TiranAbuzive | teodora bernardi

ampliamento della Galleria Nazionale di Tirana Tirana / Albania

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Da sempre il Museo ha tre principali funzioni: CONSERVA, STUDIA e MOSTRA le opere d’arte. In questo progetto si propone un Museo di Arte Moderna e Contemporanea con altre funzioni aggiunte: OSSERVATORIO, PROMOTORE e RICERCATORE.


Il museo che ho scelto per sviluppare il mio progetto è la Galleria Nazionale di Tirana. La decisione è dovuta alle caratteristiche della città: è rinata dalla sue ceneri attraverso il progetto urbanistico-artistico del sindaco-artista Edi Rama “datemi i colori!”. Appena eletto sindaco ha riqualificato Tirana facendo dipingere le facciate dei suoi edifici comunisti e abusivi da artisti provenienti da tutto il mondo.


La grandezza dell’intervento di Rama sta senz’altro nella semplicità dell’azione sistematica che si è propagata nella città, nonostante stesse affrontando un problema estremamente complesso e radicato. Dopo di esso si sono avviati molti meccanismi di ricostruzione, oggi estremamente tangibili. Attarverso la Galleria Nazionale si può scoprire ogni evento e intervento artistico, ovunque esso sia, qualsiasi sia l’ente culturale che lo promuove. Diventa quindi un Museo Nazionale che porta avanti la riflessione del sindaco Edi Rama su Tirana: riprendendo la sua natura di città spontanea in cui al posto dello sviluppo abusivo di edifici vi è uno sviluppo “abusivo” di arte. Il nuovo Museo è apparentemente casuale, improvviso, si moltiplica esponenzialmente e si nutre della città, come un parassita. Un’azione che ha come cuore pulsante la Galleria Nazionale, le cui vene si diramano in ogni parte del paese, anche le più lontane. Studiando il lavoro di Rama sulla città sono emersi tre concetti chiave da sviluppare anche in questo progetto: RISEMANTIFICAZIONE DELL’ESISTENTE, ESORCIZZAZIONE DELLA PESANTEZZA DELLO SPAZIO, RIABILITAZIONE E RISCATTO. Gli opposti e il contrasto sono gli elementi che caratterizzano Tirana. Dunque per avere una progettazione coerente è necessario lavorare per opposti: geometricamente parlando, ciò che più si allontana al dinamismo dell’esplosione è il cubo. Il cubo è l’oggetto più statico in assoluto, quasi spaesante. Nella sua ambiguità formale ogni orientamento si perde, scompare qualunque possibilità di aggancio mentale. Nel cubo domina la simmetria, non il disequilibrio fra le masse; la staticità, non il movimento; la quiete, non la tensione emotiva. Il tempo del cubo è eterno invece quello dell’esplosione è momentaneo.  Un cubo esplode, dividendosi in vari cubi più piccoli che si disperdono nell’atmosfera contaminandone l’aria. Il cubo è l’arte, la cultura. Una martellata l’ha fatto scoppiare e adesso tutta la città si è “sporcata”. Il tempo del cubo è eterno quindi l’esplosione si è congelata e rimane lì, tangibile ed esplorabile. Il centro dell’evento è il Museo, dalla cui terrazza scatta la scintilla del Big Bang. L’ambiente di TiranAbuzive e della terrazza sono visivamente molto diversi: quest’ultima è il nucleo dello scoppio, dove ancora tutto è cristallino e geometrico. Allontanandosi, i materiali diventano sempre più grezzi, le geometrie confusionarie e i percorsi complessi, fino a diventare idealmente la città stessa.

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    Da sempre il Museo ha tre principali funzioni: CONSERVA, STUDIA e MOSTRA le opere d’arte. In questo progetto si propone un Museo di Arte Moderna e Contemporanea con altre funzioni aggiunte: OSSERVATORIO, PROMOTORE e RICERCATORE. Il museo che ho scelto per sviluppare il mio progetto è la Galleria Nazionale di Tirana. La decisione è dovuta alle caratteristiche della città: è rinata dalla sue ceneri attraverso il progetto urbanistico-artistico del sindaco-artista...

    Project details
    • Status Current works
    • Type Museums / Art Galleries
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