Riqualificazione del Waterfront di Porto Empedocle | Luigi Longo

Porto Empedocle / Italy / 2014

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L'idea di una riqualificazione del Waterfront di Porto Empedocle nasce non solo dalla consapevolezza della necessità di un disegno urbanistico unitario dell'area portuale e quindi di una sua ricucitura con la città, ma anche, e soprattutto, della ricerca di possibili soluzioni che, partendo dalle potenzialità che il porto possiede, possano offrire opportunità di sviluppo sociale ed economico in grado di estendere i benefici al sistema territoriale della Provincia di Agrigento, con l'intento di superare l'attuale situazione “di stallo”.


La stessa pianificazione strategica regionale mira all'efficienza e all'efficacia della rete dei collegamenti via mare e delle infrastrutture portuali, sia per gli aspetti turistici che commerciali. Dal punto di vista turistico, dal 2014 il porto di Porto Empedocle è stato interessato da un fenomeno crocieristico che ha visto la partecipazione di compagnie quali la Costa Crociere e la Royal Caribbean, le quali cercano di utilizzare soprattutto quello che, nel piano strategico regionale, viene denominato come “nodo di primo livello” dell'armatura archeologica siciliana rappresentata dal Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi.


Turismo e commercio, però, presentano allo stato attuale una certa conflittualità spaziale derivante dalla divisione funzionale del porto, dovuto soprattutto ad una mancata previsione in passato di nuove funzioni quali quella crocieristica. Dei tre bracci esistenti, infatti, il Molo di Levante è l'unico in grado di ospitare le due funzioni, commerciale e crocieristica, ma ovviamente non è possibile un'organizzazione tale da comprenderle contemporaneamente.


Gli stessi servizi di assistenza ai crocieristi rappresentano attualmente una criticità in quanto, se da un lato non esiste una stazione marittima, dall'altro vi è una certa difficoltà nel raggiungere la stazione ferroviaria che collega direttamente Porto Empedocle con la Valle dei Templi, per via della sua distanza dal punto di attracco delle navi da crociera. La ferrovia, gestita dalla società “Ferrovie Kaos”, allo stato attuale viene messa in funzione solamente per la festa agrigentina del “Mandorlo in fiore”e in occasione degli scali crocieristici.


Altra criticità derivante dall'attuale divisione funzionale del porto è rappresentata dalla presenza di un area di accumulo mezzi in attesa d'imbarco al traghetto per le isole Pelagie lungo la banchina Nord, quella a più stretto contatto con il centro abitato, la quale finisce così per generare una netta separazione tra città e porto.


Dalle analisi svolte in ambito locale, inoltre, uno dei problemi rilevati è rappresentato da una certa disconnessione tra il sistema centro storico-porto e il vasto sistema costiero balneare ad ovest, fino ad arrivare alla Villa Romana (sito al confine con il comune di Realmonte) e la Scala dei Turchi (patrimonio UNESCO) nonché le fruizione balneare in zona di Marinella resa difficile dalla presenza di una sequenza di edifici unifamiliari che con le loro aree di pertinenza recintate, poste tra l'arenile e l'arteria viaria principale, formano un vero e proprio muro invalicabile, tranne che in un paio di punti dove sono presenti dei varchi. Tale disconnessione è presente anche verso est dove si trova la spiaggia del kaos.Considerando l'entità e la pluralità dei nodi critici dell'area in esame, nel presente studio si sono elaborate proposte per le diverse aree considerate.


L'area commerciale


Per la risoluzione della conflittualità delle funzioni presenti lungo il Molo di Levante, possibile soluzione potrebbe essere quella di destinare a funzione commerciale parte dell'estesa area di riempimento destinata  dal P.R.G.V. del 1982 al piano A.S.I., ancora oggi inutilizzata.


In particolare l'idea prevede di destinare una parte dell'area alle società già operanti nel porto, le quali utilizzano dei  capannoni per la conservazione delle materie in transito, imbarcate e sbarcate per mezzo di gru.


Per un altra porzione dell'area, invece, l'idea è quella di implementare le funzioni commerciali proponendo un terminal ro-ro (roll on – roll off) ovvero un sistema che permette l'imbarco di mezzi di trasporto su gomma direttamente su un traghetto. La configurazione funzionale di tale terminal logistico prevede la divisione in due aree:


1.accumulo di mezzi in attesa d'imbarco al traghetto ro-ro, per la quale sono stati destinati 35000 mq circa, ed un edificio di assistenza ai mezzi che comprende officine meccaniche, lavaggi e mezzi di soccorso antincendio, su un unico livello alto 5 m per una cubatura di 12.500 mc;


2.servizi al terminal quali  quelli relativi alla sicurezza (uffici doganali e della polizia di stato) quelli direzionali e amministrativi, e quelli di assistenza all'uomo (motel e mensa), disposti anch'essi su un unico livello di 5 m per una cubatura complessiva di 3000 mc, correlato da ampi parcheggi per auto e mezzi commerciali per lo scarico delle merci.


