Recupero della vedetta panoramica di Opicina (TS) | Roberto Navarrini

Concorso internazionale Opicina / Italy / 2008

0
0 Love 1,789 Visits Published
Ad oggi questi luoghi risultano trascurati e muti come relitti alla deriva.
Quale intervento può dialogare con un contesto così ferito?
Nel tentativo di ripristinare un equilibrio si è pensato di utilizzare forme semplici e un linguaggio fatto di materiali conosciuti e compatibili, come la pietra e il legno.
La scelta delle forme volutamente pure, come il cubo o la sagoma semplice dell'edificio ricostruito, quasi come se a disegnarlo fosse stato un bambino, sono finalizzate a sottolineare la massima delicatezza dell'approccio progettuale che vuole dare maggior risalto agli elementi della natura circostante, così ricchi e nello stesso tempo fragili, utilizzando forme chiaramente riconoscibili nella loro essenzialità.
Analogamente anche l'uso di materiali reperibili in loco, come pietra e legno, nonché del loro utilizzo mediante tecnologie a secco si orientano verso il medesimo approccio di massima compatibilità, sottolineando inoltre una possibilità reversibilità grazie allo smontaggio di ogni parte costituente l'intervento.
Partendo dall'analisi del luogo, alla ricerca di segni, e di ricordi per stabilire i principi del progetto, sono emerse alcune linee-forti assunte come guida e sostegno del disegno.
In particolare sono state definite come determinanti alcune tracce: l'andamento della scarpata, i resti dell'edificio adiacente alla vedetta e la debole recinzione che delimita in modo però netto il percorso lungo la collina.
Questi divengono i segni generatori di uno spazio ordinato dalla forma quadrata, un "livello base" che definisce un ambito preciso e contiene i resti dell'edificio da ricostruire e lo spazio dove un tempo si trovava la vedetta Ortensia. Il sentiero si innesta nel quadrato assieme all'elemento di schermatura delle strutture per gli impianti posti a nord-est.
Nel progetto si prevede il mantenimento e il consolidamento dei resti dell'edificio, attualmente abbandonato , adiacente alla vedetta distrutta. Al suo interno, come una scatola dentro una scatola, è stato pensato un nuovo volume dalla forma essenziale, che richiama l'edificio esistente un tempo, ma che, attraverso l'utilizzo di un materiale molto diverso, cioè il legno anziché la muratura, ne sottolinea contemporaneamente la diversità temporale. Lo spazio si articola su due livelli e si apre verso l'esterno attraverso due grandi aperture, una che coincide con il portale d'ingresso e l'altra che apre verso il bosco e il mare. Internamente sul pavimento ligneo è stato intagliato un quadrato che per dimensioni idealmente circoscrive la vedetta storica e nello stesso tempo richiama la forma della nuova. Nella pavimentazione, quindi, una vasca quadrata riempita di scaglie di pietra accoglie in maniera ordinata alcuni dei resti lapidei della vedetta antica e recupera il rapporto visivo e tattile con la struttura originaria.

0 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    Ad oggi questi luoghi risultano trascurati e muti come relitti alla deriva. Quale intervento può dialogare con un contesto così ferito? Nel tentativo di ripristinare un equilibrio si è pensato di utilizzare forme semplici e un linguaggio fatto di materiali conosciuti e compatibili, come la pietra e il legno. La scelta delle forme volutamente pure, come il cubo o la sagoma semplice dell'edificio ricostruito, quasi come se a disegnarlo fosse stato un bambino, sono finalizzate a sottolineare la...

    Project details
    • Year 2008
    • Client Comitato per l'Amministrazione separata
    • Status Competition works
    • Type Landscape/territorial planning / Tourist Facilities / Leisure Centres
    Archilovers On Instagram