Appunti: Robot per recupero microplastiche in mare | Antonio Gungui

Ipotesi robot per recupero microplastiche in mare Nuoro / Italy / 2016

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Le microplastiche hanno una dimensione che varia da pochi millimetri ad alcuni centimetri, la loro pericolosità è data dal fatto che oltre ad inquinare direttamente i mari vengono ingerite anche dai pesci per via delle loro piccole dimensioni, scambiate spesso dagli stessi per elementi organici e quindi come se fosse cibo.


Questi elementi inquinanti sono difficilmente recuperabili proprio per via della loro minuta dimensione. Il robot che ho provato a progettare è un tentativo di creare un mezzo attraverso il quale sia possibile ripulire i mari da questi scarti.


Il robot può rimanere sulla superficie dell’acqua o immergersi in profondià, la parte frontale è costituita da dei moduli a forma trapezoidale per facilitare il convogliamento degli oggetti. Il sistema a raggi x permette di selezionare ciò che dovesse trovarsi in prossimità dei vari moduli, analizza gli elementi in base alla densità del materiale di cui sono costituiti, nel caso di pesci o altre sostanze organiche, le paratie interessate non si aprirebbero.


Dietro ad ogni modulo è presente un ulteriore camera di raccolta, se dei pesci o altro materiale organico dovesse finire accidentalmente all’interno, non andrebbe nel contenitore di raccolta finale, verrebbe analizzato da un ulteriore sensore a raggi x, confermata la presenza di materiale non idoneo, delle paratie poste lateralmente al robot si aprirebbero e tramite un piccolo getto d’acqua a pressione sospingerebbero questi elementi verso l’esterno.


Se invece il materiale raccolto è idoneo, in questa seconda camera di raccolta viene tolta tutta l’acqua che è entrata nel momento in cui è si è aperta la paratia, dopodichè con delle leve finisce all’interno del terzo e ultimo contenitore per lo stoccaggio.


La pressione stessa dell'acqua del mare tenderà a convogliare il materiale all'interno del primo contenitore. Se la pressione fosse troppo elevata si può ipotizzare che questo primo contenitore sia già pieno d'acqua e, al momento di apertura della paratia, si attivi un aspiratore in modo che la materia confluisca all'interno in maniera più lenta e controllata.


La macchina ha un gps e altri sistemi per muoversi autonomamente ma la si può controllare  da remoto, nel caso si voglia che vada in una certa zona del mare o profondità, usare le videocamere installate e i bracci meccanici per compiere determinate azioni.


I pannelli fotovoltaici posti sulla parte superiore gli permettono di essere autosufficiente dall’esigenza energetica. Nel momento in cui l’energia risultasse insufficiente a garantire il funzionamento di tutto il sistema, il robot tornerebbe in supeficie rimanendo tutto il tempo necessario affinchè le batterie si ricarichino.

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    Project details
    • Year 2016
    • Status Research/Thesis
    • Type Port Areas / Yacht and vehicle design / Marinas
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