La restante parte è da considerarsi come area retro portuale, nell'eventualità di un futuro sviluppo logistico legato ad una ripartenza dell'economia.


Nell'area troverebbe spazio anche la funzione di accumulo mezzi  in attesa d'imbarco al traghetto per le isole Pelagie, sottraendola alla banchina Nord, in modo da permettere, secondo un principio di permeabilità, un rapporto diretto con il mare attraverso l'acquisizione di quest'ultima da destinare ad area per lo svago dei cittadini; all'area commerciale viene poi correlata un area di accoglienza per extracomunitari. Il fenomeno degli immigrati è, infatti, ai giorni nostri, un fenomeno molto diffuso tra le coste della Sicilia meridionale, soprattutto a Lampedusa in quanto isola italiana più vicina all'Africa. Con la speranza di trovare un futuro migliore rispetto a quello offerto dai territori africani dai quali provengono, ogni anno, migliaia di persone approdano così sull'isola e successivamente, attraverso il collegamento via mare, essi vengono trasportati direttamente a Porto Empedocle.  Per tali motivi l'idea è quella di destinare ad essi una superficie di 35000 mq, con delle strutture rimovibili più grandi rispetto alle attuali essenzialmente inefficienti che ospiteranno posti letto, mensa, un area educativa, parcheggi per auto, mezzi di soccorso, mezzi per lo scarico delle merci e autobus.  Nella stessa area viene previsto anche un elisoccorso della superficie di 2500 mq.


Un altra porzione potrebbe poi essere destinata a orti urbani che possano, non solo impegnare i cittadini che vorranno prendersene cura, ma anche gli extracomunitari in modo da poterli educare e/o preparare ad eventuali inserimenti nel campo lavorativo.


Per agevolare il flusso di mezzi pesanti in entrata ed in uscita dall'area commerciale si è pensato, infine, di completare un arteria viaria, i cui lavori sono iniziati negli anni 60' e che hanno visto la realizzazione di un viadotto che collega la parte bassa della città con l'altipiano sovrastante. Tale completamento prevede quindi l'allaccio alla S.S. 640 nella parte bassa, e quello con la S.S. 115 nella parte alta. L'arteria servirà per regolare i flussi in entrata considerando che quelli in uscita possono continuare ad impiegare la S.S. 640 collegata con la S.S. 115 nel territorio di Agrigento. Questa, infatti, essendo ad una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, rischierebbe di congestionarsi creando problemi alla circolazione.


L'area intermodale e di accoglienza ai crocieristici


Sulla base dell'ipotesi precedenti, il Molo di Levante, privato dalle sue funzioni commerciali, potrebbe  ospitare le funzioni di accoglienza ai crocieristici. Due grandi e pregevoli padiglioni dismessi dell'ex fabbrica della Montedison potrebbero essere destinati a stazione marittima.


Tali edifici si prestano molto bene in quanto il primo, un grande capannone di 1500 mq circa su un unico livello di altezza variabile tra 7-11 m, potrebbe ospitare tutte le funzioni di accoglienza, mentre il secondo edificio, ripartito su 4 livelli ognuno di 3500 mq, per un altezza complessiva che varia tra 11-14 m, potrebbe ospitare tutti gli uffici amministrativi e direzionali del terminal crocieristico.


La presenza di un antico casello ferroviario offre invece la possibilità di realizzare un servizio metrotranviario che si colleghi al tratto ferroviario esistente che collega la stazione centrale di Porto Empedocle con quella di Agrigento,  passando dalla fermata turistica della Valle dei Templi. A tal proposito anche l'area ferroviaria di Porto Empedocle verrebbe attrezzata di servizi quali spazi di sosta temporanea e parcheggi, in modo da valorizzare non solo una modalità di trasporto sostenibile tra Porto Empedocle e Agrigento, ma anche  l'attuale museo dei treni sito nell'area.


Il capolinea degli autobus, attualmente collocato nell'area adiacente al braccio in questione, potrebbe così essere integrato al sistema intermodale. Allo stato attuale, infatti, le fermate agli autobus offrono solamente tre piccoli punti di riparo ognuno della superficie di 2 mq. A tal proposito si è pensato di proporre una copertura unica che offra riparo per tutta la lunghezza della banchina di attesa e di dotare l'area di spazi di sosta temporanei considerata l'attuale inesistenza. A servizio dell'area intermodale si propone la realizzazione di un ampio parcheggio di circa 200 posti auto.


