Riqualificazione architettonica e urbana di Santa Cesarea Terme | Gianluca Aresta

Aggiornamento tipo-morfologico dell'architettura: modelli urbani e architettura termale nei paesi del mediterraneo Santa Cesarea / Italy / 2007

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Riqualificazione architettonica e urbana di Santa Cesarea Terme e studio di nuovi modelli insediativi ad uso termale e/o turistico

A carattere generale la nostra proposta progettuale consiste nel creare nella peseudo-stratigrafia funzionale della città di Santa Cesarea Terme, che si configura secondo l’andamento altimetrico del suolo, un percorso a forte valenza paesaggistica, quindi a “basso impatto”, che adagiandosi alle curve orografiche crei un collegamento trasversale tra la parte bassa dell’aggregato urbano e la parte più alta contigua alla Pineta dove sarà localizzato il nuovo edificio termale.
Tutti gli elementi paesaggistici preesistenti vengono a fondersi con i nuovi creando un sistema più complesso di aree variamente trattate.
Si parte cosi dal giardino all’italiana presente alle spalle dell’Albergo Palazzo connettendolo ad una serie di spazi pubblici – piazze a diverse quote – poste alle spalle dell’edificio Tamborrino che al contempo ci permettono di collegare la quota della strada sottostante (via Roma) a quella superiore del giardino e di lasciare un vuoto dietro il Tamborrino rafforzando l’immagine attuale di questo poderoso volume quasi sul mare isolato su tutti i suoi lati incorniciato nel paesaggio.
Cerniera di questo primo tratto del percorso è l’edificio – serra dell’orto botanico posto nella sua parte posteriore e che si estende con la sua organizzazione geometrica distribuita su diverse quote fino a sfumare nel giardino all’italiana preesistente da un lato e nell’edificio per spettacoli all’aperto dall’altra.
Quest’ultimo rappresenta un ulteriore nodo del percorso da noi disegnato e segna una rotazione dello stesso che a questa quota interseca il sistema carrabile inserito ex –novo nel progetto.
Con la medesima filosofia di adagiamento alla morfologia del terreno il percorso offre da questo punto in poi tutta una serie di scenari differenti realizzati attraverso l’impiego di varie essenze, con bassa, media o alta densità, necessarie per caratterizzare, quasi secondo delle specializzazioni, la foresta (che va ad integrarsi con le essenze della Pineta preesistente) gli agrumeti, il giardino secco e quello delle acque.
L’estensione di questi sistemi verdi è assai vasta, è più o meno definita per marcare questo aspetto di compromissione tra esistente e progetto, e trova la sua culminazione nel nuovo complesso termale, che si radica in maniera semi – ipogea sul crinale delle curve di livello, ed è puntualmente permiabile allo stesso.
Di fronte ad un “paesaggio urbano” così particolare e atipico per quest’area caratterizzato per la presenza di manufatti fortemente identificabili per le loro dimensioni, talvolta fuori scala, ci siamo posti in un’ottica reinterpretativa che lavorasse su edifici che in maniera pacata si inserissero in questa consolidata immagine urbana riconducendoli comunque alla logica del volume definito, quasi puro e privo di qualsiasi ulteriore aggettivazione.
Nel relazionarsi alla morfologia del suolo la dove è stato possibile si è proceduto ad uno scavo realizzando architetture ipogee e semi – ipogee conformandosi, esternamente, alla maniera rilevata di conformarsi al profilo frastagliato della roccia ( il nuovo edificio termale e l’edifico per spettacoli all’aperto), in altri casi invece si è operato creando dei veri e propri sbancamenti ai quali fare aderire i nuovi edifici che nel sistema delle coperture riproducessero artificialmente il profilo del terreno ( è il caso della serra).
Da un punto di vista tipologico – compositivo ci è sembrato appropriato affrontare e dare una risposta al tema dicotomico tra lo spirito delle internità, quindi le pecularieta degli spazi interni agli edifici, e l’immagine esterna che l’architetture stesse palesavano nel paesaggio.
E’ chiaro che questo tema è stato trattato differentemente a seconda dell’edificio di progetto e trova forse la sua maggiore enfasi nel progetto del nuovo complesso termale. Tutta la ricerca condotta nel lavoro di tesi ci ha portato ad analizzare la tipologia termale traendo da questa una serie di invarianti spaziali che costruivano, per noi, una condizione di necessita per la composizione e la scansione degli spazi ricollegandolo e fondendolo al forte rapporto tra essi e l’elemento acqua.
Ecco perché l’impiego di grandi vani voltati che riproducono atmosfere spaziali contemplative tipiche dell’architettura romana ed islamica ma ancora attuali in virtù del conseguimento di un benessere fisico e psichico; ad essi però esternamente, grazie ad una struttura muraria con “doppia fodera”, corrispondono volumi stereometrici che si confrontano con quelli gia presenti nel paesaggio di Santa cesarea Terme.
E’ in questo aspetto fondamentale, nella risposta che noi siamo riusciti a dare alla dicotomia tra spazialità interna ed esterna che risiede la sensibilità autoriale del progetto.
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    Riqualificazione architettonica e urbana di Santa Cesarea Terme e studio di nuovi modelli insediativi ad uso termale e/o turisticoA carattere generale la nostra proposta progettuale consiste nel creare nella peseudo-stratigrafia funzionale della città di Santa Cesarea Terme, che si configura secondo l’andamento altimetrico del suolo, un percorso a forte valenza paesaggistica, quindi a “basso impatto”, che adagiandosi alle curve orografiche crei un collegamento trasversale tra la parte bassa...

    Project details
    • Year 2007
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / Landscape/territorial planning / Swimming Pools / Wellness Facilities/Spas / Leisure Centres
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