IL CASTELLO DI CARLO V : Scrigno della Citta’ | ottavio lorenzano

Crotone / Italy / 2003

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OBIETTIVI

Obiettivo di Risultato

Realizzazione di aree dedicate alla mobilità pedonale che non individuano solamente “isole” di protezione all’invasione delle automobili, ma che divengono occasioni per porre in relazione risorse comunque presenti in ambito urbano (beni monumentali, archeologici, aree e spazi aperti, ecc.) attraverso la ri-qualificazione di spazi verdi e di aree di sosta del visitatore-osservatore.

Creazione di percorsi tematici iconografici che rievocando la storia della città si identificano come “luoghi della memoria” e propulsori della sua immagine.


Obiettivo Globale
 
Identificazione del castello come immagine forte, Icona preziosa della città di Crotone da “vendere” nel mondo.

Il castello e le zone adiacenti considerate come punti di partenza per avviare la valorizzazione culturale che funga da volano dello sviluppo del Sistema Crotone.

STATO DI FATTO 
A cominciare dal suo ingresso attraverso la rampa che lambisce la Torre Comandante, da un lato, e la Caserma Campana dall'altro, il colpo d'occhio che si offre al visitatore della fortezza Aragonese (meglio conosciuta col nome di "Castello di Carlo V", sovrano dell'impero - nel XVI secolo - "sul quale non tramonta mai il sole") è una spianata in fuga verso l'orizzonte del mare: un colpo d'occhio profondo ma non suggestivo; o, altrimenti, il suo sguardo è distratto dallo scenario esterno - dei brutti palazzoni che fanno da contraltare al Bastione - piuttosto che concentrato sulle nude vestigia interne. E così pure, i sei cannoni sistemati a raggera sull'alzata della Torre Comandante, danno più una sensazione di ammennicolo, di aggiunta posticcia, che non quella dell'oggetto coerente col resto dell'impianto scenografico (del resto inesistente). Tuttavia, quest'ultimo elemento, tolto dalla sistemazione attuale (contraddittoria, di disturbo) e riutilizzato opportunamente, come si spiegherà più avanti, può rappresentare un valido spunto da cui partire per quello che defineremo qui un percorso pedonale "tematico" attraverso alcuni spezzoni di storia cittadina.
Più avanti, dalla piazza d'armi si passa ai camminamenti del Bastione a pianta pentagonale denominato "S. Giacomo" (spoglio anch'esso), al quale sarà possibile accedere anche dal percorso esterno attraverso l'uscita segreta "setteporte" sita nell‘ Orto Candela. Dal "S. Giacomo" si passa quindi agli spalti merlati delle mura a Nord, sopra l'Orto sottostante, e del Bastione "S. Caterina" (nudo anch'esso) che terminano la loro corsa poco
prima del Torrionetto. Rimane infine un tratto di muro merlato che, con la Torre Aiutante e la Caserma Sottocampana (oggi Museo Civico), chiude la cinta muraria. All'interno di questo perimetro, tranne il restauro del Bastione "S. Caterina" (afflitto da una persistente umidità), la poco convincente realizzazione di un minuscolo anfiteatro in blocchetti di tufo ed il boschetto sacro appena piantato, non esiste altro: tutto è abbandonato ad un avvilente scadimento dovuto a lentezze ed incuria. Eppure, esiste oggi uno strumento, peraltro già sperimentato efficacemente in alcune realizzazioni cittadine, che è quello dei Pic Urban 2, il quale ci consente d'intervenire su questo splendido sito dalle enormi potenzialità economico-turistiche e socio-culturali. Il nostro obiettivo è dunque quello di recuperare ad una maggiore fruizione sociale e turistica e ad una più attiva funzione culturale l'area superficiale interna e alcune zone adiacenti la struttura fortificata sopra descritta (Orto Candela).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Da quel che appare di primo acchito, gli elementi ci sono tutti per un'operazione di ricostruzione scenografica, oltre che architettonica ed edile, di più efficace impatto dal punto di vista del godimento estetico del visitatore e, d'altro canto, di maggior rilievo per un'offerta culturale più aperta e variegata. Avevamo accennato prima ad una utilizzazione più coerente delle sei bombarde sistemate attualmente sulla Torre Comandante. Tali pezzi da fuoco sono, per fattura e funzione, adeguati all'introduzione del visitatore nel giusto quadro storico in cui la fortezza Aragonese è stata rimodellata e infine lasciata. Per avere un'idea adeguata del progetto di un percorso pedonale tematico interno/esterno al Castello, occorre pensare - per sgomberare il campo da possibili confusioni - alla storia di un popolo come all'era geologica della Terra conoscibile dalle sue stratificazioni: periodi, epoche ed età che possono essere prese a sé nell'analisi di particolari momenti rappresentativi dell'identità di una data civiltà, di una data nazione, di una certa stirpe. Sono insomma come le tessere di un mosaico che, estrapolate dal quadro compiuto ed osservate nella loro specificità, ci raccontano alcune tappe di quel lungo cammino evolutivo (o involutivo) della città. Nel nostro caso, perciò, non si tratta dell'accozzamento di elementi eterogenei, per fare solo un po' di bric-à-brac, o della giustapposizione di materiali tematici senza alcuna subordinazione logica ad un'unità storica sottintesa.
Potremmo quasi dire: un "Album di immagini" della polis magnogreca, dell'urbe romana e del Regno dei Viceré letto attraverso la lente d'ingrandimento della fortezza Aragonese, intesa come MARCATORE D’IDENTITA’ DELLA CULTURA CROTONESE.
Il percorso, che si dipana attraverso scorci di storia figurata, comincerà dalla spianata (piazza d'armi), ubicata tra la Torre Comandante e il Bastione S. Giacomo, per chi entra da Piazza Castello; oppure dal Bastione S. Giacomo per chi viene dal basso del circuito esterno. Pertanto, uno dei percorsi tematici avrà un andamento cronologico regressivo (dal XVI secolo del periodo spagnolo il visitatore passerà al 68-69 ca (fondazione di colonie di cittadini romani a Crotone) del periodo romano, e finirà col 750-550 dell'evo magnogreco (si racconta che Numa Pompilio apprendesse da Pitagora le leggi poi date a Roma). Viceversa, l'altro percorso avrà un andamento cronologico progressivo per i visitatori che dalle Setteporte e dal Bastione S. Giacomo prendono la via del Bosco Sacro.
Fin qui le scenografie, (istantanee) di alcuni momenti di storia cittadina; ma poi, avventurandosi nei locali inferiori del Bastione S. Giacomo, il visitatore, oltre al godimento di un passaggio assai suggestivo in alcuni meandri del Castello (arredati sobriamente con panoplie, orci, torce, ecc.), troverà la piacevole sorpresa di una passeggiata distensiva che dal giardino botanico (giardino di Hera), situato sul terrapieno interno alle mura del castello, lo condurrà al giardino terrazzato detto "Orto Candela", accessibile dall'uscita segreta "Setteporte" (per chi scende) o dal parcheggio (per chi sale). Le Caserme Campana e Sottocampana costituiscono, in più, un arrichimento del percorso con il Museo Civico ed una Pinacoteca -Emeroteca (al posto dell'attuale biblioteca) aperti ai visitatori.

Dott. Giuseppe Pantisano
Ing. Ottavio Lorenzano

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    Project details
    • Year 2003
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Town Halls / Urban development plans / Restoration of old town centres / Landscape/territorial planning / Feasibility Studies / Multi-purpose Cultural Centres / Museums / Theme Parks, Zoos / Archaeological Areas / Lighting Design / Graphic Design / Art Galleries
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