Centro Culturale Polifunzionale per la città di Firenze | David Vezzosi

Il Centro Culturale Polifunzionale nasce per soddisfare l’esigenza di nuovi spazi per la città di Firenze da destinare ad esposizione, laboratori di artigiani e artisti, ed un auditorium, il quale avrà funzionalità multiple: cinema, teatro e sala conferenze.
Il tessuto edilizio adiacente all’area, di recente costruzione, ha pochi elementi architettonici e storici interessanti. Con tale premessa, il progetto ha come obiettivo quello di portare all’interno di questo sistema urbano elementi caratteristici dell’architettura fiorentina, che richiamino alla storia e all’evoluzione della città stessa.
L’archetipo che il progetto vuole richiamare è una “strada” cittadina, dove percorrendo tale percorso, la città ci offre scorci di storia e pre-esistenze che ci raccontano la sua crescita. Proprio questa motivazione giustifica l’area di intervento scelta per l’impianto in quanto, prospiciente ad essa troviamo l’elemento chiave, un caratteristico edificio fiorentino situato sulla riva opposta del fiume.
A seguito di ciò l’edificio si presenta formato da due blocchi con sviluppo secondo la direzione longitudinale, tra i quali è stata interposta una strada, degradante verso il fiume. Questa soluzione richiama direttamente il tema della “strada” citato prima, con i suoi scorci, che in questo caso hanno come soggetto la pre-esistenza, chiave centrale del progetto, la quale viene inquadrata sia esternamente sia internamente dai due blocchi.
L’altro aspetto che questo impianto vuole caratterizzare e portare, è il rapporto con il fiume, oggi non valorizzato viste le sue caratteristiche, ma di vitale chiave di sviluppo storico e oggetto di uno stretto rapporto con la città fin dai tempi antichi. Questo obiettivo è alla base dell’andamento degradante dal parco verso il fiume della piazza esterna, dello stesso edificio, nonché la strada interna.
Anche i prospetti trovano giustificazione in quanto detto, lo studio ha voluto privilegiare degli affacci rispetto ad altri, nel dettaglio troviamo dei prospetti chiusi, completamente, verso in tessuto urbano, ma, totalmente aperti sull’affaccio verso la pre-esistenza e timidamente segnati da piccole aperture nei prospetti adiacenti la strada interna. Tutte queste soluzioni portano a una giustificazione riscontrabile nei caratteri dell’architettura fiorentina, caratterizzata dai pieni e non dai vuoti, questo evidenziato soprattutto nei prospetti interni dove le aperture vogliono richiamare la cadenza, se pur irregolare, delle facciate di alcuni edifici prospicienti le vie della città. Il rivestimento delle facciate è stato studiato in pietra forte, ancora una volta citando i simboli architettonici della città, come elementi di identità storica e cittadina.