International Architecture New Delhi | Secondo Posto | Scannella Architects

Sostenibilità significa anche riuso, riciclo, in questo caso il riuso di un contesto prima rurale ora quasi urbano dove un’antica struttura padronale diventa un centro congressi  e meeting d’eccellenza, attraverso un restauro attento abbinato a una reinterpretazione dei suoi  elementi caratterizzanti e all’uso di materiali e tecnologie responsabili.

Masterplan e urbanistica - Restauro dell'edificio storico

Il nostro studio si è occupato del restauro, rifunzionalizzazione degli edifici storici, del coordinamento e del Master Plan dell'intero insediamento.

In esso erano previste diverse operazioni, tutte tendenti alla realizzazione di un parco botanico privato, ciascuna con proprie peculiarità anche di carattere urbanistico. Il compito era di armonizzare gli interventi sul piano dei raccordi estetico-funzionali e su quello della fattibilità urbanistica. Dal punto di vista formale era necessario garantire il raccordo tra le varie parti ciascuna affidata a un diverso studio. Le sistemazioni esterne, pur progettate a tre mani, sono state capaci di individuare un sistema di relazioni, determinando un "paesaggio" interno, capace di dare sensazioni e atmosfere diverse e coordinate. Per quanto riguarda il restauro del fabbricato storico, (fine’800, inizi’900) la nuova destinazione poneva il quesito della relazione tra le nuove funzioni e il mantenimento delle caratteristiche tipologiche, considerate un “valore”. Attraverso un’analisi critica degli elementi costruttivi e decorativi, si sono riportati alla luce gli elementi originali reinterpretati e riutilizzati  in chiave contemporanea, per esempio la ringhiera della nuova scala e la vela di collegamento tra i diversi corpi di fabbrica. Il corpo palmento e cantina, più antico, è stata restaurato conservando gli elementi originari (vasche di decantazione e sistema di canalizzazione) sottolineati da protezioni in vetro che ne rendono trasparente l’impianto funzionale. La corte esterna presenta una pavimentazione in ghiaia bianca e cemento lavato  racchiusa in grandi riquadri determinati da lastre in pietra di Comiso, evidenziati dal sistema di illuminazione a quasi totale scomparsa, con una precisa scenografia luminosa. Mantenuto inalterato l'accesso originario, per i nuovi sono stati realizzati due cancelli in corten costituiti da un doppio foglio di lamiera tagliata al laser secondo un disegno a “rami” nei quali gli intrecci sono resi spazialmente attraverso il distanziamento delle lamiere.