Recupero del cinema-teatro e chiostro all’interno del plesso di Piazza Vittorio Veneto | STUDIO TECNICO CUSMANO

Regalbuto / Italy / 2004

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Il progetto tratta il recupero e la ristrutturazione del chiostro e del cinema-teatro "Urania", di proprietà comunale prospicienti la Piazza V. Veneto.


COROGRAFIA


Il cinema-teatro, insiste nell'area adiacente alla Piazza Vittorio Veneto e fa parte di un complesso monumentale originalmente adibito a convento (ex convento degli Agostiniani); è delimitato: a Est da uno dei due chiostri che caratterizzano l’opera, a Nord dalla Piazza Vittorio Veneto e da edifici di proprietà privata, ad Ovest dalla proprietà Punzi ed a Sud da locali appartenenti sempre al complesso monumentale.


  


NOTE STORICHE


Volgendo lo sguardo indietro nel tempo l’edificio di cui fa parte il cinema ha una sua storia che risalirebbe agli inizi del XIV secolo, in quanto convento degli Agostiniani annesso alla chiesa che sorgeva nell’attuale Piazza Vittorio Veneto. Il complesso monumentale, sito nell’antico quartiere di S. Lucia, era caratterizzato da due chiostri, tutt’oggi esistenti, di cui il più recente fu costruito durante i lavori di ampliamento dell’edificio, fatti eseguire nel 1700 dai fratelli Domizio e Angelo Prestifilippi. Questi ultimi arricchirono di nuovi arredi il convento.


All’interno dell’edificio si trovava una cappella, di cui si è persa memoria e, accanto ad essa, la chiesa titolata a S. Maria de Auxilio. Edificata tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, fu poi dedicata dai monaci a S. Agostino; ricca di memorie storiche era a tre navate costituite da archi a sesto acuto, poggianti su colonne: queste ultime furono trasformate in pilastri durante il periodo barocco, allorchè la chiesa fu interamente ristrutturata. Si sa inoltre che il convento alloggiò, nel 1860, le truppe garibaldine che, al comando di Nino Bixio, avanzavano verso Catania.


La chiesa venne abbattuta nel 1928, dopo la confisca dell’intero stabile da parte dell’autorità regia e al suo posto si costruirono il monumento ai caduti della grande guerra e l’attuale Piazza Vittorio Veneto. Nel periodo successivo anche il prospetto laterale del convento, attiguo alla chiesa, fu rifatto, seguendo i canoni dell’architettura fascista, per dare un’adeguata sede alla Casa del Fascio, ed alla città il “Cine-teatro Littorio”.


Di conseguenza il complesso monumentale fu completamente trasformato, cancellando le impronte delle antiche vestigia agostiniane. Infatti, all’interno fu mutata la tipologia distributiva, con l’inserimento di nuove pareti, la chiusura di alcuni vani porta, lo spostamento e l’apertura di altri e l’inserimento di nuovi solai intermedi.


Nel 1930 la gestione del cinema venne affidata al signor Rocco Fusco, napoletano, che la tenne fino al 1932, quando passò al signor Alfio Brex prima e, dopo la sua morte, alla moglie Rosalia Scavone. La sala aveva un’elegante scala interna in marmo che conduceva in tribuna, dove i sedili erano di legno, mentre in sala erano di ferro. C’erano anche un’antisala ed una grande specchiera lungo la scala. Il cine-teatro ospitò anche le compagnie di avanspettacolo, modeste riviste che, con le loro gags, precedevano le rappresentazioni cinematografiche.


Nel 1943 il cinema venne danneggiato dai bombardamenti. Ricostruito subito dopo la guerra, fu ribattezzato “Cine-teatro Urania”.


Un certo signor Fenevez, ungherese di nascita, factotum di un’impresa che eseguiva i lavori della ferrovia, sposò una regalbutese appartenente alla famiglia Palazzolo e tenne la gestione del cinema fino al 7 aprile 1947, quando la figlioletta rimase vittima di un tragico incidente: infatti mentre giocava sul terrazzo del cinema, dove erano situate della aperture per areare il locale, precipitò giù nella tribuna sottostante e morì. Dopo questa data la gestione passò al Signor Vito Fisicaro fino agli anni ’50 e poi ai fratelli Naselli. Negli anni ’60 e ’70 il Comune se ne riservava l’uso per organizzare bellissime ed elegantissime serate danzanti in occasione del Carnevale. In tale occasione i sedili di ferro venivano spostati lungo i muri perimetrali della sala che rimaneva libera, mentre sul palco si disponevano i componenti del complesso locale “Mike e i K 5”. Negli anni successivi, in seguito ad un tragico incendio avvenuto in una sala cinematografica di Torino, il cinema, come tanti altri in Italia, viene chiuso in quanto non in regola con le norme di sicurezza.


