Nuova sede NATO JFC HQ Naples

Lago Patria / Italy / 2012

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La nuova sede NATO JFC HQ Naples


 


Introduzione


Il progetto riguarda il trasferimento del Quartier Generale NATO dell'Europa Meridionale (JFC Naples HQ), dal suo sito storico di Bagnoli ad una nuova area in ambito semi-rurale, nei pressi del Lago di Patria (Giugliano, Napoli).


La localizzazione geografica dell’area prescelta, offerta alla NATO dal Ministero della Difesa, ha costituito l’occasione per una trasformazione epocale dell’assetto morfologico e socio-economico di una zona suburbana fortemente problematica della provincia di Napoli. L’impatto del nuovo insediamento sul territorio di destinazione ha significato e significherà importanti trasformazioni delle reti infrastrutturali interessate: miglioramento e ampliamento della rete stradale di accesso, delle opere di urbanizzazione primarie quali acquedotto, fognature, distribuzione gas ed energia elettrica. Inoltre la nuova infrastruttura comporterà un significativo indotto occupazionale (residenze temporanee, alberghi, ristoranti, servizi), un incremento del valore immobiliare locale, l’arricchimento della dotazione di attrezzature secondarie (scuola internazionale e nuovi impianti sportivi).


Non meno importante è l’opportunità che il trasferimento della sede NATO dalla zona occidentale di Napoli offre in merito al riuso e al cambiamento della destinazione d’uso della vecchia sede, l’ex-Collegio Costanzo Ciano della Gioventù Italiana del Littorio utilizzata dall’Alleanza in modo continuativo dal 1953, aprendo nuove prospettive di trasformazione della stessa città di Napoli.


Inoltre, le dimensioni del nuovo insediamento sono notevoli, con 32 ettari di suolo interessati, suddivisi in un area principale e due aree satelliti poco distanti, 100.000mq di superficie lorda piana, ed una popolazione di oltre 2500 persone.


Per tali motivi il progetto per la nuova sede NATO di Napoli costituisce in primo luogo un atto di fondazione urbana. In questo senso la responsabilità dei progettisti e dei pianificatori, prima ancora che nei confronti del committente, è stata particolarmente sentita verso la comunità territoriale di destinazione. Coerentemente, l’insediamento è stato concepito come un sistema ambientalmente ed economicamente sostenibile.  La gestione avanzata delle acque meteoriche e di scarico e la produzione centralizzata di fluidi caldi e freddi per il sistema di climatizzazione con metodologia district cooling basata sulla generazione notturna di ghiaccio, sono solo alcune fra le misure sostenibili adottate per l’intervento. Altre efficaci misure passive hanno riguardato gli involucri degli edifici, per i quali l’espressione architettonica è stata controllata in stretta associazione con le considerazioni sulla gestione dell’irraggiamento solare. Questi ed altri obiettivi raggiunti fanno del complesso NATO un green building capace di affermarsi come esempio virtuoso sul territorio circostante per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera.   


L’architettura del complesso è nata per rispondere con una forma costruita adeguata a requisiti funzionali molteplici e complessi, come quelli di una piccola città, richiedendo una strategia di progetto che coniugasse una visione ampia e complessiva ad una dedicata alla messa a punto dei singoli luoghi al suo interno. Gli effetti di questo approccio sono continuamente visibili osservando l’architettura degli edifici, che coniuga una intensa molteplicità formale ad una chiara identità generale. L’uso di pochi gruppi di materiali contrastanti fra loro – alluminio, vetro, cemento armato a faccia vista, e cemento rinforzato con fibra di vetro (GFRC) – si ripete per ogni fabbricato, ma secondo proporzioni diverse e adeguate alle singole situazioni. In questo modo, al rigore compatto del Complesso Principale si alterna la configurazione giocosa del Centro Comunitario, che ne mette in luce la finalità ricreativa; alla semplicità tecnica del Centro Manutenzione si alterna la complessità formale del Comando Italiano, che ne rivela la notevole articolazione funzionale e le caratteristiche di alta sostenibilità ambientale.


Gli edifici – ciascuno individualmente - parlano, di se stessi, delle condizioni che li hanno generati, dei propri futuri fruitori e delle ragioni che li hanno materializzati; nel loro insieme parlano della città, della sua natura ineffabile e multiforme e della storia del suo sviluppo quale espressione della cultura e dei tempi. 


