Exploding Cube | Valerio Cafarelli

Pescara / Italy / 2014

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La città di Pescara è una città giovane. La sua crescita veloce e quasi feroce, avvenuta a a partire dal primo dopoguerra ha determinato una crescita smisurata di superficie edificata, quasi sopprimendo quelle che erano le identità della citta storica. Una di queste è il fiume Pescara, luogo di comunicazione e di commercio in un passato sempre più lontano.Le aree che si affacciano sul fiume sono spesso passate da una posizione privilegiata ad una di degrado proprio come é accaduto nel nostro ambito di progetto. Tuttavia sussistono le condizioni per riqualificare, riabitare e ricostruire l'area, cercando di recuperare i rapporti non solo con le emergenze naturali, ma anche con il centro attuale della città.


Gli obiettivi del progetto sono quelli di ricostruire, riqualificare e riabitare.


La domanda più importante era come perseguire tali obiettivi in un area in via di trasformazione, avendo come elementi tangibili la preesistenza dell'ex ONMI e una prefigurazione urbana da motivare e rendere attuabile. Tutto ciò era possibile con la creazione di un elemento nodale che incentivasse lo sviluppo e la ripopolazione dell'area secondo due direttrici fondamentali dirette agli elementi di maggior importanza con cui potersi raccordare: il centro urbano e l'evento naturale del fiume. La richiesta di un edificio pubblico destinato a essere una sala polivalente ci fece sorgere un ulteriore domanda:


Come riabitare un area attraverso la costruzione di un edificio di uso occasionale?


Apparve evidente che la sala necessitasse di attività satelliti che attirassero, anche quando questa non fosse stata funzionante, turisti, cittadini o gli stessi abitanti del quartiere nella nuova area. Da un analisi effettuata successivamente, ci rendemmo conto che l'elemento urbano attrattore di flussi è lo spazio pubblico, dove poter passeggiare e rilassarsi.


Era necessario un luogo di comunicazione, un luogo di incontro.


Ed è proprio da queste considerazioni che prende vita il progetto, la cui forma è strettamente connessa al quadro esigenziale precedentemente trattato. Il progetto si configura come un blocco unitario estruso, che segue l'allineamento dell'ex ONMI per quanto riguarda il lato sud-ovest, mentre si spinge verso il viale alberato sul lato opposto per rivendicare il suo carattere di centralità per lo sviluppo futuro e allo stesso tempo per proiettarsi allegoricamente verso il centro cittadino. E sono proprio le principali direttrici che, fatte proprie del progetto e riprodotte al suo interno, determinano la creazione degli spazi pubblici richiesti. Questi, mettendo anche in relazione l'edificio con l'ex ONMI, le torri prefigurate e il fiume, attraverso percorsi e visuali prospettiche, esplodono il blocco in 4 volumi di varie dimensioni e
altezze, a seconda della funzione ospitata.


Il tema dominante del progetto diventa dunque con l'esplosione del volume, l'introspezione.


I volumi edilizi si aprono sullo spazio pubblico che li frantuma orientando gli spazi serviti verso lo spazio pubblico centrale, e quelli serventi a corona di questi ultimi. Il volume edilizio della sala conferenze (il più grande in pianta e alzato per rivendicare la propria importanza), dunque orienta lo spazio destinato all'attività principale verso il percorso pubblico, aprendosi con un ampia parete vetrata verso di esso, e chiudendosi sugli altri tre fronti dei quali il nord è destinato ad accogliere i servizi. Lo stesso ragionamento è valido anche per il blocco dei servizi per gli artisti e per quello della ristorazione (che distribuisce su tre livelli bar, ristorazione e terrazza panoramica), entrambi collegati direttamente alla sala. Tuttavia mentre il collegamento con i servizi è a quota 0 data la sua importanza, quello con la ristorazione è sopraelevato all'ultimo livello diponibile per non intralciare lo spazio pubblico, e può essere convertito, nei casi in cui è aperto, in un piccolo percorso espositivo. Separato dai precedenti, si erge un edificio a torretta che contiene info-point, mediateca e locali amministrativi, che non necessitano di rapporti diretti con le altre attività.


Ogni parte del progetto doveva gridare la frantumazione del volume edilizio per dare forza allo spazio pubblico al suo interno.


Una prima risposta è stata individuata per quanto riguarda il sistema di oscuramento solare. Infatti la creazione di pannelli verticali con geometrie variabili, oltre a dare dinamicità alla facciata, simboleggia la separazione stessa dei corpi edilizi diventandone gli strascichi. La loro disposizione e forma consente la totale chiusura delle superfici vetrate, mantenendo una distanza costante di 50cm l'uno dall'altro e con una profondità che varia da questa misura a 0.
La forza del percorso è inoltre accentuata dalla scelta della pavimentazione: il dinamismo di elementi modulari che rompe i confini piatti dei volumi edilizi simboleggia l'esplosione dovuta al passaggio del percorso, con picchi nei punti destinati agli ingressi.
Le stesse pareti vetrate inclinate, oltre a garantire un adeguato soleggiamento, rafforzano l'idea del canyon che attraversa I blocchi, scavandoli.
La distribuzione dei locali di servizio negli spazi più lontani allo spazio pubblico centrale determinano la nascita di un ulteriore problema: come garantire gli standard di superfici aereoilluminate? Ma soprattutto, essendo gli spazi serventi a diretto contatto con il contesto,come invogliare l'utenza esterna ad entrare? Una parete ventilata microforata. La soluzione proposta è quella di una doppia pelle: alla chiusura in C.A. su cui sono applicate le aperture tramite finestre a nastro se ne sovrappone un'altra con pannelli in gres porcellanato. L'idea della parete ventilata consente inoltre di garantire una buona efficienza termica e, attraverso micro forature poste principalmente a ridosso delle aperture, di creare una facciata che attraverso giochi di luce invogli l'ingresso.



EXPLODE THE CUBE, ENJOY THE SPACE!

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    Project details
    • Year 2014
    • Status Unrealised proposals
    • Type Public Squares / multi-purpose civic centres / Adaptive reuse of industrial sites / Multi-purpose Cultural Centres / Theatres / Concert Halls / Cinemas / Conference Centres / Bars/Cafés / Restaurants / Urban Renewal / Media Libraries
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