Nell’estremità del braccio, unico punto di attracco possibile  per le navi da crociera, l'attuale capannone della società Italkali potrebbe essere sostituito da un edificio polivalente, composto tra tre volumi destinati il primo ad accoglienza e sale espositive, il secondo a sala conferenze, mentre un altro, su un livello più alto, sarebbe destinato a ristorante e bar con vista panoramica, in  modo da ottenere un edificio meno alto (10 m rispetto ai circa 15 m dell'attuale) e con una cubatura quasi dimezzata (31500 mc rispetto ai circa 60000 mc dell'attuale) riducendo in questo modo l'impatto visivo. Il tutto potrebbe poi essere contornato da aree a verde attrezzato per una superficie totale di circa 43.000 mq, una delle quali fungerebbe da filtro tra tale area e quella commerciale sopradescritta.


La banchina nord e il porto diportistico


Come già ipotizzato, la banchina nord, privata dalle attuali funzioni quali area di accumulo mezzi in attesa d’imbarco al traghetto e parcheggio pubblico, potrà essere destinata ad area pedonale con spazi per fiere temporanee. In tale area si propone inoltre la realizzazione di un porto diportistico con le necessarie attrezzature di rifornimento carburante e acqua potabile.


Nella proposta progettuale si è scelto inoltre di inserire una serie di percorsi in sicurezza a raso per i pedoni lungo l’asse viario che la disconnette al centro urbano,. Al fine di mascherare alcune architetture di dubbia qualità si è scelto infine di inserire alberi ad alto fusto.


La piazza Carlo V e il porticciolo turistico


Un altra area tematica interessa invece l'area adiacente la torre di Carlo V, tra il molo Crispi e quello di Ponente, destinando l'attuale parcheggio a piazza per eventi, manifestazioni e svago. Nella stessa area è presente una sorta di promenade dove è presente un vecchio casello ferroviario, oggi biblioteca comunale e il monumento ai caduti in mare. Le due aree in questione risultano però separate da una carreggiata ad un senso di marcia, mentre un altra carreggiata, anch'essa ad unico senso di marcia divide le due aree dall'ingresso di via Roma, attuale zona pedonale. A questo proposito si è pensato di mantenere una sola carreggiata, che diventa così a doppio senso di marcia, in modo da ampliare l'area pedonale attorno alla torre di Carlo V e di avere di conseguenza un unica carreggiata che divida questa dalla via Roma, adeguandola con dei sistemi che facciano rallentare i flussi viari. Anche in questo caso si è scelto di porre attenzione al flusso pedonale con dei percorsi in sicurezza a raso.


Lungo il molo di Ponente è stato ipotizzato, invece, un porticciolo turistico  con tutti i servizi necessari quali parcheggio e tutte le attrezzature per l'assistenza ed il rifornimento di carburante, di acqua potabile e di generi alimentari per i rifornimenti di bordo. Attualmente, infatti, sullo stesso specchio d'acqua, un grande numero di piccole imbarcazioni vengono ancorate a delle boe e l'unico modo per raggiungerle è costituito da un servizio di trasbordo.


Mobilità sostenibile costiera


Un ultimo intervento riguardala connessione tra  il sistema centro storico-porto con la zona balneare ad ovest, con il progetto di un percorso ciclopedonale che arrivi alla Villa Romana e la realizzazione di alcuni varchi lungo la zona di Marinella. Il fine è quello di incrementare la fruizione di tale area sotto utilizzata. Un altro percorso ciclo-pedonale verso est permetterebbe di arrivare fino alla spiaggia del Kaos.


Lo scopo di tali percorsi è quello di separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli. Essi, proprio per la maggiore sicurezza dei ciclisti, svolgono anche il ruolo di strumento per lo spostamento di quote di mobilità dal mezzo motorizzato privato alla bicicletta, riducendo in tal modo congestione e inquinamento.

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    Project details
    • Year 2014
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / Railway Stations / Port Areas / Parking facilities / Adaptive reuse of industrial sites / Multi-purpose Cultural Centres / Theatres / Museums / Concert Halls / Libraries / Trade Fair Centres / Conference Centres / Pavilions / Exhibition Design / Tourist Facilities / Bars/Cafés / Restaurants / Bus Stations / Art Galleries / Exhibitions /Installations / Urban Renewal / River and coastal redevelopment / Marinas / Passenger Terminals / Cycle Paths / Service stations / Book shops / Media Libraries / Building Recovery and Renewal
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