serbatoio teleriscaldamento | maurizio zamboni

REGGIO EMILIA / Italy / 2003

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La città di Reggio Emilia è servita da una rete di teleriscaldamento diffusa in tutto il territorio urbano ed alimentata da una centrale di produzione di acqua surriscaldata situata a Nord-Ovest del centro in località Cavazzoli. La produzione è integrata da tre impianti di integrazione di quartiere situati nella parte Sud della città e dall’inceneritore di rifiuti solidi urbani di via dei Gonzaga.
La rete è attualmente molto sviluppata nella parte Sud della città, mentre a Nord si è estesa solo recentemente a seguito del forte sviluppo della zona compresa tra il centro storico e l’autostrada A1, mentre il collegamento tra le ramificazioni estreme ad Est, che garantirà una migliore integrazione del sistema, non è ancora realizzato ma lo sarà prossimamente in relazione allo sviluppo del polo universitario e di servizi di S. Lazzaro.
Per quanto riguarda il rapporto produzione-domanda esiste uno scarto nei periodi e nelle ore di massima richiesta; questo divario verrà colmato con la costruzione del nuovo impianto di cogenerazione previsto presso la centrale di Cavazzoli.
Resta comunque il problema dello sviluppo crescente della domanda di allacciamento al teleriscaldamento per i prossimi anni; questa situazione potrebbe di nuovo comportare uno scarto tra produzione e domanda, soprattutto nelle ore di massima richiesta di calore. In ogni caso per garantire una riserva di acqua surriscaldata per la parte della città più lontana dalla centrale e dagli impianti di quartiere l’AGAC ha deciso di realizzare un serbatoio di accumulo del teleriscaldamento nella zona Nord-Est della città.
La capacità del serbatoio per svolgere la funzione di accumulo di calore in modo significativo deve essere compresa tra 1,5 e 2,0 milioni di litri di acqua surriscaldata.
L’AGAC dispone attualmente nella sede di via Gastinelli di 12 serbatoi in acciaio che svolgevano la medesima funzione di accumulo per la rete del gas metano negli anni in cui la SNAM non riusciva a garantire la continuità della fornitura; poiché oggi il problema dell’accumulo dei gas non esiste più, si è deciso di riutilizzare i serbatoi per la nuova funzione di accumulo acqua.
I 12 serbatoi (di cui si è verificata la tenuta strutturale alle nuove condizioni di esercizio) dovranno essere coibentati, disposti verticalmente e collegati in modo da costituire impiantisticamente un sistema di accumulo unico di complessivi 1800 metri cubi. La zona giudicata ottimale dal punto di vista idraulico ed impiantistico è quella compresa tra la ferrovia Milano-Bologna e via Adua a lato dell’Aeroporto.
Esclusa l’area aeroportuale e quella compresa nelle fasce laterali di rispetto, gli spazi disponibili per un impianto di queste dimensioni si riducono all’area compresa tra lo stabilimento “Reggiane”, la ferrovia e via del Partigiano.
I dodici serbatoi allineati in due file parallele di sei, con le loro passerelle, scale, tubi, valvole, pompe e così via saranno rivestiti di un unico involucro con caratteristiche di semitrasparenza che lascerà intravedere gli interni ma la renderà visivamente un oggetto unitario.
Alla base del corpo dei serbatoi si trovano il locale pompe e la cabina elettrica, racchiusi in un corpo alto circa 4,00 m. integrato con l’involucro che avvolge i serbatoi; questa parte avrà copertura piana con tetto sistemato a verde e sarà racchiusa da pareti e serramenti a loro volta coperti con un involucro semitrasparente dello stesso tipo che andrà a rivestire la struttura dei serbatoi.
L’intera area in cui insisteranno l’impianto, la pista e l’isola ecologica verrà sistemata a verde a costituire un continuo col Parco del Campovolo; attorno al muro di recinzione prefabbricato dell’isola verrà disposta una barriera di verde costituita da cespugli e alberi, da definirsi in sede di progetto definitivo insieme alla sistemazione a verde di tutta l’area compresa tra via del Partigiano, ferrovia e muro delle Officine Reggiane.
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    La città di Reggio Emilia è servita da una rete di teleriscaldamento diffusa in tutto il territorio urbano ed alimentata da una centrale di produzione di acqua surriscaldata situata a Nord-Ovest del centro in località Cavazzoli. La produzione è integrata da tre impianti di integrazione di quartiere situati nella parte Sud della città e dall’inceneritore di rifiuti solidi urbani di via dei Gonzaga.La rete è attualmente molto sviluppata nella parte Sud della città, mentre a Nord si è estesa solo...

    Project details
    • Year 2003
    • Client agac (enìa)
    • Status Current works
    • Type multi-purpose civic centres
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