Centro di Medicina Rigenerativa

Modena / Italy / 2007

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• In breve Il progetto del Centro di Medicina Rigenerativa e' un progetto molto innovativo e primo in Europa per concezione e dimensione. Si tratta di un Centro per la coltivazione di cellule staminali adulte per i trapianti di tessuti umani e richiede ambienti completamente sterili, spesso senza luce naturale e senza contatto con l'aria esterna, dove lavoreranno 50 ricercatori con procedure avanzate di sicurezza e sterilita', con alte tecnologie di impianti e attrezzature. Si caratterizza per l'aspetto esterno a pattern, generato da formule matematiche che regolano la morfogenesi delle pelli animali, in empatia con il tipo di attivita' che ospita. • Dimensioni, distribuzione e funzioni Si presenta come un edificio compatto, di metri 40x25, alto 13.50 m, diviso su tre livelli ognuno dei quali con superficie pari a 1.000 mq. Al piano terra sono collocate attività di gestione e ricerca (reception, uffici dei ricercatori e dell'amministrazione, spazi di riunione e consultazione) oltre che magazzini e locali tecnici. Al piano primo, dedicato alla ricerca di base, sono collocati il laboratorio di biochimica e i laboratori di ricerca biologica. Circa 1/3 del piano è riservato ai laboratori per le colture cellulari, che hanno un layout che dipende dai processi di sterilizzazione di cose e persone, prima di accedere ai locali e ai percorsi di emergenza e decontaminazione eventuale. Al piano secondo, dedicato alle colture pazienti, prevalgono i laboratori di colture cellulari, tutte aree a contaminazione controllata. Ad ogni piano sono presenti spazi di servizio (spogliatoi, zone filtro) e locali che contengono strumenti necessari alla finalità dell'edificio (criostati, frigoriferi, autoclavi). • Impianti e asepsi Caratteristica del progetto è l'alto grado di asepsi richiesta, con la presenza di vaste aree a contaminazione controllata, tale da rendere il laboratorio interpretabile come insieme di camere bianche con spazi di supporto. Gli impianti sono dislocati prevalentemente in copertura: 17 Unità di Trattamento Aria (U.T.A.) e la centrale termica, coperti da una unica copertura sagomata per consentire le esplulsioni dell’aria e nascondere camini. I gruppi frigoriferi per la generazione dei fluidi freddi sono posti al piano terra in esterno. La cabina elettrica e gli impianti per la sanificazione delle acque sono al piano terra in interno. L'area immediatamente limitrofa all'edificio ospita anche altri elementi tecnici (quali bombolone di azoto liquido, bombole di Anidride Carbonica, gruppo elettrogeno); questi elementi sono comunque contenuti in un area limitata da un muro perimetrale. • Idea base progetto architettonico L'idea base del progetto è la realizzazione di un involucro che si caratterizza per un trattamento superficiale a pelle, un pattern che basa le sue geometrie sulle regole della morfogenesi dei tessuti del derma. L'edificio e' infatti un solido con un rivestimento le cui forme sono generate da una formula matematica che simula la formazione della pelle degli animali: sono equazioni di reazione – diffusione: Equazione vettoriale che dà la dinamica spaziale e temporale della concentrazione del morfogeno C. Associando un colore ad ogni valore di C si ottiene il pattern. La derivata parziale della concentrazione rispetto al tempo è uguale alla somma di una funzione non lineare della concentrazione (termine di reazione) e della diffusione del morfogeno C con coefficiente di diffusione D. Al variare della funzione F e del coefficiente D si ottengono i pattern delle pelli di animale Il prospetto “a pelle” risponde a due esigenze: 1- rappresentare, come linguaggio, l’attivita' che viene ospitata al suo interno; 2-risolvere una esigenza di flessibilita' e trasformabilità dell'edificio durante la progettazione e durante l'uso, usando una matrice che puo' indifferentemente ospitare una finestra, una griglia o un pannello. Il progetto cerca di nascondere dietro la pelle tutte le macchine e la tecnologia che ospita (ci sono ben 17 unita' di trattamento