Restauro della Fontana Pubblica nel Comune di Fontecchio (L' Aquila) | Giorgia Gentilini

Il progetto nasce dalla disponibilità espressa nel 2010 dalla Provincia autonoma di Trento a contribuire al recupero della fontana pubblica e dell'edicola affrescata del comune di Fontecchio in seguito al sisma che ha colpito l'Abruzzo il 6 aprile del 2009. L'intervento riguarda il restauro della fontana, dell'abbeveratoio e del paramento murario retrostante, il ripristino funzionale degli adduttori idrici (il restauro dell'edicola è escluso in quanto è stato oggetto di un intervento separato). La fontana, in pietra calcarea, è composta da un basamento a due gradini, una vasca poligonale a 14 facce, un fusto cilindrico centrale (nella parte inferiore sono scolpiti quattro mascheroni dalle cui bocche fuoriescono gli ugelli in bronzo per la fuoriuscita dell'acqua, in quella superiore si alternano i motivi scultorei dello stemma del Comune di Fontecchio e di un'aquila con corona), una coppa circolare con motivo decorativo a foglie d'acanto sormontata a sua volta da un'edicola gotica e si conclude con un'alta cuspide con terminazione a sfera. L'abbeveratoio è composto invece da un sistema di 5 vasche collegate tra di loro, la prima delle quali, la maggiore, sormontata dall'edicola affrescata. Da una prima analisi delle fonti storiche condotta sulla base di una ricerca bibliografica svolta su pubblicazioni inerenti il paese di Fontecchio e le fontane dell'Abruzzo (l'archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l'Abruzzo è momentaneamente inaccessibile perché danneggiato dal sisma) non è stato possibile risalire all'autore né con precisione all'anno di costruzione del manufatto, ma diversi autori la collocano nel XIV secolo. Da un'analisi delle fonti dirette si è osservato che la parte scolpita della colonna centrale non sembra essere coeva al resto della fontana e la coppa su cui si appoggia l'edicola gotica presenta dei fori per la fuoriuscita dell'acqua che avvalorano la tesi di un cambiamento della configurazione originaria della fontana.
Le principali patologie di degrado riscontrate nella fontana erano un generale dissesto delle parti che la compongono, la presenza di un consistente strato di patina biologica (muschi, licheni e alghe) favorito anche dalla perdita di tenuta dei giunti delle lastre della vasca e dalla conseguente percolazione continua dell'acqua; questi fenomeni si riscontravanoanche sulle vasche dell'abbeveratoio. La coppa e l'edicola sommitale presentavano invece alterazioni dovute principalmente all'erosione della pietra e alla presenza di deposito superficiale. Gli interventi realizzati hanno riguardato il restauro della fontana, dell'abbeveratoio e dei paramenti murari retrostanti con operazioni di: disinfestazione mediante biocida di muschi e licheni, rimozione manuale e meccanica di depositi coerenti e concrezioni, pulitura chimico fisica, rimozione di stuccature, consolidamento e trattamento biocida, distacco e riadesione di frammenti, sigillatura delle fughe con resina epossidica elastica, stuccatura e/o reintegrazione dei giunti con malta idraulica, trattamento finale delle superfici lapidee, trattamento delle superfici murarie, restauro delle superfici lapidee con lavorazione semplice e restauro degli elementi metallici. È stato inoltre effettuato il ripristino funzionale degli adduttori idrici prevedendo: nuove opere di captazione e adduzione dell'acqua all'interno del cunicolo dove è collocato uno spazio ipogeo in cui viene intercettata una sorgente di acqua che alimenta i due manufatti; interventi all'impianto idraulico della fontana (sostituzione degli ugelli in bronzo danneggiati, della grata di troppo pieno della fontana, dello scarico di fondo, ripristino dell'ispezione del troppo pieno della fontana) e a quello dell'abbeveratoio (rifacimento del sistema di scarico del troppo pieno).