NO BORDERS AIRPORT_POLO INTERMODALE A TRIESTE | Simone Michele Megna

Progetto realizzato con Arch. Pelucchi Nicola Ronchi dei Legionari / Italy / 2005

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IL CONTESTO: lo spostamento verso est delle frontiere e la relativa annessione di paesi quali Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania ecc, sta delineando nuove strategie economiche - geografiche e politiche all’interno dell’Unione Europea.
La situazione infrastrutturale esistente e quella di previsione futura, in particolare la realizzazione del Corridoio V, caratterizzano il territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, e la trasformano in un centro smistamento di persone – merci – informazioni, con centro l’aeroporto Ronchi dei Legionari di Trieste, un mini hub per l’Europa dell’Est.
La morfologia del territorio caratterizzata dalla presenza del Carso e dai suoi fenomeni geologici sotterranei (le grotte), sono gli strumenti di identificazione dell’area e del residuo urbano generato dalla lacerazione infrastrutturale. Il paesaggio deve assumere un ruolo positivo da cui partire, con le infrastrutture, per un nuovo ordine, diventando parte essenziale nella definizione di luoghi pubblici.

IL PROGETTO: ripensare il concetto di soglia che divide il fronte–terra dal fronte-aria, liberare il suolo dalle infrastrutture e fluidificare il movimento delle persone, che vengono attratte dal luogo in virtù della sua complessità funzionale e della sua dotazione di servizi.
La strategia di progetto nasce quindi dalla ricerca di un’organizzazione morfologica dello spazio che sviluppi un’ampia possibilità di raccogliere ed integrare i servizi di supporto agli abitanti, e al tempo stesso marcare il territorio attraverso i nuovi flussi infrastrutturali, un unico grande collettore di comunicazione tra l’aeroporto e la città.
Il progetto cerca di rispondere al problema del rumore attraverso la manipolazione del suolo e alle sue proprietà materiche, e questo ha portato ad uno sviluppo formale e funzionale della struttura che consente cambi di quota interni ed esterni senza l’ausilio di scale e ascensori, genera spazi fluidi, dinamici, di incontro, a verde, di servizio aeroportuale e collettivo.
Gli elementi naturali del paesaggio caratterizzano gli spazi di movimento e di stasi dell’edificio- infrastruttura, con i pozzi carsici e il suono dell’acqua, la roccia, e finestre fotografiche sull’ambiente circostante, che permettono un continuo interscambio di informazioni tra interno e esterno, tra veicolo e persona, tra natura e artificio.
Il grande sistema infrastrutturale assume il ruolo di catalizzatore e ordinatore delle nuove funzioni che operano alla grande scala.
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    Project details
    • Year 2005
    • Status Competition works
    • Type Airports
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