CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DEL “PONTE DEL CADENON” – MOBILE – SUL PORTO VECCHIO DEL CENTRO STORICO | Paolo Terramoccia

Lazise / Italy / 2011

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Il progetto si inserisce in un punto assai delicato per la notevole valenza storico architettonica del luogo in oggetto in cui si deve inserire il manufatto richiesto, un ponte pedonale parzialmente mobile al fine di consentire l’accesso al porto a qualsiasi natante.


Il nuovo ponte pedonale è stato pensato in struttura metallica costituita da piastre saldate in modo da costituire una struttura portante scatolare irrigidita e rinforzata da una ringhiera semplice in piastre di acciaio saldate alla sottostante struttura. Lo scheletro metallico così pensato sarà trattato in superficie con vernici neutre a tinte chiare in modo da armonizzare la presenza importante del manufatto con il contesto in cui si inserisce.


La parte pedonale del ponte verrà realizzata in pannelli di vetrocemento formati su misura che daranno un senso di leggerezza e di percorrenza agli spazi di passaggio del ponte stesso.


Innanzi tutto occorre precisare che la geometria del ponte deriva fondamentalmente dalla morfologia del luogo in cui si inserisce, infatti tutte le direttrici costitutive della forma derivano dalle presenze consolidate del tessuto urbano, quali l’edificio della Dogana, la geometria dell’imbocco del porto, l’andamento delle vie pubbliche e dei pontili.


Il ponte, infatti, si sviluppa lungo due direttrici fondamentali: la prima dettata dal canale di ingresso al porto e la seconda dal lato del lungolago prospiciente l’edificio storico della Dogana. Si è deciso di utilizzare questi due punti di riferimento in modo da poter sviluppare in lunghezza il ponte al fine di ottenere due settori inclinati (lunghi 24 metri), praticamente simmetrici, con una pendenza inferiore al 5% al fine di consentire una corretta percorribilità a chiunque, rendendo la struttura perfettamente a norma in materia di superamento di barriere architettoniche.


Il ponte si articola fondamentalmente in due settori: uno fisso, adiacente a via Fontana, e uno mobile, lungo il fronte della Dogana.


Il settore fisso è stato pensato come un manufatto che, con il ponte aperto, presenti un carattere proprio, quasi indipendente dal resto della struttura, e che abbia la funzione di belvedere verso il lago, creando nuovi punti di vista del Garda, sottolineando così quanto precisato nelle motivazioni del vincolo ministeriale.


Tale settore è costituito da una scala posta in corrispondenza del molo di attracco dei battelli, che collega la via pubblica con la parte più alta del ponte, da una rampa inclinata a pendenza costante che consente la percorribilità verso via Fontana e da un pontile collegato al molo (prosecuzione e proiezione geometrica del ponte) posto ad una quota intermedia tra il ponte e il livello massimo del lago.


Analogamente è stato pensato e disegnato il settore mobile del ponte; tale porzione del manufatto deriva essenzialmente dalle direttrici geometriche dettate dalla Dogana e dal lungolago prospiciente. Infatti si è pensato di staccare la struttura vera e propria del ponte dal molo mediante una banchina, realizzata esattamente con gli stessi materiali del ponte, che si configura come proiezione nel lago dell’edificio storico sopraccitato. Da qui il ponte si sviluppa parallelamente al lungolago fino a giungere in culmine in corrispondenza del centro del canale di accesso al porto; qui si riesce al avere un’altezza di circa 2,40 metri tra il pelo dell’acqua (quota media del lago) e l’intradosso della struttura del ponte.


A ponte chiuso, questo settore del ponte, avrà la struttura orizzontale da cui si sale in corrispondenza del centro della nuova banchina prospiciente l’edificio della Dogana, mentre a ponte aperto tale struttura raggiungerà, in modo da allinearsi, l’estremità della banchina stessa, compiendo una traslazione di 7,00 metri.


Si sottolinea inoltre come la configurazione del manufatto stesso è inoltre da considerare come un elemento di mitigazione intrinseco dell’impatto della sua realizzazione. Così come l’utilizzo stesso di colori tenuti e chiari che non contrastino con le preesistenze, non vogliono costituire nuovi elementi di competizione con tutto quanto è già presente in loco.


Analogamente, le strutture di sostegno del ponte nascono dall’acqua come un canneto che sorge per sostenere la nuova opera.


Per quanto riguarda la movimentazione della parte mobile del ponte si è pensato ad un movimento limitato e semplice, per realizzazione e concezione, derivato dalla movimentazione dei carriponte industriali. Infatti il concetto su cui si basa l’apertura del manufatto in oggetto è quello della semplice traslazione longitudinale orizzontale, realizzabile in due modi, con la possibilità di porre i motori per il movimento all’interno della struttura del ponte stesso, immaginandolo come un binario monolitico che scorre sui supporti fissi a terra, oppure installandoli sul fondo del lago con la realizzazione di binari ancorati al suolo su cui far scorrere l’intera struttura. L’apertura del ponte comporta un movimento orizzontale di 7 metri, in modo da lasciare un passaggio libero di accesso al porto di oltre 6 metri, oltre che mantenere in vista i limiti delle banchine esistenti.

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    Il progetto si inserisce in un punto assai delicato per la notevole valenza storico architettonica del luogo in oggetto in cui si deve inserire il manufatto richiesto, un ponte pedonale parzialmente mobile al fine di consentire l’accesso al porto a qualsiasi natante. Il nuovo ponte pedonale è stato pensato in struttura metallica costituita da piastre saldate in modo da costituire una struttura portante scatolare irrigidita e rinforzata da una ringhiera semplice in piastre di...

    Project details
    • Year 2011
    • Main structure Steel
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / River and coastal redevelopment
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