Treno rosso del Vesuvio

Progetto vincitore del concorso Naples / Italy / 2008

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Progetto preliminare del tracciato della ferrovia del Parco Nazionale del Vesuvio, delle opere connesse, delle stazioni di testa, delle fermate intermedie, dei parcheggi di interscambio e di attestamento connessi.

Il nuovo treno rosso del Vesuvio scende dal monte come un rigagnolo di lava incandescente e descrive un itinerario che esplora i significati del Parco.
La piena riconquista dei carattere paesaggistico del Vesuvio passa attraverso una più specifica considerazione del suo valore all’interno delle principali azioni che a diverso titolo investono il suo territorio, dal livello regionale, a quello comunale, agli interventi delle imprese private. Il riconoscimento di valore del paesaggio orienta il progetto della nuova infrastruttura. Ogni azione sul territorio e sulle reti è intesa come intervento sul paesaggio. E ogni azione sul paesaggio viene valutata per le sue ricadute nei processi di trasformazione dei territori e delle reti dei servizi pubblici.
ll progetto è all’interno del Parco del Vesuvio, territorio in costante modificazione. La risalita avrà capacità di evidenziare attrazioni paesaggistiche esistenti e di creare altre attrazioni,il sistema rientrerà in un itinerario di visita dell’area vesuviana. Il progetto per la nuova cremagliera è fondamentalmente un sistema di trasporto ecosostenibile,La razionalizzazione del sistema di trasporto a servizio del Parco, come anche di quello al suo interno con il percorso ferrato, le stazioni di testa e di quelle delle fermate intermedie, dei parcheggi di interscambio e dei percorsi ciclo-pedonali, costituisce un aspetto fondamentale per la sua fruizione turistica e sociale. La valorizzazione del Parco avviene anche attraverso le nuove attività sportivo-ricreative previste nei pressi delle diverse fermate alle quali porterà il nuovo collegamento. In previsione dell’attivazione completa del sistema di trasporto pubblico, nella parte più alta del parco la viabilità andrà ad assumere un valore secondario a favore di un sistema pedonale-ciclabile. Il tracciato si sviluppa tecnicamente con una tecnologia di impianto a fune (funicolare terrestre) su una lunghezza complessiva di 3725metri. Le stazioni in totale sono 5; Sia linea che le stazioni sono caratterizzate da strutture architettoniche essenziali. Sono stazioni aperte protette solo da una pensilina in vetro rosso, con strisce di silicio amorfo con cellule fotovoltaiche integrate, che di notte si illumina restituendo l’energia accumulata durante il giorno e rivela con il bagliore la linea della nuova ferrovia da lontano. Oltre alla copertura luminosa, tutte le stazioni sono funzionalmente autonome, dotate di scale e ascensore per l’accessibilità dei disabili, tornelli di controllo e piccolo volume per biglietteria o biglietteria automatica con deposito. Per la stazione di partenza con l’edificio della Cook, già restaurato, è prevista una riorganizzazione funzionale del complesso architettonico esistente con il museo e un ristorante-bar con terrazza panoramica sul golfo. In adiacenza viene localizzato un grande parcheggio in terra consolidata, con il terminal dei bus turistici. Nella cava vicino alla Cook viene realizzata una nuova struttura ricettiva turistica, un albergo inserito nello scavo della cava che viene modellato da una nuova sistemazione paesaggistica. La Stazione di Canteroni, la seconda salendo, è realizzata con una struttura a minimo impatto, verso la collina una serie di percorsi la collegano a un belvedere, un’area picnic. Il parcheggio per i flussi provenienti dalla via di Fellapane è realizzato sistemando dei terrazzamenti lungo l’attuale terminale della strada, per evitare di manomettere la vegetazione in un punto così verde.
La Stazione dell’Osservatorio, quella centrale della linea, sbalza sul paesaggio sottostante, per evitare qualsiasi sbancamento. Le piccole attrezzature previste sono sempre la piazzola belvedere, l’area pic-nic e un piccolo parcheggio a servizio dell’osservatorio, più in basso, collegato con la strada esistente che attraversa la linea ma sta su una quota più bassa. La Stazione di Tirone è la penultima verso l’alto. Da qui ha inizio il percorso di discesa in Canopy (Sky Trekking), un sentiero porta al piazzale su cui si affaccia la struttura di accoglienza degli sportivi. Le attrezzature di base sono le stesse delle altre stazioni intermedie. Due Vulcani è la stazione più alta. Qui è previsto un bar-ristorante panoramico per circa 100 coperti (come un rifugio) e un punto di parcheggio per mezzi elettrici per permettere di continuare la salita al vulcano anche alle persone diversamente abili. Dalle stazioni si diramano una serie di sentieri che conducono alle diverse mete del parco. Il percorso per la discesa a valle di Canopy-Sky Trekking che parte da Tirone e arriva fino alla Cook segue da presso il tracciato ferroviario intrecciandolo e distanziandosi a seconda della panoramicità dei tratti e delle emozioni che possono essere ricavate da questo tuffo nella natura del vulcano. Si tratta di uno sport che viene spesso affiancato agli itinerari scientifici di conoscenza dei parchi in ambienti vulcanici -quasi sempre in sud America- e attira flussi considerevoli di appassionati e neofiti. Sarebbe il primo percorso panoramico di Canopy-Sky Trekking italiano.

Gruppo di progettazione:
RICCISPAINI capogruppo (Mosè Ricci,Filippo Spaini, con Luana Prunesti) con STUDIO EU (Paola Cannavò, Francesca Venier, Ippolita Nicotera), 3TI PROGETTI ITALIA e IGEAM
Paesaggio: Stefan Tischer
Comunicazione: Fabrizia Ippolito
Collaboratori: Alberto Birindelli, Daniel Di Segni, Marina Lattanzio, Massimo Tiberi e Enza Santangelo
Importo Lavori: 35.000.000,00 euro


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