Scuola media di via Millio 42

3° premio del Concorso per la Demolizione e ricostruzione della Scuola media di via Millio 42 - Torino Turin / Italy / 2006

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STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE

Vengono di seguito elencate le condizioni che consentono un miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del contesto territoriale, attraverso la realizzazione della scuola:

1. STUDIO DEI PREVEDIBILI EFFETTI DELLA REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO SULLE COMPONENTI AMBIENTALI E SULLA SALUTE DEI CITTADINI.
ILLUSTRAZIONE, IN FUNZIONE DELLA MINIMIZZAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE, DELLE RAGIONI DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE PRESCELTA.


Tutta la struttura è stata progettata nel rispetto delle tecnologie previste dalla bioarchitettura, ponendo particolare attenzione alle “architetture sostenibili” nel rispetto del contenimento energetico e con l’impiego di tecnologie alternative.

Particolare attenzione è stata dedicata all’inserimento e all’orientamento dell’intero complesso edilizio rispetto all’area circostante, in modo da creare:
- a nord un ampio corridoio verde attrezzato con un campo di pallavolo all’aperto e elementi di arredo urbano, visibile con un buon effetto prospettico dai giardini e dalle palazzine residenziali di via Malta;
- a sud-est l’inserimento di uno spazio di aggregazione aperto verso il quartiere cirsostante, finalizzato, come già spiegato, a catalizzare la curiosità della cittadinanza verso il nuovo polo scolastico;
- a est l’inserimento di un giardino a terrazzamenti e il mantenimento di 4 alberi ad alto fusto, aventi il ruolo di mascherare i muri di confine del complesso residenziale di sette piani di via Osasco e dei bassofabbricati limitrofi;

Per quanto riguarda l’aspetto didattico legato al verde, tutti i percorsi sono stati studiati nell’ottica psico-pedagogica di un grande laboratorio di botanica, collegato virtualmente a quello presente sul terrazzo del primo piano, dove i ragazzi possano imparare nozioni sulle essenze arbore e sulla floricoltura, in maniera più ludica e meno convenzionale (Imparare dalla natura).


2. SCELTE TECNICHE E TECNOLOGICHE ADOTTATE PER SODDISFARE I REQUISITI DI BENESSERE AMBIENTALE, USO RAZIONALE DELLE RISORSE CLIMATICHE ED ENERGETICHE, FUNZIONALITÀ DI SPAZI E ATTREZZATURE, USO RAZIONALE DELLE RISORSE IDRICHE

“Quello dell’archittetto è un mestiere d’avventura: un mestiere di frontiera, in bilico tra arte e scienza, al confine tra invenzione e memoria, sospeso tra il coraggio della modernità e la prudenza della tradizione “(...)” cfr. Arch. Renzo Piano”.
Su questo principio si è basato l’approccio progettuale del nostro gruppo di lavoro, che sul piano dell’innovazione tecnologica ha cercato di risolvere le contraddizioni che ancora oggi esistono tra la concezione più tradizionale dell’edificio, inteso nel suo insieme compositivo, e la concezione classica degli impianti, intesi come soluzioni standard accessorie variamente combinate. Tale progettazione tecnologicamente consapevole, evidenzia come solo una considerazione globale e interdisciplinare del progetto architettonico consenta di gestire il progetto, e la conseguente fase realizzativa, garantendo la qualità del risultato non solo in termini estetici ma anche sotto il profilo prestazionale ed economico-ambientale.
La prima scelta che ha seguito i dettami dell’ecosostenibilità definiti in ambito edilizio durante il “Vertice sul Pianeta Terra” di Rio de Janeiro del 1992, è stato quello di utilizzare l’acciaio come materiale strutturale per l’intero edificio.

Questa scelta deriva dal fatto che questo materiale è caratterizzato dai seguenti requisiti:
- facile reperibilità per le sue caratteristiche magnetiche;
- illimitatamente riciclabile;
- ciclo di vita favorevole consentendo la realizzazione di costruzioni esemplari in termini di architettura sostenibile;
- ottime caratteristiche meccaniche e prestazionali, in particolare per la risoluzione di problemi sismici, garantendo alti standard di sicurezza e protezione delle persone;
- facilità di trasporto e montaggio degli elementi abbattendo drasticamente i tempi di apertura del cantiere e conseguentemente gli sprechi energetici e di risorse da essi derivanti:
- materiale usualmente utilizzato in edilizia se si pensa che oggi il 45% dell’acciaio prodotto nel mondo è utilizzato in questo campo (circa 500 milioni di tonnellate l’anno).

