbandonata al proprio destino. Nel lento processo di adattamento ai canoni imposti dall'architettura barocca e di omologazione di alcuni locali ad usi diversi (ad esempio il locale deposito nell'ex oratorio), il monumento ha subito delle trasformazione che hanno in parte alterato l'aspetto originario come appunto l'apertura di grande dimensioni realizzata sul prospetto Nord e la trasformazione in deposito di una parte del locale destinato ad oratorio mediante la realizzazione di un muro in blocchi di tufo con conseguente modifica del piano di calpestio per consentire l'accesso come deposito al nuovo vano.


Le ipotesi progettuali hanno quindi tenuto conto dell'istanza estetica e storica dell'edificio riportando l'immobile nella sua configurazione originaria.


Verrà eliminata la parete in blocchi e riportato il piano di calpestio del deposito alla quota originale.


Verrà, inoltre, chiusa quell'apertura di grande dimensioni, sul prospetto Nord realizzata negli anni 60', nella parte centrale di questo grande vano che si verrà a creare verranno realizzate due tramezzature che consentiranno di ricavare un disimpegno ed un WC attrezzato per disabili, dividendo, contemporaneamente il locale in due vani distinti per due diversi utilizzi. Ovviamente le tramezzature non saranno realizzate in laterizio forato ma mattoni rossi pieni formati a mano e lasciati a vista su fondazioni in muratura di pietra.


E' previsto il collegamento tra la navata e l'ex oratorio con una porta di larghezza almeno 90 cm tale da consentire l'attraversamento anche a persone diversamente abili.


L'alto valore di posizione, la qualità e la rappresentatività della costruzione ne suggeriscono un intenso utilizzo per funzioni pubbliche pregiate, oltre alla necessità conseguente di disporre di un contenitore flessibile al mutare delle funzioni, sufficientemente elastico e trasformabile.


Le soluzioni progettuali sono state studiate nel totale rispetto del carattere monumentale utilizzando materiali e tecniche costruttive della tradizione locale.


Un altro obbiettivo del progetto è stato quello di riqualificare l'esterno del complesso monumentale.


Sul piano organizzativo dello spazio è possibile distinguere:


Una zona polifunzionale, locale ex oratorio, destinata ad ospitare alternativamente conferenze, esposizioni di opere d'arte, etc, e predisposta di un servizio igienico per i fruitori;
Una zona per il culto, che corrisponde alla chiesa e la sacrestia (corum e campanile);


 



DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO


Omissis.......... .... .... .....


 


 


STORIA DELLA STATUA DI SAN SEBASTIANO


Nell'estate del 1626 mastro Aniello De Matteis, napoletano residente a Catania, si impegnava a far realizzare nella sua città d'origine “una jmagini di ditto glorioso S.to Sebastiano di relevo” per la congrecazione di San Sebastiano di Regalbuto, piccolo centro di origini medievali annidato nella regione dei monti Erei, nella Sicilia dell'interno. Nel contratto di commissione dell'opera (notaio Francesco La Marca) è testimoniata la prassi che formalizzava il convenzionale rapporto di scambio tra lo scultore del legno e la committenza: dalla determinazione del soggetto, con descrizione particolareggiata, alle indicazioni relative al formato, misure e tecniche esecutive. Segue una serie di prescrizioni in ordine alla composizione dell'iconografia, e  non ultima, la nomina della figura di uno o più esperti che, in qualità di periti di parte, erano chiamati a giudicare l'operato dello scultore.


Si riporta il contratto.


Archivio di Stato di Enna, Notai Defunti, notaio Francesco La Marca di Regalbuto, vol. 2041, cc. 375v-376r.


