Ampliamento del Museo di Arte Contemporanea “MAGI” | Antonino Persi
Pieve di Cento / Italy / 2005
0
Tale opera nasce come intervento di prestigio sia a livello architettonico che urbanistico, il quale va ad arricchire il patrimonio pubblico della città ma che sicuramente ha un riscontro maggiore a livello regionale e nazionale sia per le dimensioni stesse dell’intervento, sia per le collezioni e le opere che vi sono ospitate. Il contesto territoriale è quello della periferia del centro storico .
L’opera nel complesso si presenta con caratteri di elevata qualità funzionale ed è destinato per eccellenza ad attività di interesse culturale. La sede iniziale del museo era un vecchio silos granario ristrutturato ed aperto al pubblico all’ inizio dell’anno 2000, anch’esso progettato idealmente come opera polifunzionale. Nelle intenzioni del suo fondatore il Museo ha ed avrà lo scopo soprattutto di essere una struttura viva, luogo di scambi culturali ed iniziative periodiche tra cui le esposizioni temporanee che potranno giovarsi anche di prestiti da altri musei. Oltre a ospitare sale per l’esposizione permanente e temporanee, i visitatori possono usufruire di un vasto spazio riservato agli incontri culturali, alle conferenze, ai dibattiti, alle proiezioni di film alle presentazioni di libri e ad ogni evento di carattere culturale. E’ quindi un luogo inteso come centro multimediale di promozione artistica e culturale, non solo come sito di conservazione dell’arte fine a sé stesso.
“Come da sempre l’ispirazione progettuale arriva ti avvolge e da lei non ti separi più : progettare un museo come un grande contenitore per opere d’arte con sale espositive come grandi quadrerie rinascimentali attraverso una forma che non si apparenti all’architettura esistente, rispettosa del tessuto urbano antico e del contorno recentemente edificato.
Forma che non aspira ad essere opera d’arte ma a contenere l’arte. Forma leggera nella sua grande dimensione, come per incanto aver compattato 25.000 mc. di nebbia ed averla appoggiata sopra un grande basamento nero. Forma che protegge il suo prezioso contenuto. Forma che ha un fremito al contatto con l’esistente formando grandi tagli verticali che ci permettono di sguaitare l’antico abitato donando al visitatore immagini uniche piene di storia, fino ad arrivare al solarium e vedere a 360° la più grande pianura italica, “incantagione”, leggere il tempo attraverso le stagioni e la trama del territorio, i suoi nodi spirituali, le reti semantiche, i valori dei luoghi, il genius dei luoghi, quello che dà vita e significato profondo alle forme della natura, l’opera dell’uomo sua eterna ricerca di beni materiali e spirituali.
Le sale sono grandi quadrerie ed hanno come dimensione espositiva oltre 3 Km. lineari di pareti; attraverso un marchingegno in apparenza semplice, viene sollevata la grande tela dove sono appoggiate le opere d’arte come per incanto diventano leggere, volano sopra le nostre teste.
E’ possibile leggere l’ossatura portante attraverso le grandi travature di ferro e l’ordito dei solai, nulla è nascosto, anche la scala è leggibile e rileggibile sopra e sotto.
Tutta la progettazione in ogni sua parte si è ispirata alla semplicità eliminando ogni cosa superflua,
l’anima ispiratrice di tutto il mio lavoro è” se il semplice non sempre è il meglio, il meglio è sempre semplice” ”.
Lo spazio espositivo complessivo occupa un volume di 25000 mc. che corrispondono ad oltre 3000 mq. di superficie utile espositiva ed a 400 mq. di superficie destinata a belvedere – osservatorio della pianura, che corrisponde al terrazzo / solarium dell’ultimo piano.
La struttura è articolata in un piano semi – interrato destinato a sala espositiva per sculture e a cinque piani fuori terra destinati a sale espositive con relativi servizi.
La struttura portante è realizzata in travi e pilastri in ferro con pannelli sandwich di rivestimento esterno in alluminio per la parte di tamponamento esterno, e pannelli in cartongesso per la parte interna. Le struttura orizzontali sono realizzate in lamiera grecata con getto in cemento armato e finitura superficiale in pavimento industriale realizzato con unico getto. L’illuminazione interna è stata realizzata con l’uso di neon per diffondere la luce ad effetto giorno ; sono stati inseriti anche dei “ marchingegni” dislocati nelle sale espositive dove i quadri vengono esposti appesi e sollevati con una struttura ad argano.
