Parco Fotovoltaico

III classificato concorso di progettazione “Parco Fotovoltaico - ex discarica Castelleone, Cremona'' Cremona / Italy / 2008

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Il progetto non vuole nascondere la sagoma della discarica, manufatto dell'uomo che è stato indispensabile alla vita della popolazione e nemmeno cercare di mimetizzarla con opere di esclusiva funzione estetica. Vuole valorizzare quello che il processo dell'uomo ci ha lasciato, un anomalo ziggurat, mettere in rilievo la macchina tutt'ora funzionante di produzione di energia elettrica derivata per cogenerazione dal biogas - anche se in via di esarimento - e la nuova macchina fotovoltaica di produzione di energia elettrica che viene a soprapporsi per un processo di evoluzione della tecnologia dell'uomo.

Le parti catteristiche del progetto di riuso della discarica sono tre:
1) alla base: parcheggio, zona di accoglienza, un oggetto misterioso e i vecchi impianti,
2) lungo la collina l'installazione dei pannelli fotovoltaici,
3) sulla sommità il museo dell'energia.

Gli interventi proposti sul manufatto esistente sono minimi e servono esclusivamente a completarne alcune parti, per rendere la sagoma della ex discarica adatta alla: costruzione del nuovo impianto di produzione di energia elettrica e all'installazione di alcuni elementi simbolici, utili a qualificare il luogo anche dal punto di vista turistico/culturale, così da poter diventare una meta interessante da raggiungere.
Le falde sono lasciate a prato e libere da vegetazione più voluminosa.
Le strade che segnano le balze sono completate sulla sommità e alla base, nelle parti che risultano incompiute. Il solo intervento progettuale è una leggera sottolineatura dei bordi esterni formata da un nastro di 10cm di tessuto al fosforo che ha la caratteristica di emettere luce nella notte.

L'IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Non si è cercato di nascondere i nuovi inserimenti tecnologici, ma di comporli in modo gradevole, semplice e naturale. E' sembrato non impossibile trasformare una macchina altamente tecnologica in un oggetto piacevole alla vista, senza che ciò comporti rinunce dal punto di vista funzionale.
L'area ospitante l'installazione dei moduli fotovoltaici è una superficie di circa 5.400mq. posta sul pendio sud della discarica.

Sono stati scelti moduli fotovoltaici tapezzanti di tipo flessibile non integrato - calpestabili - delle dimensioni di 2x5,80m. posati sulle scrpate con un’inclinazione variabile da 8 a 27 gradi per adattarsi ad esse. L’impianto ha una potenza di picco 267,264 kWp e può produrre energia elettrica in parallelo alla rete pubblica di distribuzione di Media Tensione in corrente alternata trifase. L' energia producibile è di circa 285.000 kWh per il primo anno di esercizio con un decremento di circa dello 0,4 % per ciascun anno successivo.
Il fatto che i moduli proposti abbiano una modularità multipla di quattro, ha permesso una loro composizione articolata con effetti estetici gradevoli. La monotonia di superfici continue di moduli è stata evitata inoltre anche grazie alle anomalie dello stato di fatto: esistenza di strade, canaline di scolo delle acque piovane, pozzi, ecc. che raggirati sono diventati utili pretesti alla composizione. Ne è risultata un'immagine ricca di giochi di luce, di contrasti tra i materiali - l'opaco dei prati e il lucido riflettente dei pannelli. Una sorta di gigantesco puzzel costituito da moduli tecnologici e moduli ritagliati nella natura: una superficie simile a grandi pixel di differenti colori.

Da lontano l'effetto è quello di un paesaggio impressionista. Inoltre l'effetto specchio dei moduli svuota otticamente il volume della discarica. L'intervento progettato – che si trova sul lato esposto verso la statale 415 da Milano e da Cremona e lo svincolo della Castelleonese – farà scomparire la leggera altura della discarica perchè mimetizzata dai riflessi del cielo e filtrata dagli alberi di vicinato.

ELEMENTI SIMBOLICI
Sulla cima della discarica: Padiglione – lampada - museo dell'energia

Si è cercato un pretesto per costringere il visitatore a salire. E si è voluto caratterizzare l' ex discarica con un segno di luce, simbolo della nuova produzione di energia elettrica. Il pretesto è il museo dell'energia collocato sulla sommità delle balze. Qui si è posata una grande scatola di 30x30ml di base e 5ml di altezza traslucida di giorno e luminosa di notte. Una struttura leggera, più un allestimento temporaneo che una struttura fissa.La chiusura esterna è formata da una doppia intercapedine di tessuto di fibra di vetro spalmato in silicone. L'uso di questo prodotto tessile al posto delle tradizionali pareti pesanti, oltre a proteggere dagli agenti atmosferici, consente allo spazio interno di essere illuminato con luce naturale durante il giorno e se illuminato dall'interno di rimandare la luce all'esterno di notte, come una gigantesca lampada.

Di notte questo luogo arricchito anche dai nastri luminosi che percorrono le strade sulle balze può diventare un segno nobile nel territorio, un elemento che può attrarre la curiosità dell'automobilista. E dall'aereo, essere percepito come un segno non usuale nel territorio, un'installazione luminosa discreta nel paesaggio.

Alla base della discarica : oggetto misterioso
La centrale Enel risulta l'elemento conclusivo e operativo del nuovo impianto. Essa raccoglie l'energia prodotta dai moduli fotovoltaici. L'ingombro è di circa 4x8m. Data l'importanza di questo elemento, lo si è voluto caricare di valore simbolico nascondendola all'interno di una grande spirale costruita con alte siepi. E' essa l'oggetto misterioso che il visitatore a conclusione del suo percorso cultural/didattico deve scoprire.

Impianto fotovoltaico: perito elettrotecnico Massimo Gamba
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    Project details
    • Year 2008
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens
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