25 agosto 1626
Lo scultore Mastro anello Demattheis neapolitano, et hab.r: c.tis Cathane si obbliga con i governatori della congregazione, di san Sebastiano sotto il titolo delle Cappuccinelle di Regalbuto, Girolamo Lercanto e Giovanni Cardaci, ed altri confrati, a Consignari alla ditta congrecationi seu a persona per essa leg.a nella c.ta di Cathania una Jnmagini di ditto glorioso S.to Sebastiano di relevo di opera da farsi nella citta di Napoli ben fatta di tutta perfettioni di alticza palmi sei franca di scabello ben preportionata et che nella cima delarbore dove detto glorioso S.to Sebastiano sta ligato cihabia di essere un Angilo etiam di relevo ben posto il quale habia di tenere in mano una palma et nel altra una Corona Correspondenti s.a il Capo di detto glorioso S.to et non altrimente ne alio modo, quali inmagini venuta che sarra di detta città di Napoli in ditta citta di Cathania ditto de Matthei sia obliato di darci notitia alla ditta congregationi ad affetto mandare persona per vedere quella et far revedere et reconoscere da personi experti ef fatta detta revisione quali alla ditta persona ditta inmagini non ci talentassi in tal caso quella resta per ditto de Matthei et ditta congregatione et soi fratelli et officiali come sopra nominati non siano tenuti ne obbligati a cosa nessuna et ditto di Matthei in ditto casu sia obligato si come si obliga di restituiri li infrascritti onze 4 come infra da pagarsi de patto et quando la ditta inmagini ci attalentassi in tal caso li ditti gubernatori consigliero cappellano et fratelli come sopra nominati ... siano obligati si come si obligano  allo detto di Matthei stipulanti di darci et pagarci tanto quella somma di denaro che dimostrira per pubblico instrumento haver speso in detta città di Napoli in ricattari e far fari detta inmagini, quando anco tutti li spesi per esso da farsi in andari e venire di detta citta di Cathania in detta citta di Napoli per servitio di portare detta inmagine conforme esso per notamento seu lista demostrira … la ditta inmagini di detto glorioso Santo Sebastiano lo detto di Matthei la habia di portare da detta citta di Napoli in detta citta di Cathania a risico e periculo et fortuna di detta congregationi et questo che Dio guardi seccedisi fortuna o aliter periculo per strata in modo che detta inmagini si pirdissi in tal caso quella sia et si intenda persa per detta congregatione et ditti pre nominati persuni et ditti nominibus siano obligati si come si obligano allo ditto Matthei stipulanti di darci et pagarci per quando esso havira speso si come dimostrira per pubblico instrumento et lista di spisi come sopra si declara et questo nello tempo sopra expresso benvero che detto di Matthei in detto caso sia obligato si come si obliga per cautela di detta congregatione di portare fede autentica del loco piu convicino con testimoni degni di fede dove accadira il caso della perdita di detta inmagine altramanti non portando tale fede la ditta congregatione ne ditti pirsuni come sopra non siano obligati ne tenuti a pagarci cosa nessuna anzi in ditto caso lo ditto Matthei sia tenuto et obligato si come si obliga a ditti pirsuni stipulanti stanti restituirci ditti onze 4 ad esso come sopra pagati di patto. Item che quanto succedissi morti di detto mastro Anello innanti che andasse in ditta citta di Napoli per lo ditto effettu che in tal caso li soi heredi in aliter eccetto di restituirci  li ditti onze 4 come sopra pagati et il presenti contrattu sia et si intenda casso et non altrimente di patto.


 La proprietà ed i diritti d’autore sono riservati al professionista a norma di legge.


La pubblicazione o la divulgazione dell’opera progettata dovrà avvenire con il consenso dell’autore.

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    COROGRAFIA La Chiesa insiste sull'omonimo slargo di San Sebastiano con il prospetto principale rivolto ad Est. Essa è sede ed oratorio della confraternita di S. Sebastiano.    NOTE STORICHE E' costituita da un organismo di pietrame anche di grossa pezzatura e malta di calce idraulica naturale. E' del tipo monoabsidale ad una navata con copertura a botte lunettata in corrispondenza delle aperture (volta vera in pomice e gesso) a cui e appoggiato il tetto a due falde. Annesso...

    Project details
    • Status Completed works
    • Type Churches
    Archilovers On Instagram