Museo Ipogeo | Andrea Liconti

Un idea di museo ipogeo Reggio Calabria / Italy / 2009

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Questo progetto nasce da una sperimentazione fatta durante il mio terzo anno universitario. L'architettura come scavo. Diversi sono gli esempi di architettura moderna, caratterizzati dall'azione formale e ideale dello scavare il terreno per ottenere degli spazi dedicati a museo, o a qualsiasi altra attivita' dell'uomo. Il museo ipogeo trattato in queste pagine, nasce proprio da questa idea. Quattro lunghe passerelle fanno arrivare lo spettatore alla piazza sotterranea centrale, luogo di incontro e smistamento verso i quattro grandi saloni espositivi. Ogni salone ha poi un grande sala e un percorso, ricavato sempre tramite lo scavo all'interno dello spessore murario, necessariamente molto spesso per sopportare i carichi statici a cui il museo e' sottoposto. Le 4 sale sono tutte disposte a 6 metri sotto terra, escluso l'ultima che arriva a 12 metri di profondita' e si serve di un lungo sistema di passerelle come elemento distributivo. Ognuno identificata da una lettera dell'alfabeto e ognuno caratterizzata da un preciso argomento o tema. Il materiale usato, o meglio, pensato per il rivestimento esterno e interno del museo e una pietra molto ruvida e irregolare, disposta quasi in modo da sembrare una stratigrafia continua del terreno, per far sentire il visitatore all'interno di un elemento veramente scavato nella roccia. L'illuminazione, fondamentale per un museo, e' di tipo zenitale. Questo garantisce il giusto apporto di luce e la giusta direzione dei raggi per l'illuminazione delle opere d'arte poste all'interno. Le quattro sale si trovano a una profondita' di 3 metri, partendo dalla piazza centrale, luogo d'incontro delle quattro rampe d'ingresso. Le sale poi sono formate da uno spazio centrale, illuminato naturalmente dalla luce zenitale proveniente dai lucernari scavati nello spessore della copertura e da un percorso invece scavato nello spessore murario che si differenzia per tema e che rimane all'altezza della piazza centrale. Soltanto la sala D scende invece di 12 metri, raggiungibile sempre tramite un sistema di rampe perimetrali. Le sale comunicano tra di loro tramite corridoi scavati. Inoltre le sale e il percorso espositivo scavato nel muro sono a loro volta collegati tramite fenditure che si aprono a ogni angolo. Come e' visibile dalla pianta, ogni porzione del museo e' pensato secondo la logica dello scavare. Le sale centrali. I percorsi interni espositivi. I lucernari, le rampe. Tutto e' stato pensato per sembrare come eroso dal tempo, come se il museo fosse li' da innumerevole tempo. All'interno del labirinto scavato nello spessore murario del museo il percorso espositivo e' pensato con la disposizione di queste forme pure illuminate internamente di luce bianca, che diventano elemento di illuminazione, guida per il turista e nello stesso tempo elemento di appoggio per le opere d'arte. Dall'esterno il museo è visibile soltanto grazie a questi grandi corpi rivestiti di pietra che vengono tagliati dalle rampe che portano i visitatori all'interno del museo.
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    Questo progetto nasce da una sperimentazione fatta durante il mio terzo anno universitario. L'architettura come scavo. Diversi sono gli esempi di architettura moderna, caratterizzati dall'azione formale e ideale dello scavare il terreno per ottenere degli spazi dedicati a museo, o a qualsiasi altra attivita' dell'uomo. Il museo ipogeo trattato in queste pagine, nasce proprio da questa idea. Quattro lunghe passerelle fanno arrivare lo spettatore alla piazza sotterranea centrale, luogo...

    Project details
    • Year 2009
    • Status Research/Thesis
    • Type Museums
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