 
DESCRIZIONE DELLO STATO PRIMA DELL’INTERVENTO


Il cinema-teatro è situato su un’ala del complesso monumentale prospiciente la proprietà Punzi e la Piazza V. Veneto. Due sono gli ingressi che permettovo di immettersi al suo interno, entrambi posti sotto i portici e ben visibili dalla Piazza: il primo permetteva di accede direttamente nella platea (sala teatro antistante al palcoscenico), l’altro indirettamente passando prima per la hall (ingresso e biglietteria). Alla galleria (balconata alta) si accedeva tramite una scala interna. Vi era una parte non edificata sul lato della proprietà Punzi dove erano stati ricavati i servizi ed alcuni locali tecnici (cortile di servizio). Tale cortile risultava delimitato dalla proprietà Punzi da un muro controterra dell’altezza di circa 5 m. Vi erano sul luogo delle tracce che fanno pensare ad una copertura con volta a botte tra questo muro e il muro del cinema. Sempre dal cortile di servizio si accedeva a dei locali posti sulla parte posteriore del palcoscenico che venivano utilizzati come camerini per attori che comunicavano con disimpegni direttamente con il palcoscenico. Dalla galleria attraverso una scala di sicurezza con struttura in muratura si giungeva al chiostro; sempre da questa scala, dal chiostro si arrivava alla cabina proiezione. Nel chiostro erano stati realizzati dopo la II guerra mondiale delle superfettazioni; il locale ex ufficio collocamento realizzato in muratura di blocchi di tufo e solaio in latero-cemento; due contrafforti (realizzati forse come interventi provvisori) a sostegno del muro lato Piazza V. Veneto, muro che nella parte centrale presentava un fuoripiombo max di 20 cm. E’ da precisare comunque che nonostante la presenza di questo fuoripiombo e l’assenza di tiranti, non vi erano segni di dissesto significativi, ricollegabili a tensioni non compatibili con la resistenza del solido murario. Al primo piano alle due ali del chiostro lato combattenti e lato ufficio collocamento (oggi adibiti ad ufficio tecnico) sono stati fatti negli anni  novanta degli interventi di ristrutturazione. Sopra la hall vi è un locale che veniva utilizzato come ristorante con accesso dal portico di Piazza V. Veneto.


 


 


LAVORI


Per la sua ristrutturazione sono occorsi 2 anni di lavoro ed una spesa di 1 miliardo e 500 milioni di vecchie lire. La sala è stata ristrutturata rispettando lo stile liberty dei primi decenni del ‘900 e consta di 270 posti. In tribuna sono state eliminate le vecchie ali della galleria perché troppo strette e quindi poco sicure e perché poggianti su pilastri che restringevano in platea i corridoi laterali. Le pareti sono costituite da uno strato di lana di vetro rivestito di tessuto ignifugo tesato e graffettato su listelli di legno. Il tutto anche per consentire una buona acustica. Il controsoffitto è resistente al fuoco e fonoassorbente. Inutile dire che il cine-teatro è a norma di legge per quel che riguarda i sistemi di sicurezza. E’ dotato di condizionatori d’aria, di un gruppo elettrogeno oltre che di servizi e posti in platea per disabili. L’impianto audio è uno fra i migliori oggi sul mercato: si tratta di un amplificatore con decodifica audio digitale tipo Dolby digital. Il palco misura 50 mq. La scatola scenica è composta: da un sipario che si apre elettricamente, una mantovana, 3 ordini di cieli, 2 ordini di arlecchini per mimetizzare la graticcia, ovvero la parte sovrastante il palco, un ponte luci, le quinte costituite da teli laterali e il fondale che copre la parte posteriore. La cabina di proiezione è posta in fondo alla sala e vi si accede dalla scala di sicurezza che dà sul chiostro, vero gioiellino di questo cine-teatro. Risalente al 1500 è stato infatti scrupolosamente restaurato, riportando alla luce le colonne del portico e gli archi ed è stato pavimentato con cotto lavorato a mano e riporti in pietra arenaria.

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    Project details
    • Year 2004
    • Work started in 2002
    • Work finished in 2004
    • Client Comune di Regalbuto
    • Status Completed works
    • Type Theatres
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