Cantina “Vignaioli Contra’ Soarda”

Progetto segnalato al Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo 2006 Bassano del Grappa / Italy / 2005

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L’INTERVENTO
La realizzazione dell’azienda “Vignaioli Contrà Soarda”, sulle colline tra Bassano del Grappa e Marostica, propone un intervento che vuole esprimere una qualificata sintesi tra la volontà di innovazione dei modi di produzione nel settore agricolo, le trasformazioni del paesaggio attente alle problematiche del risparmio delle risorse, le forme del costruito che riescano a coniugare l’uso di materiali tradizionali “del luogo” a soluzioni di complessi problemi strutturali, con un linguaggio non “vernacolare” e che si ponga nel percorso tracciato dall’architettura contemporanea.

LE SISTEMAZIONI DELL’AREA
Le opere di sistemazione agraria hanno trasformato un’area incolta e abbandonata in un vigneto di alta qualità. I grandi lavori di movimento di terra hanno reso possibile l’impianto ex novo di viti ed ulivi nel rispetto del paesaggio agrario e secondo le più aggiornate tecniche di coltivazione. Gli interventi di bonifica e regimazione delle acque meteoriche di scorrimento superficiale e sotterraneo (sistemi di scolo e drenaggi) hanno consentito il recupero delle stesse e il loro riutilizzo per l’irrigazione del fondo. L’organizzazione dello spazio esterno “connettivo”, finalizzata anche a diminuire l’impatto visivo dei manufatti, ha comportato un’accurata modellazione del terreno adottando appropriate tecniche di ingegneria ambientale: utilizzo di terre armate e scogliere in pietrame, messa a dimora del verde, realizzazione di percorsi veicolari e pedonali in stabilizzato cementato.

LA COSTRUZIONE
- Localizzazione
Per limitare il consumo dello spazio da dedicare all’attività agricola, tutte le attrezzature produttive sono state raccolte in un unico manufatto, non invasivo in quanto ubicato nella zona meno vocata alla coltivazione, una stretta valle non utilizzabile ai fini colturali. La cantina è costituita da un edificio per lo più sotterraneo, che favorisce il miglior controllo del microclima interno.
– Organizzazione funzionale
La volontà di “inserire” l’edificio nella collina, adottando uno schema funzionale “verticale”, ha permesso di risolvere correttamente le relazioni tra distribuzione funzionale e organizzazione produttiva.
- Gli spazi di maggiore “ingombro”, i locali della produzione (fermentazione, stoccaggio, imbottigliamento) e di invecchiamento in botte o bottiglia (barricaia) sono posti nella zona più interna.
- I locali accessori (il portico, il laboratorio, l’ufficio, i depositi, i servizi, i locali tecnici) e le funzioni complementari (la degustazione, il locale per la produzione dell’olio, il deposito di carri ed attrezzature agricole, l’officina) sono distribuiti su più livelli e posti a diretto contatto con l’esterno.

LA BARRICAIA
– Forma e concezione strutturale
In conseguenza della scelta localizzativa sono state affrontate le complesse problematiche strutturali dovute alle azioni combinate dei rilevantissimi carichi indotti dal terreno e delle caratteristiche dimensionali dei locali (e alle esigenze di “rappresentatività” degli stessi), per conseguire la stabilità globale di un’opera che trova collocazione in un versante collinare ricostruito artificialmente. Lo studio delle esperienze di alcuni maestri dell’architettura moderna (Antonì Gaudì ed Eladio Dieste in particolare) sui sistemi voltati a doppia curvatura, ha costituito la chiave interpretativa per trovare la più opportuna soluzione ai “nodi” strutturali, conseguendo anche risultati estetico-formali di grande interesse. La ricerca che definisce la doppia curvatura ne determina la lettura come sviluppo di un arco e di una onda sinusoidale, che a loro volta disegnano la cadenza di tutti gli elementi compositivi: le nicchie, la posizione della scala elicoidale, la misura ed il passo strutturale della zona di produzione.
– Tecnologie
Oltre agli aspetti strutturali l’approfondimento sulle relazioni tra tecnologia e forma ha comportato il recupero dell’uso di un materiale non “consueto”, oggi, nella formazione delle volte: la pietra a spacco. L’adozione della pietra ha consentito di modellare e collocare ogni singolo elemento, con una certosina e paziente lavorazione a mano, blocco per blocco, alla specifica posizione nello spazio. La ricerca ha trovato la sua sintesi esecutiva nella barricaia, un vano di dimensioni notevoli (m 9x12), il luogo centrale e più significativo della struttura produttiva, con la realizzazione di un solaio di copertura composto da un insieme di volte a doppia curvatura che danno alla sala la sensazione di spazio unitario, avvolgente, di grande leggerezza e nello stesso tempo di alta ricchezza formale.

SPAZI FUNZIONALI - TECNOLOGIE E FORME
Gli altri elementi formalmente rappresentativi:
L’ingresso pedonale alla cantina è caratterizzato da un setto-portale che emerge rispetto al contesto sia per il trattamento di superficie (uno spatolato bianco glaciale) sia per la scritta in bassorilievo con finitura a foglia d’oro.
Il portico si articola in una sottile vela ad andamento irregolare dipinta grigio-antracite con tonalità olivastra e riflessione opaca. Più oltre un imponente paramento in legno costituito da tavole inclinate a far filtrare la luce all’interno dei luoghi di produzione. La rimanente porzione di facciata è lavorata in pietra, cavata sul posto e posata a faccia vista.


GLI IMPIANTI
La progettazione degli impianti si è posta come particolare obiettivo la loro integrazione ambientale e l’adozione di tecnologie che privilegiassero il recupero e il risparmio di risorse. Il problema più importante da risolvere è stato il controllo del microclima della cantina e soprattutto della barricaia, dove è necessario mantenere temperatura ed umidità costanti. Dovendo incrementare significativamente i pur cospicui effetti dovuti alla protezione del ricoprimento di terra e alla schermatura dei locali e degli elementi frangisole, si è potuto usufruire del sistema drenante predisposto per la bonifica idraulica, utilizzando l’acqua di scorrimento, tramite scambiatori di calore, come serbatoio d’energia per il trattamento dell’aria. In barricaia l’aria viene aspirata attraverso bocchette poste a pavimento, canalizzata, fatta passare lungo le tubazioni di drenaggio allo scopo di cedere calore, immessa nuovamente nella zona alta dell’ambiente dopo essere stata eventualmente miscelata con aria esterna o aria ambiente allo scopo di ottenere adeguate caratteristiche fisico tecniche.
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