“La Fonte” Gym | Fabio Capanni

Each and every project realized by Leonardo da Vinci, whether a building or a model airplane, was inspired by the human body. As such, this gym on the outskirts of Sesto Fiorentino, near Florence, can be considered a tribute to Leonardo’s work and genius. The copper plates covering the exterior of the gym makes the building look like muscle fibre. Thanks to the nail-less mounting, the plates are free to move and expand in accordance with one of copper’s key characteristic.

The sheets are assembled on a reticular structure made of zinc-coated iron clad with wooden slats and their curvilinearity determines the undulation of the copper ribbons, which are mounted with simple joints, avoiding the use of nails or other fasteners and allowing them to shift according to thermal dilation. In this way, the building is a kind of organic fragment that lives with the seasons almost as if it were a natural element.

Built to serve as a gym for a pre-existing town school, La Fonte is an independent building and can also be accessed by private users. The space is organized in two simple orthogonal volumes, designed to be inexpensively prefabricated. The main structure is made of prestressed concrete and is similar to the industrial hangars one find in the Sesto Fiorentino area. The smaller volume, clad with travertine is where changing rooms and utility rooms are located, whereas the bigger volume is used for sports.

The geometry is once again rather simple: both sections are rectangular in plan, with a corridor joining them and giving access to the various rooms. The simple geometry of the interior contrasts with the variety and complexity of materials used in the exterior, which determines the importance and value of the project, small though it is.

The choice of copper for the exterior is striking; the metal’s flexibility to form and structure makes the building look like a giant lung, able to breathe and make the surrounding area breathe. The breathing metaphor thus draws a parallel with the very purpose of the building: the practice of sports.

project and supervision of works
Fabio Capanni

collaborators
Gabriele Bartocci, Daniele Buzzegoli, Frida Gramaccioni

structures and systems
Stefano Palazzesi

customer
Municipality of Sesto Fiorentino

builder
IN.G.IOVI. S.r.l. - Afragola (CS)
Idroflorence S.r.l. – Badia a Settimo, Scandicci (FI)

location
via Boito 5, Sesto Fiorentino (Firenze)

chronology
1997-2000: project
2001-2003, 2006: realization

dimensional data
1.800 mq lot surface
600 mq building surface
4.000 mc building volume

photos
Christian Richters, courtesy of KME S.p.a.

[IT]

Gli elementi del progetto erano tutti lì attorno, come sempre, a sostenere silenziosamente le misure di quel frammento di paesaggio. Pronti ad essere raccolti e trasformati in materiale da costruzione. Passo dopo passo hanno generato spazi, strutture e ordinato materiali, luci, superfici. In un contesto animato dalla doppiezza fra l’ordine razionale che sostiene i vicini profili collinari disegnati dalla regola dei muri a retta e la complessità organica dell’ambiente naturale che li accoglie, ha preso forma un idea del progetto all’interno della quale, oltre agli stimoli provenienti dal luogo, il tema del caractére ha sollecitato una riflessione sull’essenza delle cose: il mistero del corpo umano, la meraviglia del suo movimento, visitati nella loro sovrapposizione ad una precisa esperienza progettuale come quella della costruzione di una palestra, hanno fornito la possibilità di un intenso confronto con la loro forza originaria.

Se il volume degli spogliatoi rivestito in lastre di travertino di Tivoli definisce un nuovo orizzonte murato quale provvisorio elemento di ordine, il volume del campo di gioco, in accordo con il carattere dell’edificio, sfrutta l’idea del movimento del corpo umano che avviene al proprio interno e la propaga fino a corromperne la superficie esterna. Qui, un’immaginaria fibra muscolare, evocata dai disegni anatomici di Leonardo, prende vita nell’essenza mutevole del rame con la quale è costruita e si espande con quella tensione centrifuga impressa già fin dall’articolazione planimetrica, generando un corpo che si dilata verso l’alto a segnare una crescita di carattere organico quasi non fosse costruito ma nato.

La composizione risulta infine informata da una forte semplicità stereometrica, articolata secondo due volumi di matrice rettangolare di altezze diverse che riflettono le funzioni principali: il corpo più alto ospita il campo di gioco ed è il fulcro della composizione, mentre il corpo più basso, identificato da un frammento di una figura ancora rettangolare ottenuta come per gemmazione dalla figura principale, ospita gli spogliatoi e i locali servizio; un corridoio distribuisce i vari ambienti e collega, separandoli, i due volumi.