aria), per offrire un’immagine organica, morbida, di tecnologia dolce. • Struttura L’edificio è concepito in struttura intelaiata in c.a. realizzata in opera, con tre livelli di solai di tipo alveolare in c.a.p. di spessore 30+5=35 cm. Le travi principali sono di tipo ricalato dal solaio (altezza totale 70 cm). Il vano scale sarà realizzato con soletta in c.a. aggettante da travi a doppio ginocchio tra i pilastri. Le fondazioni dei pilastri sono di tipo indiretto con 3 pali per ogni pilastro. Il sistema di tamponamento esterno sarà realizzato con pannelli verticali prefabbricati (di peso proprio contenuto nei 300daN/m2) collegati alle travi di bordo di ciascuno dei tre impalcati. Il sovraccarico accidentale di progetto ai piani utilizzati da uffici e laboratori è pari a 250 daN/m2, mentre i sovraccarichi permanenti tengono conto delle tramezzature, degli impianti appesi e in appoggio, delle opere di finitura. Si utilizzerà calcestruzzo con Rck25 N/mm2 per le strutture fondali e con Rck35 N/mm2 per le strutture in elevazione. L’acciaio per c.a. sarà di tipo FeB44 k oppure B450C. Il calcolo strutturale è stato condotto tenendo conto della classificazione sismica del territorio nazionale contenuta nell’allegato 1 della O.P.C.M. n. 3275 del 20/03/2003 e s.m.i., che inserisce il Comune di Modena in zona 3, caratterizzata da una accelerazione orizzontale massima su suolo di tipo A (probabilità di superamento del 10% in 50 anni) pari a 0,15g (essendo g l’accelerazione di gravità). Sono state utilizzate le norme tecniche contenute nell’allegato 2 della suddetta O.P.C.M., assumendo una categoria D per il suolo (depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente addensati), una classe di duttilità bassa, un fattore di importanza I=1,2 (edifici importanti in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso) ed eseguendo una analisi dinamica modale. E’ stato utilizzato un fattore di struttura dipendente dalla tipologia strutturale (struttura a telaio con caratteristiche di regolarità dell’edificio). • Facciata La facciata è composta da moduli verticali di due tipi - A e B - e da un terzo tipo - C- per assorbire differenze di misura; questi moduli sono distribuiti in modo alternato e a volte capovolto, formando un pattern modulare con un decoro a rilievo, a pelle di giraffa, che individua aree di forma poligonale poste su un piano più arretrato di circa 10 cm. La facciata è a sbalzo, rispetto alla struttura, di circa 320 cm e, rispetto alle pareti perimetrali del piano terra, di circa 200 cm. I pannelli sono elementi prefabbricati, alleggeriti, con bucature che ospitano infissi o griglie, fissati con halfen alle travi di bordo, con passo di crica cm 250; in altezza sono composti da due pannelli sormontati, di cm 500 e cm 750. Questi pannelli sono rivestiti da uno strato di polistirene omogeneo su tutta la superficie e da un decoro a rilievo sempre in polistirene; un cappotto di intonaco rinforzato con fibre di vetro riveste tutta la facciata. In corrispondenza delle aree poligonali c’è un rivestimento in lastre di ceramica Laminam, nel resto della facciata si prevede una seconda rasatura e la finitura con vernici elastiche bi-componenti, colore RAL 9002.
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    • In breve Il progetto del Centro di Medicina Rigenerativa e' un progetto molto innovativo e primo in Europa per concezione e dimensione. Si tratta di un Centro per la coltivazione di cellule staminali adulte per i trapianti di tessuti umani e richiede ambienti completamente sterili, spesso senza luce naturale e senza contatto con l'aria esterna, dove lavoreranno 50 ricercatori con procedure avanzate di sicurezza e sterilita', con alte tecnologie di impianti e attrezzature. Si caratterizza per...

    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2006
    • Work finished in 2007
    • Client Fondazione Cassa di Risparmio di Modena - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
    • Status Completed works
    • Type Research Centres/Labs
    • Websitehttp://www.zpzpartners.it
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