 


L’Architettura


Architettura: Clima e Cultura. L’Architettura è largamente influenzata dal Clima e dalla Cultura. Il Clima può influire sull’architettura a livello locale, o a scala continentale, come la Cultura. L’Architettura è l’arte di creare combinazioni coerenti di misure costruttive atte a trasformare l’ambiente attraverso il miglioramento del suo rapporto con il Clima e con la Cultura. L’appropriata relazione con il Clima determina la sostenibilità, quella con la Cultura determina l’espressione architettonica.


L’impianto fondativo dell’insediamento del nuovo Quartier Generale NATO è indissolubilmente legato sia sul piano architettonico che su quello dell’inserimento urbano alle condizioni climatiche ed ambientali del sito di destinazione, così come è il frutto dell’ambiente culturale che lo ha generato. La matrice geometrica di base è basata su una griglia ortogonale generica orientata nella direzione nord nord-ovest / sud sud-est, in parte quale eredità dei tracciati preesistenti, in parte per perseguire la più vantaggiosa esposizione solare nell’ambiente mediterraneo. Sulla griglia di base sono state individuate un certo numero di fasce funzionali, lungo le quali distribuire l’intero programma del complesso. Le fasce hanno larghezze diverse in funzione del programma richiesto.


Il centro del gruppo di campi lineari così definiti è un quadrato, il cuore del Quartier Generale, i cui lati determinano le distanze reciproche (definite anche in funzione dei criteri di sicurezza militare) degli edifici principali. Alla griglia euclidea così rigidamente definita a livello di quartiere, a garanzia di una efficace gestione del programma, è stata poi sovrapposta una rotazione del quadrato centrale, i cui effetti hanno interessato i singoli edifici a scala architettonica, unendo fabbricati distanti anche 70 metri in un rapporto di allineamento e confronto precisamente determinato.


La rotazione genera una pluralità di episodi architettonici che “sovvertono” leggermente il rigore della griglia di fondazione, in analogia alla ineffabilità del fenomeno urbano, ovvero della resistenza delle città a svilupparsi secondo piani rigorosi. Il risultato della varietà e molteplicità della forma costruita così generata è un ambiente vibrante, stimolante, e lievemente monumentale.


Gli edifici


 


Il Complesso Principale.


La nuova cittadella è organizzata intorno alle cinque fasce del Complesso Principale, in posizione simbolicamente baricentrica nell'area. Il complesso è composto da 6 corpi che, in sequenza, occupano lo spazio funzionale distribuito sulle fasce secondo due direzioni principali, sovrapposte con una rotazione di 12 gradi. Il risultato è un insieme articolato di blocchi distinti il cui allineamento restituisce una percezione della geometria di base costruita sulle due direzioni. Ciascun blocco è stato dimensionato per corrispondere ad una unità funzionale - una delle agenzie del Quartier Generale - all'interno della logica del piano delle adiacenze e prossimità.


Il vasto edificio principale è in questo modo sganciato dalle possibili implicazioni relative alla sua grande massa, ed assume delle caratteristiche ambientali più urbane e stimolanti per la vita lavorativa quotidiana degli utilizzatori.


L’edificio è costruito con struttura mista: cemento armato per l’interrato e nuclei verticali, e struttura in acciaio per i piani fuori terra. Inoltre, esso rappresenta probabilmente la più vasta struttura civile mai realizzata con totale isolamento simico alla base (con oltre 550 fra isolatori elastomerici e dissipatori di energia), e costituirà per il territorio campano una importante risorsa per la Protezione Civile in caso di calamità naturale.


Una settima fascia lineare attraversa i volumi trasversali del complesso principale. Piuttosto che definire nuovi pieni, questa fascia "negativa" determina lo svuotamento dei piani terra lungo la sua direzione, creando un dispositivo di circolazione e di accesso monodirezionale che costituirà il cuore della vita collettiva del Quartier Generale. Il fulcro di questo sistema è localizzato nell'intorno del Centro Conferenze al piano terra. 


L'articolazione delle fasce e dei corpi del Complesso Principale deriva anche da un accurato studio dell'orientamento solare degli uffici, che ha permesso anche la definizione del sistema di frangisole integrato dai serramenti di facciata.


