Concorso di idee per la realizzazione dell'ampliamento del cimitero comunale di Pianello Val Tidone in area archeologica - 4° premio | Emiliano Manari

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Pianello Val Tidone conserva come parti significative della propria storia le vicende legate allo stato vermesco e soprattutto alla figura di Jacopo Dal Verme: questa espressione alta del proprio passato potrebbe ora essere arricchita da nuove conoscenze più remote. Infatti oltre alle emergenze monumentali presenti nel centro storico come il castello e la parrocchiale, potrebbe dunque aggiungersi il sito del cimitero comunale non soltanto per la presenza dei resti archeologici ma anche per la presenza di una nuova sistemazione degli scavi e del nuovo cimitero. Le vicende edilizie del cimitero iniziano negli anni ‘20 con la costruzione del primo recinto monumentale, successivamente ampliato nel 1973; la seconda fase di ampliamento (negli anni ’80-’90) vede il raddoppio del primo impianto che però non fu mai ultimato per il ritrovamento dei ruderi. Il progetto diventa il catalizzatore capace di mettere assieme, le diverse architetture di varie epoche. Oggi si possono visitare i luoghi della memoria individuale (tombe) e collettiva (ruderi) in un unico sito dove sarà presente tra l’altro una nuova struttura contemporanea che dovrà mettersi in gioco rispetto a delle testimonianze antichissime oltre che con l’edificio novecentesco. Il progetto si sviluppa intorno a pochi e semplici elementi che si caricano di significati archetipi: il percorso coperto che conduce con una leggera pendenza verso la collina e, attraverso un varco consente l’accesso al nuovo edificio; l’ampliamento, dalla volumetria semplice ed astratta, ha a sua volta un vuoto interno, una corte interamente lastricata che rappresenta il luogo del silenzio e della riflessione; le scritte sul lastrico marmoreo rimandano a testimonianze letterarie e poetiche sul tema della sepoltura. Una grande croce proietta la sua ombra metafisica sul selciato. Sui tre lati della corte un “velario” in lastre di vetro oniciato o alabastrino delimita le gallerie cimiteriali modulando la luce interna, consentendo anche l’aerazione di tali spazi. Una “finestra” si apre verso il panorama collinare inquadrando la Rocca d’Olgisio, monumento pianellese per eccellenza. Dalla corte lastricata si può accedere ad una passerella in aggetto, una sorta di balcone con affaccio panoramico sugli scavi. I reperti archeologici ricadono quasi interamente all’interno dell’area sistemata a prato; il loro perimetro, ancora incerto, potrebbe essere disegnato da siepi basse entro le quali i reperti, leggermente affioranti dal terreno , possono essere conservati all’aperto prevedendo gli opportuni interventi conservativi. L’elemento unificante del progetto capace di tenere assieme l’ampliamento, gli scavi e la preesistenza è un grande vuoto, uno spazio verde sistemato a prato che sviluppandosi in tutta la lunghezza del cimitero funge anche da misuratore dello spazio prospettico. Il prato è attraversato trasversalmente da un portico leggero, con copertura vetrata sostenuta da esili pilastri d’acciaio; questo percorso ricuce funzionalmente l’impianto del terzo cortile rimasto incompiuto e funge da innesto per il percorso verso il nuovo cimitero senza interrompere la continuità del prato. Il percorso coperto a sua volta diventa “ponte” tra vecchio e nuovo cimitero; esso è legato al terreno circostante e ne segue le variazioni altimetriche in relazione alla configurazione che assumeranno gli scavi. È possibile ovviamente accedere all’ampliamento anche da altri punti del complesso sfruttando dei percorsi nel verde che si innestano al cammino coperto. L’area antistante l’ingresso del cimitero attuale viene perimetrata da un muro basso che la separa idealmente dalla strada per restituirla alla zona monumentale; viene così a crearsi un giardino alberato di uso pubblico ma riparato, dove è più consono sostare durante la celebrazione di riti funebri. Si crea così un unico ingresso dalla strada. Questo spazio valorizza anche le due chiesette gemelle. È previsto anche un ampio piazzale con parcheggio nell’aera posta davanti al complesso cimiteriale

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    Pianello Val Tidone conserva come parti significative della propria storia le vicende legate allo stato vermesco e soprattutto alla figura di Jacopo Dal Verme: questa espressione alta del proprio passato potrebbe ora essere arricchita da nuove conoscenze più remote. Infatti oltre alle emergenze monumentali presenti nel centro storico come il castello e la parrocchiale, potrebbe dunque aggiungersi il sito del cimitero comunale non soltanto per la presenza dei resti archeologici ma anche...

    Project details
    • Year 2003
    • Status Competition works
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