L’opera nel complesso si presenta con caratteri di elevata qualità funzionale ed è destinato per eccellenza ad attività di interesse culturale. La sede iniziale del museo era un vecchio silos granario ristrutturato ed aperto al pubblico all’ inizio dell’anno 2000, anch’esso progettato idealmente come opera polifunzionale. Nelle intenzioni del suo fondatore il Museo ha ed avrà lo scopo soprattutto di essere una struttura viva, luogo di scambi culturali ed iniziative periodiche tra cui le esposizioni temporanee che potranno giovarsi anche di prestiti da altri musei. Oltre a ospitare sale per l’esposizione permanente e temporanee, i visitatori possono usufruire di un vasto spazio riservato agli incontri culturali, alle conferenze, ai dibattiti, alle proiezioni di film alle presentazioni di libri e ad ogni evento di carattere culturale. E’ quindi un luogo inteso come centro multimediale di promozione artistica e culturale, non solo come sito di conservazione dell’arte fine a sé stesso.
“Come da sempre l’ispirazione progettuale arriva ti avvolge e da lei non ti separi più : progettare un museo come un grande contenitore per opere d’arte con sale espositive come grandi quadrerie rinascimentali attraverso una forma che non si apparenti all’architettura esistente, rispettosa del tessuto urbano antico e del contorno recentemente edificato.
Forma che non aspira ad essere opera d’arte ma a contenere l’arte. Forma leggera nella sua grande dimensione, come per incanto aver compattato 25.000 mc. di nebbia ed averla appoggiata sopra un grande basamento nero. Forma che protegge il suo prezioso contenuto. Forma che ha un fremito al contatto con l’esistente formando grandi tagli verticali che ci permettono di sguaitare l’antico abitato donando al visitatore immagini uniche piene di storia, fino ad arrivare al solarium e vedere a 360° la più grande pianura italica, “incantagione”, leggere il tempo attraverso le stagioni e la trama del territorio, i suoi nodi spirituali, le reti semantiche, i valori dei luoghi, il genius dei luoghi, quello che dà vita e significato profondo alle forme della natura, l’opera dell’uomo sua eterna ricerca di beni materiali e spirituali.
Le sale sono grandi quadrerie ed hanno come dimensione espositiva oltre 3 Km. lineari di pareti; attraverso un marchingegno in apparenza semplice, viene sollevata la grande tela dove sono appoggiate le opere d’arte come per incanto diventano leggere, volano sopra le nostre teste.
E’ possibile leggere l’ossatura portante attraverso le grandi travature di ferro e l’ordito dei solai, nulla è nascosto, anche la scala è leggibile e rileggibile sopra e sotto.
Tutta la progettazione in ogni sua parte si è ispirata alla semplicità eliminando ogni cosa superflua,
l’anima ispiratrice di tutto il mio lavoro è” se il semplice non sempre è il meglio, il meglio è sempre semplice” ”.
Lo spazio espositivo complessivo occupa un volume di 25000 mc. che corrispondono ad oltre 3000 mq. di superficie utile espositiva ed a 400 mq. di superficie destinata a belvedere – osservatorio della pianura, che corrisponde al terrazzo / solarium dell’ultimo piano.
La struttura è articolata in un piano semi – interrato destinato a sala espositiva per sculture e a cinque piani fuori terra destinati a sale espositive con relativi servizi.
La struttura portante è realizzata in travi e pilastri in ferro con pannelli sandwich di rivestimento esterno in alluminio per la parte di tamponamento esterno, e pannelli in cartongesso per la parte interna. Le struttura orizzontali sono realizzate in lamiera grecata con getto in cemento armato e finitura superficiale in pavimento industriale realizzato con unico getto. L’illuminazione interna è stata realizzata con l’uso di neon per diffondere la luce ad effetto giorno ; sono stati inseriti anche dei “ marchingegni” dislocati nelle sale espositive dove i quadri vengono esposti appesi e sollevati con una struttura ad argano.
0 users love this project
Enlarge image
Tale opera nasce come intervento di prestigio sia a livello architettonico che urbanistico, il quale va ad arricchire il patrimonio pubblico della città ma che sicuramente ha un riscontro maggiore a livello regionale e nazionale sia per le dimensioni stesse dell’intervento, sia per le collezioni e le opere che vi sono ospitate. Il contesto territoriale è quello della periferia del centro storico .L’opera nel complesso si presenta con caratteri di elevata qualità funzionale ed è destinato per...
- Year 2005
- Work started in 2003
- Work finished in 2005
- Client Giulio Bargellini
- Status Completed works
- Type Museums
comment