Concorso Internazionale per la copertura temporanea dell'Arena di Verona | Diego Nori

graduatoria 27° su 85 progetti (vedi sito del Comune di Verona) Verona / Italy / 2016

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CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE PER LA COPERTURA


DELL’ANFITEATRO ROMANO “ ARENA DI VERONA”


RELAZIONE ILLUSTRATIVA


Nell’ottica di un intervento che fosse: rispettoso del monumento storico ove si andava ad


operare, facilmente asportabile e, a necessità, anche facilmente modificabile, ho pensato ad


una copertura fissa centrale che diventasse supporto e spazio di movimentazione per delle


coperture mobili laterali e punto d’appoggio per varie necessità tecniche ovvero l’inserimento


di un carro ponte per lo spostamento delle scenografie, di un supporto per le luci e di una


posizione per la regia.


Per coprire e scoprire le due rimanenti porzioni di cavea ho pensato invece a dei cilindri


gonfiabili realizzati con lo stesso tessuto delle vele dei parapendii, collegati tra di loro ed alla


trave principale e sorretti da cavi in acciaio che, mediante carrucole, permettono la loro


estensione ed il loro raccoglimento.


Agganciati alle travi principali della copertura fissa e ad elementi passa e tendi cavo


posizionati sul bordo esterno dell’Arena questi potranno così scorrere su è giù a seconda


della necessità ed essere gonfiati, per ottenere maggiore rigidità ed impermeabilità,


mediante aria che proverrà da un tubo passante a destra e a sinistra delle grandi travi di


aggancio. Il tutto avrà come scopo quello di coprire la cavea in caso di maltempo facendo


sporgere i cilindri rispetto al perimetro dell’arena, in maniera tale da portare l’acqua piovana


all’esterno dello stesso.


Si è studiata inoltre una particolare conformazione degli appoggi per la trave reticolare


principale, (volutamente mantenuta sull’asse maggiore della cavea, parallela ai cardi della


città storica, ed allineata con la porta d’ingresso principale e la porta del palco), al fine di


rispettare al meglio le caratteristiche morfologiche e tipologiche dell’esistente.


Si è pensato allora ad una struttura che, pur parzialmente, proseguisse idealmente e


ricreasse, come un’ideale ossatura, quell’ultimo anello di cui ora rimane solamente un


frammento, e che, in prossimità dell’ingresso principale e dell’accesso al palco diventasse


l’appoggio per le due estremità della grande trave reticolare della copertura fissa.


Sono pertanto le forme, i materiali: il legno lamellare scuro, l’acciaio Cor-ten, i tessuti di


copertura chiari e la loro forma compositiva a creare un significativo dialogo con l’esistente.


Il legno lamellare scuro sarà utilizzato infatti sia per le strutture di sostegno e


controventamento che per la grande trave reticolare mentre il metallo delle controventature


frontali, degli appoggi, e dei nodi di giunzione sarà l’acciaio Cor-ten od un altro acciaio


colorato con questa tonalità.


La copertura della trave reticolare sarà affidata invece a dei sostegni metallici, posti su rotaie


lungo le travi principali, per poter ottenere una copertura più ampia della trave stessa a


protezione dei cilindri raccolti e, a necessità, un varco da cui inserire le varie scenografie.


Agli elementi metallici infine sarà agganciata una tela in pvc di un colore chiaro uguale a


quello dei cilindri gonfiabili che si è immaginato simile ai marmi che costituiscono gli archi


dell’Arena ovvero: il perlino bianco ed il perlino rosato, ottenendo così un effetto cromatico e


formale che evidenzia, anche se temporaneamente, una sorta di coronamento al manufatto


storico.


Quella trave con copertura che abbiamo definito fissa così come gli stessi elementi esterni di


appoggio, saranno in realtà smontabili nelle diverse stagioni, in quanto saranno suddivisi in


elementi trasportabili e riposizionabili mediante l’utilizzo di grosse gru.


La movimentazione dei cilindri in tessuto potrà essere meccanizzata mediante cavi in acciaio


collegati a motori con differenti velocità e sensori di fine corsa al fine di sopperire alle loro


diverse lunghezze ma potrà anche essere effettuata manualmente sempre mediante cavi di


sostegno e di movimento in acciaio collegati ad ingranaggi e pulegge.


In entrambi i casi la chiusura e l’apertura della cavea potrà avvenire in tempi assai brevi e


pertanto anche in caso di improvvise necessità.


Un carro_ponte agganciato alla trave principale, largo come il palco e posizionato sopra di


esso, servirà per allestire le varie scenografie che la gru esistente avrà permesso di portare


dall’esterno all’interno della cavea.


Lo stesso carro ponte od una struttura ad esso parallela diventerà un elemento per


l’aggancio e la movimentazione di proiettori e fari per l’illuminazione della scena e dell’intera


cavea.


Tutti i materiali che costituiscono l’intervento verranno infine trattati in maniera tale da


renderli idoneamente ignifughi anche se un sistema antincendio (presumibilmente in


ampliamento dell’esistente) sarà predisposto a difendere dalle eventuali fiamme tutta la


nuova struttura.


Dal punto di vista illuminotecnico invece si è pensato di montare le vecchie cabine in


posizione leggermente più bassa integrando il sistema con proiettori e fari posti sulla parte


inferiore della trave reticolare centrale.


Per l’evacuazione delle acque meteoriche della copertura fissa infine si è pensato di creare


due pluviali a lato dei due sostegni per la trave principale e pertanto nella sua posizione più


bassa e collegati al sistema esistente di raccolta lungo l’asse maggiore mentre per le


coperture mobili, non potendo predisporre un canale di gronda, si è pensato di farle sporgere


rispetto al bordo dell’arena al fine di far ricadere l’acqua piovana lungo il marciapiede esterno


peraltro già munito di numerose caditoie e canali di collegamento, ma senza che comunque


l’acqua possa dilavarne le pareti.

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    Project details
    • Year 2016
    • Client Comune di Verona
    • Status Competition works
    • Type Theatres / Archaeological Areas
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