Monumento agli Alpini | Gabriele Cortesi

La pietra e gli alpini : i due grandi protagonisti del monumento.
La durezza del blocco di granito e dei cubetti della pavimentazione, così come la tenacia e la forza di spirito, che da sempre caratterizzano il corpo degli alpini.
Il colore scuro, intenso dell’ardesia che riveste i due muri conferendo ad essi un segno deciso, così come la forte passione ed il vigoroso carattere che gli alpini non mancano mai di manifestare nelle occasioni che li vede protagonisti.
E ancora, la pietra, che con la sua durevolezza ci racconta di cicli temporali al di là della vita umana……
La pietra, che nonostante il suo aspetto di solidità si è lasciata a poco a poco plasmare da molte mani esperte “ammorbidendosi” nel movimento sinuoso del vialetto d’ingresso prima, nell’andamento curvilineo della piazzetta poi e nello slancio energico dei due muri infine, nel loro “gesto” avvolgente a delimitare lo spazio della memoria, riportando tutte le nostre “faccende giornaliere” ad una dimensione sempre comunque piccola a confronto con lo scorrere del tempo.
Da qui la frase che trova posto su un lato del blocco di granito, al centro della scena,
“ SI VIVE SEMPRE UN POCO VICINO A CHI ABBIAMO VEDUTO MORIRE. SOSTARE E’ ARDERE PER UN ATTIMO NEI RICORDI CHE BRUCIANO TRA LA CENERE” (di Nino Salvaneschi), a ricordare che il nuovo monumento dovrà essere prima di tutto un luogo di pensiero, ed uno spazio in grado di custodire e proteggere sensazioni ed emozioni che con la sua carica simbolica potrà generare.