La circolazione tipica di piano è realizzata nella maggior parte delle sezioni dell’edificio attraverso gallerie illuminate naturalmente dall’alto. Il pavimento del corridoio di distribuzione di ogni piano include una serie di vuoti orizzontali, che consentono all'interno l’interazione visuale fra i quattro livelli. Inoltre, questi elementi permettono la diffusione nel cuore dell'edificio della luce proveniente dall’alto, e sono proporzionati al suo notevole spessore trasversale. L'illuminazione naturale introdotta dall'alto nel cuore dell'edificio e un sistema di illuminazione artificiale a tecnologia LED assicurano una significativa riduzione del fabbisogno di energia elettrica e la riduzione dei costi di manutenzione, contribuendo al contempo alla riduzione delle emissioni in atmosfera.


Attraverso le gallerie, tutte le funzioni di un piano possono essere raggiunte senza attraversare le singole aree di lavoro consentendo ottime condizioni di manutenibilità e riservatezza.


L'insolita larghezza trasversale in pianta delle fasce dell’edificio, e la disponibilità di gallerie di distribuzione aperte verticalmente ed illuminate dall’alto, permettono l’uso estensivo della tipologia di ufficio a spazio aperto (open space). La disponibilità di spazi estesi ed ininterrotti da corridoi centrali di distribuzione, rende questo tipo di organizzazione flessibile ed economica. La flessibilità distributiva è garantita anche dall’uso di canali terminali dell’impianto di aria condizionata di tipo flessibile, che possono facilmente essere riposizionati all’interno di un certo raggio.  


 


Il Centro Comunitario


Ad ovest del complesso principale sorge il Centro Comunitario, la struttura che raccoglie tutti i servizi di supporto alla vita quotidiana del personale AFSOUTH, come ristoranti, negozi, cinema/teatro, banche ed uffici postali e attrezzature sportive. Questa struttura è organizzata su tre piani fuori terra e un livello interrato. I piani sono disposti in modo da consentire la massima esposizione a sud e per formare un prisma diagonale “scalettato”, sul quale è posizionata una griglia inclinata basata sulla retta congiungente i vertici dei singoli piani. L’effetto finale di questa sovrapposizione ha un carattere ludico manifestando la natura ricreativa dell’edificio. La struttura dell’impianto è principalmente in cemento armato, con l’eccezione dei settori a nord e sud dell’edificio, che hanno richiesto strutture a grande luce, rispettivamente per un campo di basket al coperto e per l’Auditorium/teatro. Queste sezioni sono costruite in acciaio.


 


Il Comando Italiano


A sud del Centro Comunitario è ubicato il terzo edificio per dimensioni del QG: il Comando Italiano. Costituito da 3 corpi separati interconnessi da un percorso pedonale aereo continuo integrato nella circolazione principale e funzionante da spina distributiva. L’edificio si caratterizza, oltre che per la significativa articolazione morfologica, anche per la sua alta sostenibilità energetico-ambientale. Per gran parte dell’edificio infatti si è scelto di non utilizzare aria condizionata sviluppando un sistema di ventilazione naturale coadiuvato da grandi schermature solari di copertura, rendendo gli oneri gestionali estremamente sostenibili e riducendo drasticamente le emissioni in atmosfera.


 


Altri edifici


Oltre al Complesso Principale ed al Centro Comunitario, il programma ha incluso la realizzazione di una centrale termica a servizio dell'intera area, edifici di supporto tecnico-manutentivo, un centro per conferenze stampa ed alcune aree destinate alle comunicazioni. Inoltre, sono previsti alcuni edifici specifici a servizio di diverse nazioni necessitanti di spazio di supporto alla propria comunità impiegata presso il Quartier Generale.


 


 

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    Project details
    • Year 2012
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2012
    • Main structure Steel
    • Client North Atlantic Treaty Organization (NATO)
    • Contractor Società per le Condotte d'Acqua SpA
    • Cost 180.000.000,00
    • Status Completed works
    • Type Government and institutional buildings / Parking facilities / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Office Buildings / Corporate Headquarters / Concert Halls / Conference Centres / Shopping Malls / Sports Centres / Swimming Pools / Fitness Centres / Sports Facilities / Bars/Cafés / Restaurants / Private clubs/recreation centres / Warehouses
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