Ampliamento della stazione ferroviaria | Andrea Azzanesi

Oltre il viaggio - Beyond the journey Ascoli Piceno / Italy / 2013

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La scelta di intervenire sulla stazione di Ascoli Piceno nasce da tre considerazioni principali: la prima individua la stazione come punto di partenza nel necessario rinnovamento di una vasta area a Nord della stessa, ex sede di un inquinante impianto industriale, finalmente restituita alla città; la seconda, la possibilità di consolidare il ruolo della stazione quale capo-tratta della nuova metropolitana di superficie, a servizio, non solo della città, ma di tutto il territorio della vallata del Tronto; infine la volontà di potenziarne il ruolo, rendendola un vero nodo di scambio plurimodale, come lo sono le moderne stazioni, dotandola di attività commerciali, spazi per la cultura e di relazione.


Il progetto ha dovuto risolvere le difficoltà legate al sito e le esigenze funzionali della tipologia; la volontà di cercare un rapporto con il centro storico, cuore della città, senza però negare il contesto periferico che la ospita, anzi suggerendo un suo possibile sviluppo. L’edificio della vecchia stazione è stato conservato e attorno ad esso è stata costruita la nuova, che mantiene l’orientamento del fabbricato viaggiatori lungo l’asse est-ovest, lo stesso rispetto al quale è orientata la città. Osservando il progetto ad una scala urbana si nota subito come, i corpi di fabbrica della nuova stazione così allungati richiamano le dimensioni di alcuni isolati del centro storico. La nuova stazione è intesa come un frammento di città o un edificio fuori scala in grado di contenerla. Il lungo edificio lineare, interrotto in soli due punti, elemento di separazione e raccordo insieme, come un antico muro custodisce e protegge lo spazio della stazione. All’estremità orientale la fabbrica si interrompe allineandosi con l’angolo della chiesa di San Marcello, testimoniando nuovamente la volontà di dialogare con le preesistenze. Una piazza e una scalinata, spazi di relazione, concludono il nuovo complesso: la piazza, protetta da una copertura sostenuta da pilastri collega le due parti, esistente e nuova, e accoglie i viaggiatori; la scalinata, una gradonata sulla quale sostare e sedersi, consente di raggiunge un belvedere, dal quale osservare la città e il paesaggio circostante. Le misure in alzato dell’edifico esistente hanno suggerito quelle dei nuovi; così l’alternanza di vuoti e pieni diventa la regola generatrice del ritmo ripetuto dei prospetti, interrotto soltanto in corrispondenza del passaggio tangente alla grande scalinata. I nuovi edifici, di un unico piano, restano alla quota dei due corpi laterali della stazione esistente, permettendo all’edifico storico di emergere. In pianta si percepisce la presenza del lungo corridoio, che circonda i tre edifici e ne tiene uniti gli spazi, diventando un grande portico. Percorrendolo lungo il lato sud, troviamo il primo degli spazi commerciali; lungo il lato ovest si può accedere allo lo spazio unico della biglietteria e sala d’attesa degli autobus e del deposito bagagli, filtrato verso l’esterno da un grande ambiente dedicato alla ristorazione; lungo tutto il fronte nord proseguono poi gli altri locali commerciali, ad eccezione del corpo di fabbrica ad est che ospita uno spazio espositivo. Il fabbricato viaggiatori invece, pur continuando ad ospitare le normali attività di supporto diretto al viaggiatore, è stato riorganizzato: biglietteria, sale d’attesa, vendita di giornali e tabacchi, bar e servizi. Il piano superiore invece è dedicato al personale di stazione. L’edificio ad est del fabbricato viaggiatori invece è adibito a deposito e controllo dei locomotori, servizio fin ora essente sulla linea. Trattandosi di una stazione impresenziata non sono necessari locali per il personale addetto al movimento. Lo spazio dei binari infine è coperto da tre pensiline che confluiscono nella copertura della piazza interna. Il nuovo fronte sulla piazza coperta riprende quello della stazione esistente, riproponendone le aperture, ma restando chiuso lungo i binari e aprendosi solo in corrispondenza dei due passaggi che introducono al portico. I materiali sono quelli del luogo: il travertino per rivestimenti murari, la leucite (materiale con il quale si realizzano comunemente i sanpietrini) per la pavimentazione. L’intenzione del progetto è che il viaggiatore colga l’invito della grande scalinata ad incontrare la città e quindi a conoscerla (o riconoscerla) attraverso lo sguardo, e qualora l’invito restasse disatteso si percepisca che deve esserci qualcosa al di là della scala: il viaggio può idealmente proseguire oltre.

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    Project details
    • Year 2013
    • Status Research/Thesis
    • Type multi-purpose civic centres / Railway Stations / Adaptive reuse of industrial sites / Bus Stations / Exhibitions /Installations
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