Un interno di design, bolognese | Fausto Savoretti

viaggio surreale attraverso uno spazio reinterpretato Bologna / Italy / 2016

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Esposizione in occasione del design week 2016 a Bologna, realizzata ad abc.

 

Vero e proprio viaggio nel design, in qualche modo bolognese (Gavina, .. .Gazziero), che ci porta in una società che non c'è più (la Bologna degli anni '50/'60) con uno spirito d'avanguardia e a tratti surreale, attraverso alcuni pezzi di quegli anni: un'epoca pionieristica alla ricerca di una nuova estetica

A cura di: Fausto Savoretti con l'intervento grafico/testuale di Lucilla Boschi e Fabio Fornasari (lif3)

Progetto allestimento: Fausto Savoretti

Interventi grafico-narrativi: Fabio Fornasari, Lucilla Boschi

Esposti il letto Vanessa di Tobia Scarpa (1959) in una rara colorazione (produzione SimonCollezione)

Divano Bocca - Studio 65, Franco Audrito (1970). Iconico, sensuale, surreale alla maniera di Dalì. Molto copiato e riprodotto in tutti i modi (produzione Gufram)

Tavolino Traccia - progettato da Meret Oppenheim, artista surrealista nel 1939 (produzione Cassina)

Specchio Les Grand trans-Parents - le cose più ovvie sono spesso invisibili agli occhi. Gioco surrealista di Man Ray (1900 - produzione Cassina)

Ceramiche artistiche Elica di Pastore e Bovina

 

La mostra pone l'attenzione sul luogo realizzato dall'insieme progettato.

La scelta degli oggetti, dei mobili di design d'autore, oppure misteriosi ed anonimi oggetti di cultura popolare, caratterizza l'ambiente. Il selettore, l'autore delle scelte è il primo interprete di questo ambiente. Come il libro e il suo lettore: senza un interprete il testo è muto. L'esposizione è così anche un omaggio a questa figura di gestore del gusto. La galleria di oggetti di design è forse un'esperienza del passato nel modo esteso in cui l'abbiamo vissuta e oggi, nel momento della sua riduzione o scomparsa, capiamo che quell'esperienza è stata altamente culturale e formativa.

Il selettore, il progettista, il proprietario... l'intreccio vitale di queste figure è rappresentato nella mostra, assieme ad una storia, surreale, che li lega e produce parole e significati su un'attività solo apparentemente puramente visiva e ludica.

Attraverso un letto dal segno essenziale e contemporaneamente dettagliato e prezioso di Tobia Scarpa (letto Vanessa del 1959 qui in una rara colorazione prototipo),  l'iconico divano Bocca di Gufram (1970 - ispirato al ritratto di Mae West di S. Dalì), le ceramiche d'arte di Elica, l'allestimento presentato coglie lo spirito di un'ambientazione estrema, di una casa bolognese che può essere californiana nell'energia.

E' il ritratto un pò surreale del design e dei suoi oggetti che mostra il desiderio ed il bisogno di esprimersi e di comunicare, su un piano visivo e percettivo, di progettisti, espositori, visitatori... di abitanti. E' il luogo di una nuova personale storia di vita. Un luogo con segni precisi e significativi è un luogo potenzialmente denso di pensiero e di qualità di vita.

Qui comincia l'intervento grafico-narrativo di Fabio Fornasari e Lucilla Boschi (lif3) racconto di una vita vissuta in una spettacolare villa surrealista, attraverso gli oggetti e le tracce degli abitanti. Una storia che va al cuore delle ragioni del mostrare e del vedere la/le mostre.

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    Esposizione in occasione del design week 2016 a Bologna, realizzata ad abc. Vero e proprio viaggio nel design, in qualche modo bolognese (Gavina, .. .Gazziero), che ci porta in una società che non c'è più (la Bologna degli anni '50/'60) con uno spirito d'avanguardia e a tratti surreale, attraverso alcuni pezzi di quegli anni: un'epoca pionieristica alla ricerca di una nuova esteticaA cura di: Fausto Savoretti con l'intervento grafico/testuale di Lucilla Boschi e Fabio Fornasari...

    Project details
    • Year 2016
    • Work started in 2016
    • Work finished in 2016
    • Client abc
    • Status Completed works
    • Type Custom Furniture / Lighting Design / Art Galleries / Exhibitions /Installations
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