Il secondo aspetto analizzato a fondo in questo progetto è stato quello dello studio del soleggiamento e della diffusione della luce naturale all’interno dell’edificio, anche grazie alla realizzazione del modello tridimensionale che, con lo specifico software, ci ha permesso di controllare l’esposizione solare durante tutti i periodi dell’anno, dimensionando conseguentemente:
- le strutture frangisole;
- i pozzi di luce per l’illuminazione naturale interna del blocco didattica e del corpo distributivo. Al fine di rendere più gradevole all’utente la permanenza interna all’edificio e rendere più ariose e piacevoli le aree interne di aggregazione, si è ritenuto opportuno realizzare “pozzi di luce” in corrispondenza delle zone di connettivo dedicate all’aggregazione negli intervalli. Tali “pozzi di luce”, ancorché coreografici, possono rappresentare, con la sola delimitazione con ringhiere, suggestioni pericolose per soggetti “deboli”. Per ovviare perciò a tale (remota) condizione di pericolosità, abbiamo previsto una barriera “non visibile” in pannelli di plexiglass di diversa coloritura in aderenza al bordo interno dei vuoti sporgente inferiormente al tetto del piano inferiore di circa 60 cmt e superiormente di circa 200 cmt, simulante in modo stilizzato nella parte superiore lo sky-line della catena alpina piemontese. Tali barrire saranno ripetute ad ogni piano anche per l’affaccio sulla scala di unione dei vari connettivi nel corpo centrale;
- il corretto posizionamento delle nuove essenze arboree;
- le strutture fotovoltaiche sovrastanti il tetto;

Il terzo aspetto è ispirato dalla scelta di adottare un sistema di muratura composto da: parete esterna di blocchetti di calcestruzzo vibrocompressi, camera d’aria, isolante di fibra cellulosica e strato interno di mattoni forati in laterizio a garanzia di un benessere igrotermico per gli utenti, evitando la formazione di umidità superficiale e di condensa.
Inoltre la scelta di speciali intonaci; pitture e controsoffittature fonoassorbenti limiteranno i disagi dovuti alla riverberazione sonora, in particolare nei locali ampi come gli ambienti collettivi e gli spazi di collegamento dell’edificio, dove la riverberazione può essere particolarmente fastidiosa;

Il quarto aspetto è stato incentrato su di un uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche per garantire una riduzione del consumo energetico dell’edificio. In particolare:
- aver pensato ad un edificio allacciato alla rete di teleriscaldamento;
- utilizzo di stringhe di celle fotovoltaiche sulla copertura dell’edificio. Poichè la cella solare, è in grado di trasformare in energia elettrica solo una parte dell’energia solare incidente (per le celle commerciali al silicio, l’efficienza di conversione è in genere compresa tra il 12% e il 17%), al dispositivo è stato necessario associare un dispositivo di accumulo costituito da batterie elettrochimiche. Il sistema fotovoltaico genera energia nelle ore centrali della giornata e l’energia in eccesso viene accumulata per poi essere resa disponibile all’utenza nelle altre ore e durante la notte;
- possibilità dell’utilizzo estivo dei pannelli radianti, sistema fondamentale del riscaldamento invernale, per rinfrescare in maniera naturale gli ambienti interni della scuola, convogliando all’interno del circuito acqua fredda proveniente dalle cisterne di accumulo dell’acqua piovana raffreddata a sua volta da un impianto frigorifero alimentato dalle celle fotovoltaiche.

Il quinto aspetto riguarda l’uso razionale delle risorse idriche attraverso l’impiego di dispositivi tecnici da applicare all’impianto idrico-sanitario, per ridurre gli sprechi di acqua potabile:

- la captazione, l’accumulo filtrazione e rilancio delle acque meteoriche per usi compatibili;
- utilizzo di vaschette di cacciata dell’acqua a doppio scompartimento a flusso differenziato, alimentate dalle alle cisterne di riserva delle acque piovane.

Il sesto e ultimo aspetto è stato quello di pensare a un edificio ecosostenibile che possa diventare un laboratorio di educazione all’ambiente “dal vivo” per diffondere un nuovo modello di comunità dove gli studenti e gli insegnanti diventano soggetti attivi e responsabili. L’edificio è stato perciò concepito quasi come un science center, dove gli exibit atti alla divulgazione scientifica sono rappresentati dagli elementi costruttivi costituenti la scuola e opportunamente illustrati tramite dei cartelloni esplicativi. Pertanto lo stimolo della curiosità dei ragazzi verso l’architettura, l’ingegneria e la tecnologia, presente all’interno della propria scuola favoriscono l’apprendimento di concetti scientifici complessi, attraverso l’osservazione diretta di fenomeni fisici quali il soleggiamento, l’idraulica o la produzione di energia solare.

Inoltre questa palestra della tecnologia, magistralmente rappresentata soprattutto dagli spazi sottotetto, può essere un punto di riferimento professionale anche per i tecnici del settore e un’opportunità di ricerca e sviluppo con conseguente organizzazione di mostre e convegni in loco (corpo di distribuzione centrale a “ventaglio” e aula magna adiacente).
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    Project details
    • Year 2006
    • Client Comune di Torino
    • Status Competition works
    • Type Schools/Institutes
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