Casa Nazareth | Paolo Bedogni

L’accesso pedonale è separato da quello carraio che permette un ampio parcheggio privato filtrato con il garage da un portico seminterrato protetto dall a calura estiva.
Gli altri livelli sono percepibili, ma non immediatamente raggiungibili se non dopo un particolare percorso. Percorso intrapreso dall’interno attraverso la zona giorno che si apre sulla grande loggia protetta con bucature che riquadrano il paesaggio sia a est che in direzione della vallata meridionale.
ll luogo del soggiorno si dilata verso la zona del pranzo che si apre all’esterno raddoppiando lo spazio.
Attraverso la zona notte si accede alla grande terrazza caratterizzata dai frangisole in legno e ferro che domina tutte le prospettive.
Le balze verso il ciglio stradale dichiarano l’intenzione di provvedere con opere di ingegneria naturalistica aiutati proprio dalle caratteristiche consolidanti della vegetazione arbustiva e dalla piantumazione autoctone.
Il fronte ovest completa l’articolazione esterna del volume architettonico proponendo, con le sue bucature, altrettante infilate visive dall’ingresso e dalla zona pranzo–soggiorno.
Lo spirito del luogo della casa è rappresentato simbolicamente dalla quinta centrale che si eleva all’esterno con discrezione e compone l’architettura secondo due spartiti compenetranti.
La quinta centrale mette in relazione, anticipa qualcosa di più grande che evoca l’intimità famigliare e l’accoglienza che esalta tale intimità. La quinta sarà fuori e sarà dentro.