Nuovo polo scolastico dell'infanzia - 1° premio

1° classificato al concorso di progettazione del 'Nuovo polo scolastico dell'infanzia di Noventa Padovana' Noventa Padovana / Italy / 2006

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Progettista Capogruppo: Carlo Magnani _ Architer
Gruppo di progettazione: Mauro Frate, Carlo Magnani, Daniele Paccone, Piero Vincenti (Architer), Augusto Andriolo, Nicola Rossi, Matteo Pastega

Le scelte di impianto generale cercano di non subire acriticamente le prescrizioni del PRG tentando di "inventare" spazio. A Sud la fascia di rispetto lungo via Cellini viene interpretata come luogo di attestamento degli accessi alle Attrezzature Scolastiche e della Palestra, quest'ultima collocata in modo da risultare potenzialmente rivolta anche ad utenze esterne. In quest'ambito si vuole sviluppare uno spazio racchiuso mediante un piccolo terrapieno erboso, staccato da via Cellini. Ciò consente l'accesso carraio, all'ambito di parcheggio, in modo puntuale dall'angolo Sud-ovest dell'area. Si forma in questo modo uno spazio dalle proporzioni equilibratei che assume carattere attraverso la sequenza di piccoli accadimenti (ingresso alla scuola elementare, ingresso alla Palestra ecc.) che animano il fronte Sud dell'edificazione a pettine scelta per sviluppare il manufatto edilizio. Un corpo lineare si propone come limite dell'edificazione e unisce i 4 corpi di fabbrica, con andamento Nord/Sud, conformando, di volta in volta, rispetto agli stessi, differenti relazioni. Trovano posto, in sequenza da Ovest ad Est: la centrale termica, gli uffici amministrativi, il grande atrio di ingresso alla scuola elementare, il corpo di servizio alla Palestra. La modellazione del terreno, sempre nella forma del terrapieno è stata utilizzata, in modo più forte ed evidente per l'ambito inedificabile a ridosso di via Marconi: uno spazio di relazione con il grande Mall alberato che a sua volta reinterpreta il senso ed il ruolo della permanenza del collegamento fra villa Giustiniani - De Chantal ed il canale Piovego che dovrebbe a sua volta ambire a diventare uno spazio pubblico ciclo pedonale di rilevanti dimensioni in grado di ri-strutturare relazioni oggi indebolite. Il grande terrapieno boscato diventa occasione per realizzare una temporanea dissimulazione delle strutture dell'elettrodotto in attesa del loro auspicabile interramento. Inoltre il bordo esterno dello stesso terrapieno lascia posto a fossati e vasche d'acqua che svolgono la funzione di contenitori per l'accumulo delle acque meteoriche di cui è previsto il riutilizzo allo scopo di irrigare le superfici prative. Pertanto i limiti dell'area cercano una declinazione attenta relazioni contestuali esprimendo, a seconda delle necessità. relazioni di continuità o discontinuità rispetto al contesto prossimo.
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