AL PARLAMENTO

Di MARGHERITA TOFFOLON su: http://elenacattaneo.it/ - DATA:15 aprile 2014

In men che non si dica il veneziano Al Parlamento è diventato il punto di ritrovo dei giovani di Cannaregio  e degli universitari dello IUAV, sebbene per raggiungerlo sia necessario arrivare fino alla fine di Fondamenta Savorgan, vicino al ponte dei Tre Archi. Una passeggiata fra terra e acqua che diventa particolarmente piacevole nella bella stagione, quando la meta è segnalata dai tavolini affollati lungo la fondamenta. Al Parlamento è un locale  informale, aperto dalla mattina presto a tarda notte, che per interior design e servizio attira anche tanti stranieri. È un piccolo esempio di rinnovamento in una città che per tanti è sinonimo di staticità. Del bacaro veneziano ha mantenuto i famosi cicchetti (crostini e stuzzichini d‘aperitivo), ma l’ambientazione è completamente diversa.Silvia Simionato & Marina Calcinoni Architetti hanno trasformato un bar demodé in un locale pieno di vita, frizzante come il prosecco che vi è servito. Lo spazio esistente, al piano terra di fronte alla fondamenta, ha assunto una dimensione per un certo verso marinara. Siamo o non siamo a Venezia? Il volume è disegnato da cime (quelle che si usano nei vaporetti) il cui bianco candore  risalta dallo sfondo scuro. Di primo acchito sembra di entrare nella plancia di un veliero con le cime che scendono dal soffitto e dalle pareti. Il progetto è basato su un gioco di luci e di ombre, di cui Venezia è indiscussa maestra. L’atmosfera cambia in base alla luce, che a sua volta si adatta alle diverse esigenze: al mattino per le colazioni crea un’atmosfera calda, dal pomeriggio alla sera viene progressivamente smorzata fino a diventare soffusa per il Dj Set. All’interno del contenitore scuro spiccano i tavolini quadrati con piano in legno chiaro e sedie leggere in plastica di colore scuro per evidenziare la diversità del loro utilizzo. Lo spazio risulta flessibile per poter essere trasformato almeno quattro volte nell’arco della giornata.Tutti gli arredi, tranne le sedie e le lampade, sono stati realizzati su disegno. Il lungo bancone bar è l’elemento statico del progetto eppure tutto ruota attorno ad esso.Un‘apparente contraddizione, ma qui i contrasti sono di casa: pubblico giovane ma manicaretti tipici, arredi contemporanei ma ambientazione d’ispirazione locale. Una formula green per rendere  tributo a Venezia.